Il pugno di ferro di Giancarlo il Condomino

Ieri ho scritto che Sagramola mi era sembrato un pochino dubbioso e dialogante sull'efficacia delle rotatorie e che forse c'era qualche possibilità di riflettere in modo intelligente e pacato anche sull'anello Sintagma. A condizione che il Sindaco decidesse di fare il Borgomastro alla tedesca senza farsi condizionare dalle manovre levantine di certi ambienti dell'amministrazione. La mia illusione è durata non più di ventiquattro ore perché stamattina, in un'intervista rilasciata al Carlino e piena di assists paraculi, Giancarlone ci ha fatto intendere che non ha nessuna intenzione di fare il Borgomastro alla tedesca, preferendo invece scelte e manovre di operoso galleggiamento. Alla Romano il Condomino per intenderci, archetipo e sintesi immaginifica di un'idea della politica allineata al livello del sottoscala. L'intervista è, infatti, tutta un plauso alle rotatorie di Viale Moccia e contiene l'annuncio mezzo trionfale di altre due rotatorie: quella della Pisana e,  se l'Asur vuole, pure quella dell'Ospedale. Giancarlone ha quindi tombato definitivamente l'anello Sintagma con  tanto di beffa finale riassunta in una frase da antologia del democristianesimo: se ne può parlare ma non ora. Il che significa che non se ne parlerà ne ora ne mai. Anche perché a che serve realizzare due rotatorie e metterne in cantiere subito altre due se non chiudere nell'armadio dei cani ogni vera rivoluzione della viabilità? Ma un altro cammeo arriva alla fine dell'intervista dove Sagramola afferma che la vera priorità è evitare che Fabriano si trasformi in un circuito di Formula Uno. Il che, indirettamente, significa accusare i cittadini di poco senso civico al volante, replicando in grande stile l'accusa rituale di maleducazione civica che Alianello, un giorno si e l'altro pure, scarica sui faVrianesi. Proviamo quindi a chiudere il cerchio con alcune riflessioni pratiche e alcuni spunti politici. Sia sul Giano che sull'Anello Sagramola ha detto che se ne può parlare, ma ha fatto anche intendere che è solo un modo per prendere tempo, sterilizzando l'indignazione dei cittadini e frustrando ogni speranza di cambiamento. E' il vecchio metodo andreottiano: un problema rimandato è mezzo risolto. E già per questo il Sindaco meriterebbe un cartellino rosso, visto che per un cattocomunista come lui l'andreottismo dovrebbe essere quanto meno il demonio in terra e non un riferimento culturale così solenne.  In seconda istanza va detto che con questa posizione Fabriano manda a puttane ogni appuntamento rivoluzionario col futuro. Ragion per cui, oltre alla nascita del Comitato del Giano, sarebbe buona cosa che nascesse pure un Comitato per l'Anello Sintagma, con l'obiettivo di ostacolare, in tutti i modi, questa oscenità delle girelle disposte in serie nei punti cardine della città. Da ultimo è buona cosa rimarcare che questa posizione di Sagramola determina un nuovo spostamento di pesi nella Giunta, rinsaldando l'asse del Sindaco con Alianello e mettendo ai margini Galli, che sull'anello aveva fatto aperture assai più concrete e circostanziate. Insomma pensavamo che piovesse ma non certo che grandinasse!