21 marzo 2013

Tra supermercati dei poveri e orti urbani



Leggendo i giornali di questa mattina ho avuto la sensazione che si stiano gettando le basi per un vero e proprio esperimento sociale che coinvolge Fabriano: il socialismo in un solo paese. Non siamo allo stakanovismo, ai piani quinquennali e alla collettivizzazione forzata di staliniana memoria, ma a un assai più modesto e discutibile tentativo di individuare strumenti pubblici di sopravvivenza materiale in una città che comincia a fare i conti con livelli di povertà che non hanno nulla di volontario e di francescano. Qualche giorno fa si era ipotizzato di attivare una mensa sociale, che fosse in grado di rispondere collettivamente ai problemi di chi fatica a mettere assieme il pranzo con la cena. Ed è di oggi la notizia che l'amministrazione si sta mobilitando per dare vita a un supermercato con prodotti in scadenza a prezzi stracciati, una sorta di last minute dei generi alimentari a cui possano accedere le persone più povere e indigenti. Personalmente ho un rispetto assoluto di chi si trova in difficoltà perché, ricordando Hemingway, non bisogna mai chiedere per chi suona la campana dato che essa suona pure per noi. Ma lo scandalo della povertà, che è la vera pornografia del nostro tempo, va affrontato rispettando, innanzitutto, la dignità delle persone. Negli Stati Uniti aprivano i fast food per sfamare i poveri che, con un dollaro, potevano consumare un pasto caldo, cucinato e di sapore decente. Noi, molto più cristianamente, gli offriamo cibo mezzo scaduto e tutto da cucinare. Così tanto per dare giro a un po' di scorte che restano a magazzino nelle grandi catene di distribuzione. Un trattamento che non ci sogneremmo di riservare nemmeno ai cani. Ma già immagino l'obiezione, tutta nutrita di buon senso spicciolo e di finta solidarietà: piuttosto che niente è meglio piuttosto. La verità è che queste proposte non nascono da un'autonoma e sentita riflessione dei nostri amministratori pubblici, ma da pura e semplice trasposizione di pratiche border line provenienti dalla Grecia. Il cibo in scadenza, caro Sagramola, al massimo si regala e non è assolutamente etico che i supermercati monetizzino anche solo una parte dell'invenduto approfittando della povertà, perché questa non è solidarietà ma sterco del demonio. E poi, come spesso accade, si parte dal cibo e magari si arriva ai medicinali scaduti, con effetti che possiamo serenamente immaginare e che meritano una vera e propria resistenza civile. L'idea del supermercato last minute, tra l'altro, rappresenta un'istigazione alla depressione per i cittadini che, anche da questi segni, ricavano e rafforzano la sensazione che non ci sia più nulla da fare per invertire la tendenza e cambiare la situazione. In questo Comune, ad esempio, c'è spazio a sufficienza per costruire un vero e proprio sistema di orti urbani, dove si possano coltivare ortaggi e frutta per l'auto-produzione e per un consumo solidale. Orti che possono essere curati da squadre di volontari o direttamente da chi si trova in stato di indigenza, perché l'alternativa alla povertà è sempre la dignità del lavoro. E qualunque lavoro è preferibile a un'assistenza pietosa e compassionevole. Rifletta su questo il Sindaco Sagramola e la smetta di farci ingoiare bocconi amari. E magari pure scaduti.
    

39 commenti:

  1. Gabriele Chiappa21 marzo, 2013

    Mai me si piaciuto come oggi!
    E te lo dico in favrianese, perché c'è armasto solo questo ormai che non ce possono toje pe' favori' l'assistenzialismo con la scusa della crisi.
    Arciconvinto che il disegno è quello di mantenerci attaccati ad una flebo sociale, grande arma di chi ha bisogno di un popolo docile, malleabile, costantemente depresso, rassegnato, in guerra con se stesso (furtarelli e bisbocce) ma senza le energie per ribellarsi.
    Praticamente si vogliono allevare polli in batteria.
    E i galli? Facile, basta castrarli con le tasse e la repressione.
    Ora sta a voi capire chi sono i polli, chi i galli, le volpi e le faine, quale il mangime, chi i contadini ed infine il padro' del pollaio che non fa altro che vendere costantemente le uova ed aspettare il momento giusto per sacrificare la carne da macello.
    Pensateci bene, facciamo questo esercizio, su, non è difficile.

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  2. Gabriele ti ringrazio e credo che su questo approccio si possa ottenere un grande consenso tra noi favrianesi. Una grande mutualità dal basso e senza polli allevati in batteria

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  3. Il Monastico21 marzo, 2013

    In passato, come Polo 3.0, facemmo la proposta di utilizzare parte dei terreni dell'agrario ad uso orti sociali con la supervisione degli Agronomi dell'Istituto a mo' di formazione anche per i giovani. Rilancia l'idea magari utilizzando le aree del project financing.

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  4. Serve un cambiamento radicale di mentalità: coraggio gente che non arriverà nessun aiuto dall'alto, dovremo costruircelo insieme da qua.

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  5. A me questa cosa fa venire i nervi. Punto uno se io che penso di arrivare afine mese solo per le capacità che ha la mia famiglia di arrangiarsi sono il primo ad aspettare gli sconti sul quasi scaduto cosi mi troverei a rimetterci ? come facciamo a capire se poi c'è effettivo bisogno ? A fabriano tra corecerossa, san vincenzo e chi piu ne ha piu ne metta non manca l'aiuto agli ultimi che è lo scopo di queste associazioni. Come dice Gabriele chi sta nel mezzo se la prende li ? Ho auspicato da mesi il calcolo del quoziente familiare xche l'ISEE non basta più. Ho auspicato un controllo su affitti e varie ed eventuali. Vuoi aiutarmi comune caro ? vermente ? non darmi soldi, sgravami rifiuti, acqua, multe inutili per mancanza di parcheggi, permettimi di no ndovere fare mille giri in auto per trovare parcheggi, da una mano ad aprire le grand icatene xche a fabriano per comperare vestiario per i figli non hai low cost e allora auto e si va a Perugia o in Ancona. Approfitto per promuovere una cosa a chi fosse interessato e ha da 4 figli in su oppure 3 figli e familiare a carico si possono iscrivere alla ANFN io sono solo e non posso fare acquisti comulativi ma se siamo in molti ci sono tariffe agevolate, non me ne viene nulla !!

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  6. Innanzitutto "consimare preferibilmente entro", non significa che il prodotto andra' subito alla malora. Con questo equivoco buttiamo nella spazzatura tonnellate di cibo altrimenti commestibile. Alla faccia della vera poverta'. I supermercati etici sono stati aperti, intorno a noi, a Gubbio, Jesi, Foligno e credo che ne stiano sorgendo altri. Dal tuo commento Simonetti non si capisce bene come e' organizzato quello di Fabriano. Nelle altre citta' ad esempio il Comune o altri enti forniscono una tessera che permette di acquistare cibo gratis. Sono d'accordo con te, comunque che, se una iniziativa benefica e' organizzata male e in modo "peloso" risulti poco dognitosa. Riguardo alle scorte, mi risulta, esistono gia' degli sgravi fiscalo per le aziende, come le donazioni di cibo o merci alle ONLUS o in casi di calamita'. Certo, come mi ha riferito un testimone diretto a L'Aquila, quando arriva un camion di intere scarpe destre, forse c'e' dietro che qualcuno ci specula...

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  7. Per mandare avanti un orto ci vogliono i quattrini (in anticipo) e qualche attrezzino. In più il mestiere. Spesso l’insalata autoprodotta ti costa quanto quella del supermercato. E’ bene che lo sappiate. Saluti.

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    1. senza contare che dalla pisana in giù, abbiamo il sottosuolo "vagamente avvelenato"
      ______________________
      G.R.

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    2. GR solleva un problema serio serio...che bisognerebbe affrontare subito, come presupposto per tutte le valide osservazioni che si stanno facendo.

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    3. Bisogna recuperare la vecchia idea degli interventi organici....invece siamo tutti dediti allo spacchettamento e al caso per caso senza connessioni

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    4. esatto! i problemi sono anche ben più complessi del non conoscere il mestiere.
      se si pensa a un sistema di orti "urbani", come la mettiamo ad esempio con un serio piano per il traffico? polveri sottili e zucchine non è che vadano troppo d'accordo!
      la questione è complicata ma questo non deve essere una scusa per non provare almeno a ragionarci...

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  8. Ho provato a immaginare una città che si attrezza contro l'assistenzialismo. Il punto non è quanto costa fare un orto ma quanto si vuole essere protagonisti

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  10. Gli orti urbani sono stati proposti più volte, la risposta è sempre stata che non ci sono terreni comunali a disposizione. La mia idea è che intanto si potrebbero sfruttare alcune aree del giardino sotto l'Agraria; sarebbe particolarmente interessante mettere in contatto gli anziani che fanno l'orto con i bambini che frequentano lo spazio con i giochi...presto comunque si potrebbe sbloccare qualcosa con i privati...stay tuned

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    1. Per di piu se non sbaglio ricordo che il giardino sotto l'agraria fu "concesso" per creare un orto botanico e non un giardino giochi.

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    2. giardino botanico con roseto e annessi miseramente fallito

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    3. giardino botanico con roseto e annessi miseramente fallito

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  12. Dimenticavo: ci sarebbero anche gli orti lungo il Giano dietro la struttura di Santa Caterina...un posto spettacolare ormai abbandonato..

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  13. Sono d'accordo con Gabriele....gli orti urbani hanno anche una straordinaria funzione pedagogica e intergenerazionale. ne ho la prova coi miei figli

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    1. oltretutto, realizzati lungo le sponde del fiume, aiuterebbero a tenerlo "pulito"...

      _______
      G.R.

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  14. Il vecchio detto cinese più volte riportato nei secoli dei secoli diceva che se ad un uomo affamato gli dai un pesce lo sfami per un giorno, se invece gli dai la canna da pesca e gli insegni a pescare lo sfami per tutta la vita.
    Post condivisibile in pieno, ed Ottimo commento quello di Gabriele Chiappa.
    Nei supermercati inoltre sono già in offerta i prodotti in prossimità di scadenza.
    Il discorso degli orti urbani collettivi è stato stilato anche nel programma cittadino del movimento 5 stelle esattamente a pagina 38 di 41.

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  15. Basta...basta...basta.

    ma dove siete campati finora??

    Paglialunga, del quale ho poca simpatia, nell'estate del 2000 e non mi ricordo, organizzo un incontro al Buon Gesù sulla creazione degli orti cittadini.
    Non si è poi fatto nulla, perchè si è verificato il fatto che quelli del movimento 5stelle erano impegnati a farsi i caxxi loro invece di occuparsi del punto di pagina 38 di 41.
    Come ulteriore dettaglio, si parlava di utilizzare i terreni del vivaio regionale, tra il Maglio e la ferrovia.

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    1. ma meglio tardi che mai, no?
      invece di vederla come una gara a chi ci arriva (o ci è arrivato) prima, cerchiamo di arrivarci tutti...

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    2. osservazione saggia e inclusiva...

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    3. Paglialunga ne dice tante ma ne fa poche....pista ciclabile e software libero docet

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    4. Il software libero è una grande bufala,
      C'è su internet un video di una platea che ride della Clinton, quando dice che il suo ministero non adotta il software libero per una ragione di costi. I presenti ridono, dicendo: il software è gratis", lei spiega che i costi per familiarizzare i dipendenti con il "software gratuito" sono reali e si scrivono con molti $$$ e mancata produttività.


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  16. le persone nn gli vanno bene nulla qua a fabriano invece che la gente vada nei supercati a rubare la spazzatura per mangiare e meglio avere dei supermekati x i poveri!!!!!!!!!

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  17. Si andrebbero a vendere prodotti vicini alla Scadenza e non scaduti! Non spariamo cazzate per piacere, fino al giorno della scadenza, il cibo é perfettamente commestibile altrimenti le aziende verrebbero tutte denunciate.
    Comunque sono contrario a questo tipo di iniziatize che incoraggerebbe solo tutti quegli extracomunitari che stanno tutto il giorno ad Ubriacarsi a Piazzale Matteotti Sapevatelo!

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  18. facciamo di necessità virtù! penso ci sia spazio per più iniziative di questo genere senza per forza scandalizzarci. orti collettivi, supermercati dello scaduto ma anhce gruppi d'acquisto (i famosi gas). quando ne parlo mi sembra che la gente ancora snobbi queste iniziative e si senta ancora nella fabriano dell'opulenza.

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  19. in india nei supermercati (rari) è indicata la data di scadenza ma per la commessa quella data indica solo che da li scadranno dopo tre mesi come vedete la monnezza prima anda in india adesso ce la strozzamo noi, caro capitalismo spinto damoje sotto!

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  20. Probabilmente non avete abbastanza fame e solo sparando cazzate vi passa, buttiamo al macero migliaia di tonnellate di cibo perfettamente commestibile e' meglio di sicuro che lo "regaliamo" a chi ha la fame vera e non la mammina che gli fa le tagliatelle mentre si lamenta per la cassa integrazione che paghiamo tutti.....magari se l' idea fosse venuta ai grilli o a D,Innocenzo sarebbe stata una figata se fate lavorare il cervello vedrete che per molti, e non solo stranieri che si ubriacano in ottima compagnia di fabrianesi DOC , potrebbe essere una vera manna la Coop o Conad monetizza? Chi se ne frega ogni anno vanno distrutti diversi MILIARDI di euro di cibo PERFETTAMENTE commestibile mentre i veri poveri frugano tra i mercati rionali fate funzionare la testa se ancora la avete....

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  21. A parte che le tagliatelle me le faccio da solo ma non capisco questo disprezzo per una idea che recupera il lavoro al posto dell'assistenzialismo. Anzi si la capisco...Fabriano vuole la pappa gratis.

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    1. Quale lavoro si recupera quello dei nonnini badanti dei nipotini mentre babbiino e mammina vanno al supermercato col suv?? Svegliatevi orto sociale gestito per finalità assistenziali potrebbe forse funzionare e chi lo cura lavora e percepisce un reddito il resto sta nel libro dei sogni di chi sta sulla luna certo sempre più semplice che dare risposte serie e proporre soluzioni a problemi complessi. Vero grillini? Contro fame e disagio la macchinina fotografica in resta non basta più.

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  22. Come al solito diventa una battaglia di ideologie assistenzialismo lavoro meno stato o più' stato se è' una idea buona e funziona perché' no? Perché viene dalla testa sbagliata?

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  23. salari patrizia24 marzo, 2013

    Ho letto solo ora il suo scritto del 23 marzo in merito al Market dei poveri.
    Da qualche tempo aiuto (collaborare lo trovo altisonante) il dr. Giorgio Saitta, assessore ai Servizi Sociali, e davvero ho scoperto cosa sia la povertà, quella vera e quotidiana, quella che pensavo si potesse incontrare solo sulle strade delle grandi metropoli
    La povertà non permette di pagare l’affitto da mesi, da anni ed allora arriva inevitabile lo sfratto, ma è un crescendo non si pagano le utenze e non ci si può scaldare e diventa difficile comprare il latte ed il pane.
    Negli incontri regolari fra il dr.Saitta ed i nostri concittadini e le associazioni questa è la verità cruda e terribile che emerge e poco c’è da scrivere e molto c’è da fare.
    Ciò che Lei chiama “strumenti pubblici di sopravvivenza materiale” sono frutto di un lungo lavoro, di ricerca e di confronto con altre realtà;
    Quando Lei dice che si tratta di “semplice trasposizione di pratiche border line provenienti dalla Grecia” per certo ha una visione ottimistica (superficiale?????) di quanto accade nella nostra provincia.
    Lei ha visitato il centro della Caritas di Ancona? dove si fa accoglienza diurna, mensa dei poveri, centro di ascolto ed il market
    Ma dove ha visto un market dedicato con “ prodotti in scadenza a prezzi stracciati, una sorta di last minute dei generi alimentari a cui possano accedere le persone più povere e indigenti”
    Ma da dove Le arriva la notizia che il market serve “tanto per dare giro a un po' di scorte che restano a magazzino nelle grandi catene di distribuzione”
    Ma da chi ha saputo come funziona un market dedicato, Lei parla di prezzi ma si è chiesto cosa si vende latte, formaggio, oppure profumi (Chanel 5 ovviamente scaduto).
    Le sue parole mi hanno ferita profondamente e sono sempre più convinta che alle parole va dato il giusto peso perché non diventino dure come pietre.
    E sono sempre più convinta che la comunicazione pubblica ha un obbligo morale ed etico dal quale non si debba mai prescindere.
    Non spetta a me e non è questa la mia intenzione, difendere l’operato della pubblica amministrazione ma per certo quello che mi aspetto è che la città si stringa e faccia corpo compatto in questo momento di bisogno,
    mi aspetto che oggi chi può, chi ha i mezzi, tutti i mezzi finanziari, intellettuali, conoscitivi, innovativi, relazionali li metta a disposizione (nel mio cuore c’è una visione di polis ma io sono una anziana signora).
    Criticare e non proporre è sempre molto facile.
    E le assicuro che si sta pensando al lavoro che è quello che chiedono, dignitosamente tutti.
    Si pensa a strutture cooperativistiche per fare le mille cose utili raccolta legna, pulizia del nostro territorio, allevamento di bestiame per produzione di latte e latticini
    “qualunque lavoro è preferibile a un'assistenza pietosa e compassionevole”
    Verissimo ma Lei sa che per aprire una bancarella al mercatino rionale e vendere oggetti di produzione artigianale ci vogliono 100 euro di bolli e che 100 euro sono una cifra enorme.
    E allora bisogna muoversi pensare per esempio ad avviare un microcredito ( per questo non c’è bisogno di arrivare in India).
    Ma intanto che aspettiamo che i pomodori maturino, cerchiamo di dare da mangiare, cerchiamo di mantenere i nuclei familiari uniti almeno a tavola, la nostra povera e saggia civiltà contadina ci insegna.
    Cerchiamo di mantenere integri i nuclei familiare che sono la base di ogni società civile
    Cominciamo a dare il pesce e costruiamo insieme tante lenze.
    Immagino che risponderà a queste mie righe (troppe??) ma Le garantisco che da parte mia finisce qui, ogni prosieguo diventerebbe una sterile polemica e questo stile non mi appartiene.
    Solo un suggerimento mi permetto, davvero in conclusione, chieda un incontro con il Dr. Saitta, si confronti con l’Assessore su questa iniziativa e su altre che potrebbero essere in embrione, l’assessore di certo sarà esaustivo ed ampiamente collaborativo.
    La saluto

    Patrizia Salari


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    1. Gentilissima Patrizia ho un grandissimo rispetto per quanto ha scritto in queste righe e apprezzo il suo impegno e quello dell'assessore. Ma siccome viviamo in una piccola città in cui tutti sanno di tutti la consiglio di informarsi meglio prima di essere giudice delle altrui opinioni. Da quel che so lei e l'assessore Saitta conoscete la povertà solo come fenomeno sociale e la fatica di vivere solo come esperienza riflessa e compassionevole. Quindi non penso di peccare di arroganza se la invito ad essere più cauta. Anche nei miei confronti. Le lascio il mio indirizzo di posta personale giasim@libero.it. Se vuole, visto che è ritenuta da tutti una degnissima persona, le racconto qualcosa in più anche sul mio conto. Così magari sarà meno meno categorica quando legge le mie opinioni che non sono frutto di insensibilità ma di piena cognizione dei problemi. Mi creda. Gian Pietro Simonetti

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    2. Silenzio Simonetti che la borghesia si è svegliata dal torpore e si è resa conto che poi non è tutto così rose e fiori. Ora dobbiamo dobbiamo attendere che si rendano conto di cosa si tratti.

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