16 settembre 2012

La nuova Dc e Cena di Moscano

Cominciamo con gli annunci. A partire dai prossimi giorni inaugureremo, su queste pagine, una Galleria d'Arte Moderna che conterrà soltanto ritratti e primi piani indimenticabili, un'antologia di Spoon River liberamente ispirata ai componenti di quella microcomunità impolverata che è il Consiglio Comunale. Il dopo elezioni, infatti, è stato dominato dagli assessori e da qualche guizzo, non proprio da piscina olimpica, dell'opposizione. Ragion per cui s'è quasi naturalmente imposta la sensazione di una dissoluzione della politica come diritto di tribuna, polemica consiliare, dialettica e fioretto incarnati dalla capacità e dalla personalità del singolo consigliere comunale. Per ora la gran parte dei consiglieri, che molto hanno trottato per raccattare preferenze e sostegni, gioca alle belle statuine e al gioco del silenzio e forse un po' di pepe in culo è quel che ci vuole per destarli da questa prolungata e antidemocratica catalessi. L'unico nodo da sciogliere è con chi cominciare. Attendo suggerimenti in proposito. Altrimenti risolvo direttamente con il sacchetto della tombola.

Secondo annuncio oggettivamente tragico. Che a FaVriano si fosse ricostituita la Dc lo avevano capito pure i cultori di lumache e gli appassionati di filatelia. Le strade erano lastricate di prove politiche: biancofiori sparsi a destra e manca, un vago odore di cantina e la metamorfosi di molti sguardi, felici di aver ritrovato quell'espressione del volto a metà tra il dimesso e l'imbambolato che connota la sintonia con il cattolicesimo politico. Ora, ricostituire la Dc, in questa città che non ha mai smesso di essere democristiana neanche ora che finge di essere di sinistra, non è soltanto un peccato politico ma un crimine generazionale che atrofizza ogni cambiamento e ripropone, fino alla nausea, nomi e fisiognomiche di soggetti che sono l'eterna ripetizione del medesimo. Ma per chiudere il cerchio di questo passato che si fotte il presente e il futuro, era necessario un momento simbolico unificante, qualcosa che fosse in grado di restituire, con chiarezza, il penetrante odore di violette che accompagna la metempsicosi dei democristiani. E quale poteva mai essere il momento unificante per un gruppo di storici e incalliti seguaci del "Biancofiore simbolo d'amore"? Una passeggiata sulle rive del Giano con approfondimento su origini e prospettive della fauna ittica?Noooooooo! Una visita guidata ai tesori dell'arte locale con morigeratissimo prosecco conclusivo al Bar Centrale? Nooooooooo! Una giornata di volontariato dedicata agli anziani che soffrono e ai disoccupati che se la pigliano in culo? Noooooo! E allora... dove vanno a simboleggiare la riunificazione questi inossidabili e impenitenti ammiratori di Gava e Andreotti? Ma che domande!! Si va sforchettare da qualche parte, con la consapevolezza che la scuola dei Forchettoni Bianchi è in grado di competere, per qualità e potenza, con quella jesina di scherma femminile. Complice l'invito alla festa di compleanno della Cortigiana Bianca Sandra Girolametti - avvocato in FaVriano e consigliere in Comune -, intorno a uno dei tavoli imbanditi al Ristorante la Castellaia di Moscano si sono ritrovati, l'altra sera, per un miratissimo e ideologico desinare nell'ordine: Giancarlone Pastimbianco, che ha obbligato i commensali a benedire pane e companatico; Pinuzzo Nduja Pariano, che con la campanella da Presidente ha dato il via alle libagioni, togliendo forchetta e bavaglino ai più golosi e indisciplinati; Ridge Viventi, con barba, baffi e parrucca bionda per non farsi riconoscere dai cassintegrati Ardo incazzati neri per la finaccia; Angelo Tini, convinto che la tagliata alla rucola fosse un modo per sforbiciare calorie e rispettare il Patto di Stabilità. Quindi Giancarlo Bonafoni, con gli occhi ammagonati e lo sguardo da salice piangente e Giorgio Saitta, che ha censurato il disordine morale connesso all'abuso di grassi animali e vegetali; e per concludere Leonardo Meloni, convinto che la cena fosse da pagare alla romana attingendo direttamente al gettone di presenza nelle Commissioni Consiliari, e Giuseppe Galli, costretto a una presenza coatta per evitare di ritrovarselo in Piazza del Comune a intrattenere giovani elettori o a coordinare il traffico alle rotatorie al posto dell'esausto Comandante Strippoli. Il menù proposto dalla Cortigiana Bianca ha rispettato pienamente la vocazione nazionalpopolare della Dc: niente manicaretti light, zero verdurine grigliate e gratinate, anche se pare abbiano fatto capolino riso e farro, giusto un attimo prima di essere cassati da una circolare gastronomica del segretario del partito. Si è invece puntato - in linea con l'insegnamento degli antichi padri del cattolicesimo democratico - su fritti misti, pizzette, affettati, parmigiano, tagliata con insalata e scaglie di parmigiano. Il tutto bagnato da giuste e morigerate dosi di prosecco e vinello. La Dc è ora ufficialmente ricostituita. E ci sta davvero bene un Prosit! Pardon...un rutto libero! 
    

13 commenti:

  1. Caro Gian Pietro
    Arguto il tuo tocco pittorico che fissa i personaggi di questo quadro che non sfigurerebe affatto nel refettorio di Santa Maria delle Grazie (ovviamente per loro spero proprio che non sia l'Ultima Cena!!)I Democristiani chi nel cuore, chi nell'anima e chi la stragrande maggioranza,nel portafoglio ci sono; chi non c'è più è la DC che a Fabriano imperava (all'apparenza stranamente in un territorio circostante tutto politicamente dipinto di Rosso non proprio cardinalizio!!!) non in virtù di un radicamento culturale o dalla presenza di Eminenti figure morali o politiche che davano o danno potere di identità e aggregazione al popolo della balena bianca. Il fenomeno DC nel "libero" comune di Fabriano si comprende considerando che per il proprio "particulare" non Dio ma gli "Dei" si erano messi la T-shirt dello scudo crociato e giocoforza "come vuolsi così colà dove si puote", gli indigeni furono convertiti (non dai gesuiti stile "Mission") nel cuore, nell'anima e soprattutto nel portafoglio ai dettami di Don Sturzo. Io oggi e se sbaglio corrigitimi :-) vedo a Fabriano un solo esponente residuo della DC il mio diabolico (lo so è una contraddizione in termini ma mi si passi la licenza poetica)amico "Eminenza" Marco Ottaviani, ha l'appoggio di un movimento Cattolico (che a mio avviso è estremamente secolarizzato ed inquinato, vedi ad es. Formigoni e quello che era venuto fuori dalle indagini Poseidon di De Magistris)strutturato intorno a sua Eccellenza il Vescovo ed ad altri amici quali Moscè, il Direttore dell'Azione Cammoranesi e il tuo datore di Lavoro Sergio Mustica con in più la benevolenza dell'ultimo dei grandi vecchi ancora residualmente interessato alla Valle del Giano. Il problema è che CL non è radicato (e permettimi per fortuna!!!!) sulle rive del Giano dove da sempre la parte del leone la fa l'Azione Cattolica.
    Dubito quindi che moriremo democristiani perchè gli dei dall'alto di Collegiglioni volgono lo sguardo su altri mortali come l'avvocato Benvenuto (che però ogni volta che ha sponsorizzato qualcuno,il patrocinato politico ha sempre perso, mentre il buon Maurizio ha sempre personalmente vinto. Per credere ammira la sua Porsche "Panarea"!!!!). Chissà se moriremo grillini o più semplicemente infilzati come membri della classe borghese dai forconi della prossima ventura Rivoluzione, nel tal caso da amico ti prego "Fiori!, non opere di bene" perchè come diceva mio nonno, amaramente e cinicamente: "Io del male non me l'aspetto perchè bene non ne ho fatto mai!!!!"

    Giuseppe Gagliano
    La Spada dell'Islam





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  2. Solo su una cosa obbietto, loro il faro non lo mangiano i nostri figli nelle mense sono obbligati a mangiarlo.. Però una cosa te l'appunto, questi ce li ritroviamo per mancanza di alternative e perché erano i meno peggio. Poi come si faceva a remare contro quando la Dc l'abbiamo anche in regione ? senza la regione e con fabrià squattrinata chi ce dava una mano ? Questo penso sia stato il ragionamento di chi indeciso, si è turato il naso e ha optato per una rifondazione della DC sperando di tornare ai fasti AntonioMerloniani quando eravamo tutti zombi ma con un lavoro e con i soldi in tasca da spendere a Jesi e in Ancona !!

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  3. Caro Pietro la questione della filiera, ossia dell'allineamento tra FaVriano e Regione ha giocato un ruolo importante tra gli indecisi. Sono d'accordo con te anche perchè con diverse persone mi è capitato di ragionare di questo tema. Personalmente penso che l'elettore medio facci sempre ragionamenti di buonsenso. Comunque poni un grande tema a cui voglio dedicare, quanto prima, una riflessione più approfondita: meglio Zombi con un lavoro o vitalissimi disoccupati?

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  4. secondo te nel Pd ci sono ancora votanti di sinistra?

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  5. Il Pd ha una classe dirigente profondamente più centrista dei suoi elettori ma credo che anche l'elettorato di sinistra abbia in gran parte mollato il partito. Se pensi che l'alternativa di successo a Rersani è uno di destra come Renzi puoi capire la mutazione genetica di quel partito.

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  6. e nel PD de favrià?

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    1. nel Pd de FaVrià quelli che una volta erano comunisti avvelenati sono diVentati più democristiani dei democristiani!!!!

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  7. Un rutto libero. Alla faccia di Guicciardini.

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  8. Parla dei Verdi addormentati nel bosco, che si guardano bene di avvicinarsi a ogni questione ambientale che riguarda Fabriano: Giano, Piano del Traffico, Valleremita, Agraria. Hanno preso i voti e ora schifano i movimenti e le associazioni ambientaliste che lottano per Fabriano. Nemmeno una riga di sostegno alle loro battaglie. Perfetto esempio di poltronismo acuto congenito. Evviva. Vota Antonio! Vota Antonio!

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    1. Questa è una bellissima dritta!!! talmente silenziosi da essersi mimetizzati cme i camaleonti!!!Tranqui! Gli riserveremo qualche buona attenzione. Anche perch quella è un'altra area che pullula di vergini dai candidi manti

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    2. I verdi sono in linea con la linea verde che Favriano sta seguendo da anni...

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    3. I verdi hanno assolto al fantastico compito di togliere voti all'IDV.

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