13 marzo 2013

Il bello e il brutto del centro storico

Nell'intervista rilasciata l'altro giorno a questo blog, Giampaolo Ballelli ha rilanciato con vigore prospettico e disciplina ideale il bisogno di una politica che sappia conservare la bellezza dove essa resiste al gretto sfregio delle amministrazioni, recuperandola laddove è preda di sufficienza e d'abbandono e progettandone di nuova, dove la realtà consuma fratture anche estetiche tra il presente e il futuro. Poi in un post di Facebook sempre Ballelli - come liberato dai vincoli della mediazione politica - ha immaginato di recuperare la vecchia tradizione delle lezioni all'aperto, rilanciando l'idea di passeggiate collettive in città, finalizzate al recupero di una socialità capace di andare oltre la percezione del singolo e di connettersi robustamente alla struttura urbana e ai suoi incanti. Si tratta di una logica che spinge nettamente in avanti il comune sentire, mettendo ai margini un'idea della costruzione urbana concepita come replica monumentale e spaziale del conflitto politico, della rissa bipolare e tripolare e di pianificazioni consegnate a tecnici ammaliati da una funzionalità alleata dell'utile e nemica del bello. In realtà il bello e il brutto si incrociano e convivono e questa foto della Piazza Amedeo di Savoia ne restituisce, con forza, l'irritante mescolanza. Si tratta di uno degli scorci cittadini più noti e meno notati, piazzetta a imbuto che converge verso la Piazza della Cattedrale e lo Spedale del Buon Gesù. Scelte scellerate di viabilità, riscritta a tavolino da cervelli indegni, ne hanno fatto un parcheggio debordante e ambito. Ma non si tratta di un'eccezione, perché passeggiando per il centro storico ci si accorge che praticamente ogni strada, ogni piazzetta, ogni spazio, specie se minuto, è stato analizzato e studiato a fondo per sovvertirne la natura, per scardinarne le ragioni, per essere riscritto e rivisto in un'alternanza di strisce bianche e strisce blu, parcheggi a pettine, a spina di pesce, a denti di sega e, prevalentemente, a cazzo di cane. Per questo è fondamentale diventare, per quanto possibile, testimoni oculari dello scempio estetico, nemici giurati della prevaricazione cementizia, rabbiosi censori di questo riflesso condizionato che spinge a occupare tutto, a divorare spazi in nome dell'insignificanza dei luoghi e di una perdita della misura che rappresenta la sconfitta materiale della comunità e delle molte ragioni che dovrebbero tenerla unita e solidale. Quando la politica avrà archiviato la tensione ombelicale suoi suoi costi e la radiografia della materia inerte e miserabile che la affolla, per dedicarsi alla conservazione del bello e delle sue dinamiche saremo di fronte a un salto di civiltà e di paradigma. O, per dirla con il Renzo Arbore di " Quelli della notte", "aspetta e spera che poi s'avvera, che la nottata non è così nera".
    

17 commenti:

  1. L'idea di fotografare le brutture fabrianesi, era venuta anche a me parlando con un mio amico qualche tempo fa. Un esempio è il bellissimo marciapiedi di viale zobbico, che ti conduce al museo della carta tra buche, radici, e avvallamenti. Se poi si sceglie di continuare e costeggiare il giardino il marciapiedi prima di trasforma in un caratteristico sentiero di fango per poi, semplicemente, sparire.

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    1. Scrissi un articolo tempo fa relativo a tale via facendo notare la vecchia viabilità progettata a cazzo di cane tanto per rifarmi ad aggettivi già usati e ivi comprensibili, facendo notare inoltre le brutture delle transenne spartitraffici e aberrazioni varie in tale posto. La viabilità grazie ad un buon senso è cambiata ma le brutture sono rimaste. Ricordiamo anche che il museo della carta è il biglietto da visita della città per i turisti e non è che sta proprio bene presentarsi così.

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    2. TURISTI COME SE PIOVESSERO =S
      Parlate invece delle soluzioni! Dove dovrebbe parcheggiare la gente? Io in centro storico ci vivo ed é gia un incubo adesso trovare parcheggio!Facile fare i buoni con il culo degli altri...

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  2. E' letteralmente impressionante il centro storico a supporto della circolazione e della sosta della auto. I guasti della cultura funzionale sono davanti agli occhi di tutti

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  3. I danni fatti dalle precedenti amministrazioni sono considerevoli. Basta pensare al fatto che non abbiamo una zona industriale o artigianale definita ma troviamo ovunque abitazioni civili, centri commerciali capannoni ecc.. Non c'è stata una minima tutela del bello ma anche del più banale buon gusto. Ci vorranno anni e un gran cambio di rotta per poter invertire la tendenza, sempre chè non si debbano continuare a fare favori a proprietari terrieri o imprese costruttrici.

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  4. L'oscar lo merita il nuovo palazzo di ferro e vetro dove in estate friggono i dipendenti comunali dell'ufficio anagrafe, entrato a gamba tesa nel tessuto urbanistico di otto-novecentesco di quella porzione di Fabriano.

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  5. Tanto del nostro patrimonio architettonico è stato distrutto, altro è stato irrimediabilmente compromesso ma questo territorio e questa città hanno ancora molto ha da offrire. Per quanto mi riguarda vedo molto di buon occhio la nascita di associazioni, movimenti e comitati di cittadini per la salvaguardia del patrimonio paesaggistico e architettonico. Quando l'interesse nasce dalla base prima o poi anche la politica deve farci i conti.

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  6. Parliamo di FIRENZE oppure Fabriano =D
    Cmq vi vedo un po troppo gasati ragazzi! Fabriano é una cittadella che tra tutto arriva a 30 mila abbondanti se togli le frazioni sui 20 mila? Cioé 20 mila! Pochissimi le frazioni sono una cosa che puo piacere oppure no ma per qualsiasi amministrazione sono una rottura di zebedei colossale perché fabriano detiene una delle estensioni territoriali piú grandi di tutta italia

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    1. Non è vero.
      Gubbio, la mia città, ha un'estensione doppia di Fabriano...

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  7. Beh per una volta sono d'accordo con Simonetti, al quale devo dire replico spesso in maniera molto critica ma per il semplice motivo che, nonostante le numerosissime differenze di opinioni, lo reputo una persona capace e valida e mi piacerebbe molto se questo suo blog invece che fungere da semplice bacheca di boriose lamentele si tramutasse in un luogo ove raccogliere in maniera propositiva eventuali proposte per rendere la nostra città più bella, vivibile ed accogliente.
    In questo contesto, trovo che egli abbia scritto delle splendide parole degne di scrittori d'altri tempi:
    "Per questo è fondamentale diventare, per quanto possibile, testimoni oculari dello scempio estetico, nemici giurati della prevaricazione cementizia, rabbiosi censori di questo riflesso condizionato che spinge a occupare tutto, a divorare spazi in nome dell'insignificanza dei luoghi e di una perdita della misura che rappresenta la sconfitta materiale della comunità e delle molte ragioni che dovrebbero tenerla unita e solidale."

    I miei più sinceri complimenti.
    Bastiano

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    1. Il fatto che mi segui e mi apprezzi proprio in ragione di una distanza di opinioni che giustamente rimarchi lo considero un fatto bellissimo e importante. Non mi piace chi se la canta e se la suona. E siccome critico accetto di buon grado di essere criticato

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  8. Si ma la gente le macchine dove le parcheggia fatemi capire?!

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  9. L'idea di realizzare un anello a senso unico lungo i viali intorno alla città, fsvorendo così, grazie alla riduzione di carreggiata, la formazione di un gran numero di parcheggi al di fuori del centro storico, non era poi così peregrina. A quel punto in centro potrebbero parcheggiare solo i residenti, magari con posti assegnati. Se proprio si volesse accontentare i commercianti si potrebbe creare un asse di penetrazione a sesnso unico da via Fontanelle x il parcheggio di p.za Garibaldi (a pagamento) con uscita da via Ramelli (o viceversa), con semaforo che consenta l'accesso solo se ci sono posti auto liberi, ovvero con la logica di un parcheggio coperto a pagamento.

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  10. Mi sembra l'unica soluzione possibile. Un anello a senso unico consentirebbe di parcheggiare tutto intorno e non c'è punto del centro storico che sia più lontano di pochissimi metri dall'anello. Una città bella è anche una città dove si accetta di non parcheggiare sotto casa ma a pochi metri di distanza. Lo ritengo un sacrificio nettamente virtuoso e sostenibile

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  11. se non sbaglio, ci sono dei parametri da rispettare per le quantità di posti auto...anche per questo,la chiusura del centro storico non c'è mai "quagliata".
    in linea di massima, con l'anello (sto benedettissimo anello...manco fosse de diamanti!) si potrebbero articolare un sacco di soluzioni, però, penso agli abitanti di via Balbo e da lì verso piazza Garibaldi, come a quelli dei dintorni di San Biagio...comincerebbero a doversi fare anche 2-300m a piedi per posteggiare...per quanto l'ammassamento di auto non se possa guarda', ci sarebbe bisogno di mantenerne almeno alcuni, di quei posteggi
    il bello, mal si coniuga col funzionale, ma non per questo, bisogna rinunciarci
    __________________________
    G.R.

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    1. I parcheggi all'interno del centro storico dovrebbero servire solo per i residenti.

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  12. Penso anch'io che i parcheggi nel centro storico debbano essere riservati esclusivamente ai residenti.

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