7 marzo 2013

La notte che porta Consiglio


Le comunali sono, di certo, l'appuntamento elettorale più coinvolgente, perché la politica e i candidati fanno i conti con la fiducia e il disincanto dei parenti, dei vicini di casa, degli amici e di quell'universo reticolare che richiama l'idea stessa della vicinanza e della prossimità. Le comunali sono, quindi, le elezioni del dono empatico, della capacità di comunicare, dell'arte di persuadere e di generare sogni in chi, normalmente, si relaziona con noi al netto di trascendenze politiche e di trascinamenti emotivi. E' anche per questa articolazione di ragioni che l'elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale spinge tantissime persone a candidarsi, ad avvicinarsi alla politica, a sperimentare direttamente il fascino della proiezione mediatica e dello scampolo di notorietà. In pochi giorni la città fa i conti con una moltitudine di candidati, di liste di partito, di civiche apartitiche, di raggruppamenti di scopo, di santini, depliant, manifesti e video promozionali meritevoli di archiviazione per i mille spunti che offrono a un'indagine sulla mentalità e sui riti della democrazia  rappresentativa. Essere eletti in Consiglio Comunale è una gara che mobilita gli animi, smuove l'ego e sollecita l'eterna competizione degli umani. Poi, una volta proclamati gli eletti, il Consiglio Comunale perde rapidamente appeal e anche chi ha combattuto per conquistare lo scranno inizia a percepirlo come una casa degli spiriti, come il luogo protetto in cui dimora una piccola casta abbarbicata a privilegi minuti e ambizioni fatue. Improvvisamente è come se l'organo elettivo - privato di ogni residua sacralità- riassumesse, nel suo stesso essere ed esistere, i vizi e le magagne di un mondo vecchio e corroso da archiviare. Con l'assurdo che, talvolta, sono i suoi stessi membri a sancirne lo statuto di minorità e di ludibrio, senza rendersi conto che anche il piglio accusatorio rivolto all'opportunismo dei singoli membri, concorre allo sfiguramento complessivo dell'istituzione. Ultimamente, e non a caso, si parla senza sosta di gettoni di presenza da tagliare, di tesserini magnetici da attivare, di remunerazioni condizionate alla presenza effettiva in aula. Posizioni corrette e condivisibili ma sovrastimate politicamente sia nel valore che nell'impatto; posizioni che, oramai, monopolizzano in toto la discussione politica, dando in pasto all'opinione pubblica non scelte di governo ma simboli e scalpi funzionali alle viscere e alla propaganda. E questa tirannide del simbolico genera la rincorsa infinita e la sfida creativa a chi sfregia di più e meglio l'istituzione elettiva. I grillini sono in prima linea ma è comprensibile perché l'iconoclastia fa parte del loro patrimonio genetico, ostile alla democrazia rappresentativa, e della ragione sociale che ne ha sancito il successo. Quel che colpisce è la platea dei complici che nutrono l'illusione rigenerativa emulando e superando i pentastellati. I grillini propongono di convocare il Consiglio Comunale di sabato per evitare al Comune il pagamento della quota prevista per i datori di lavoro? State certi che ci sarà qualcuno, più realista del re, pronto a scavalcarli in revisione della spesa. Stamattina, ad esempio, sul Carlino viene riportata, con grande evidenza, la posizione dei segretari di Cgil, Cisl e Uil che - per risparmiare e destinare il risparmiato all'ennesimo fondo di solidarietà manovrato ad uso e consumo del consenso - propongono di riunire il Consiglio Comunale in notturna, dalle 18 alle 24. In questo modo gli eletti, dopo una giornata di lavoro, avranno la possibilità di aggiungere altre sei ore di attività intellettuale densa al proprio carniere, per un totale di quattordici ore lavorative totali. Con prevedibili e naturali effetti depressivi sui livelli di efficienza, produttività, lucidità e capacità decisionale dei consiglieri e dell'intero organo elettivo. Ma al di là del merito della proposta - che smentisce oggettivamente cognizioni consolidate e profonde del sindacalismo più maturo - quel che amareggia di certe boutade è la democrazia rappresentativa e i suoi organi ridotti a impaccio, a ostacolo, ad anomalia da risolvere mettendo in circolo puttanate e con proposte e soluzioni via via più contorte e barocche. Siamo al cupio dissolvi paolino, al desiderio di naufragio, al conformismo degli imitatori che si sparano nella tempia convinti di servire una giusta causa. Poveri noi.
    

11 commenti:

  1. Sono saccordo sul consiglio comunale in notturna.. quanto poi al calo di rendimento sono sicura che non se ne accorgerà nessuno!!!

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  2. E su questo è difficile dissentire.... :))))

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  3. Il Monastico07 marzo, 2013

    In occasione delle elezioni cittadine abbiamo speso, come Polo 3.0, molto del nostro tempo per stilare un programma ritenuto dai più incomprensibile per la sua struttura. C'era anche un piccolo capitolo che ti riporto in più post per ovvie ragioni di spazio.
    Chi lo ha letto? Probabilmente solo noi che lo abbiamo compilato. Penso però che nel nostro modo di approcciare il problema, privo di demagogia e quindi non efficace in termini di comunicazione, ma volto al cambiamento radicale di un paradigma, non sia molto distante dalla tua idea.

    Una Cultura delle istituzioni



    Ask not what your country can do for you. Ask what you can do for your country."
    "Non chiedete al paese ciò che può fare per voi, ma chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese."
    J. F. Kennedy



    La democrazia è veramente tale quando si realizzino forti assemblee elettive ove possa essere data espressione al pluralismo politico, così, avere un Consiglio Comunale ‘forte’ è d’imprescindibile propedeuticità a riportare la politica ad un livello più consono, facendo sì che ‘forte’ non passi attraverso le attuali accezioni di quantità delle cose di cui occuparsi, bensì attraverso la ricerca delle capacità di finalizzare la propria missione, lasciando prevalente il valore di qualità.
    Recuperare un’idea di amministrazione come strumento al servizio del pubblico e non come mezzo per altri obiettivi ed al contempo pretendere una responsabilizzazione diretta nel processo da parte del singolo cittadino.
    Recuperare il ruolo del Consiglio Comunale, nella sua veste di organo di rappresentanza per antonomasia per favorire un’ampia forma di democrazia partecipativa stabilendo sia un rapporto di interlocuzione vivace e sia dimostrando capacità di innovazione e creatività istituzionale
    E’ certamente inevitabile un lungo tempo di maturazione dell’Istituzione Comune e della Comunità che permetta la mutazione d’approccio culturale. D’altra parte l’ente locale diventa sempre più luogo deputato non solo alla produzione di servizi alla collettività, ma, soprattutto, alla produzione di politiche pubbliche cui dovrebbe seguire l’implementazione di servizi che le rendano attuative. Di riflesso, il ruolo di chi decide ed amministra tali politiche e di chi le deve gestire ed organizzare si fa sempre più articolato e complesso. La stessa relazione tra l’interfaccia tecnica e politica diventa sempre più cruciale ai fini della qualità del management pubblico.
    Le domande che dobbiamo porci sono
    - gli amministratori locali si sentono adeguatamente preparati a svolgere il loro ruolo?
    - tramite quali strumenti avviene oggi la preparazione degli amministratori locali?
    - quali sono le modalità, i contenuti ed i percorsi maggiormente funzionali allo sviluppo delle competenze di governo dell’ente locale?
    Ne deriva la necessità di riconoscere distinte dimensioni di fabbisogno: conoscenza, esperienza, comportamenti orientati al ruolo ricoperto.
    I consiglieri comunali sono gli amministratori meno conosciuti ma, viceversa, compongono la categoria di amministratori politici quantitativamente più significativa. Inoltre, hanno a disposizione, tendenzialmente, meno risorse temporali e/o strumentali finalizzate ad attivare autonomamente percorsi di formazione. Riconoscere al Consigliere Comunale la valenza di interfaccia principale dell’amministrazione con la Città quale rappresentante, prima ancora dell’organo esecutivo soggettivamente nominato, la volontà della democrazia popolare. I partiti hanno progressivamente destrutturato le tecnostrutture di assistenza ed i sistemi di formazione che hanno caratterizzato i percorsi e le prassi di preparazione della classe politica nel passato e, la progressiva riforma della pubblica amministrazione ne ha marginalizzato la funzione creando un’asimmetria identitaria.

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  4. Il Monastico07 marzo, 2013

    Ciò premesso verranno operati i seguenti interventi:

    MOTIVATI PER MOTIVARE:
     percorso formativo dei Consiglieri Comunali in collaborazione con l’ANCI e con le competenze tecniche interne al sistema
     riqualificazione del ruolo del consigliere con Deleghe di rappresentatività attraverso la modifica dello Statuto Comunale
     istituzionalizzazione dell’azione di Audit interno del Consigliere su ogni proposta di deliberazione
     Disponibilità alla formalizzazione di un orario di ricevimento del Consigliere con la cittadinanza in consoni spazi ed appuntamento periodico telematico in web-tv
     Valorizzazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale e della segreteria.

    Ma il politico non deve dimenticare di essere al servizio della causa che ha scelto e nel TOTA TUERI la guida amministrativa della Comunità non può non richiedere il conciliare l’etica della responsabilità con l’etica della convinzione. Lavorare per la Comunità presuppone il pretendere da se stesso ciò che potrebbe essere richiesto agli altri. E’ pertanto imprescindibile, rigettando al mittente qualunque accusa di demagogia o retorica, perseguire l’economicità delle Istituzioni

     Equiparazione del gettone di presenza consigliare alla media regionale per comuni superiori a 30.000 abitanti
     Calendarizzazione dei consigli comunali ordinari con possibilità di svolgimento in orario serale extra-lavorativo per ridurre i costi indiretti di rimborsabilità del datore di lavoro
     Revisione del regolamento per lo svolgimento delle adunanze consiliari e del funzionamento delle commissioni consiliari con maggiore orientamento al perseguimento dell’efficacia e dell’efficienza delle stesse
     Riduzione del numero delle commissioni consiliari a 3 con rappresentatività di tutti i gruppi consiliari riconosciuti
     Deleghe assessorili per aree tematiche e non per settori strutturati

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  5. marco sono tra quelli che non hanno criticato la logica i contenuti e la forma del programma perchè la complessità e la sacralità delle isytituzioni meritano qualcosa in più dei decaloghi e dei papelli in otto o venti punti

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  6. Il Monastico07 marzo, 2013

    Compri a scatola chiusa?

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  7. Non amo la marmellata Arrigoni!

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  8. Il Monastico07 marzo, 2013

    E' PER QUESTO CHE MANGI SOLO CIOCCOLATA?

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  9. Diceva uno statista a me tanto caro:
    "Ci sono molti che nella politica fanno solo una piccola escursione, altri che la considerano come un accessorio di seconda importanza. Ma per me, fin da ragazzo, è stata la mia passione"
    Per quel che riguarda il mio operato all' interno del Consiglio Comunale, non posso che invitare le persone a visitare la mia pagina web all' indirizzo:

    http://www.piazzalta.it/Engine/RAServePG.php/P/25211FAB0100/M/83531FAB0200

    e consultare la sezione "ATTI PRESENTATI" per visionare e magari commentare il mio operato all' interno dell'assise.

    Saluti
    Pino Pariano
    Presidente Consiglio Comunale Città di Fabriano

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    1. Pur con la massima stima per Lei, caro Presidente Pariano, non mi sembra che l'Assise abbia fatto faville in fatto di dibattito politico (soprattutto da parte della maggioranza) e di mozioni per dare una visione, progettuale, concreta e fattiva per il futuro di Fabriano. Questioni come l'ambiente, la progettualità europea, la sostenibilità, la riconversione industriale etc. etc., sono state appena sfiorate. Comunque complimenti per il messaggio augurale alle donne, nella speranza che sia aggiornato anche il sito comunale, che ormai sente il peso degli anni ...

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    2. Visto il numero sparuto di consiglieri, appronti con i suoi collaboratori una pagina sullo stile openpolis, ovvero con indicate in dettaglio non solo il numero delle presenze, ma anche gli oggetti dei temi di mozioni, interrogazioni, interpellanze, le proposte in commissione etc. etc. etc., in modo che l'elettore possa rendersi conto in tempo reale su quanto hanno "effettivamente" lavorato i singoli consiglieri ... troppo facile starsene seduti a premere un bottone ... in fondo non ci vuole molto a realizzare questa pagina per ciascun consigliere, sarebbe un bell'atto di trasparenza reale. Ci rifletta Presidente Pariano.

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