8 giugno 2012

Domani ore 16: il Ballo delle Debuttanti

Domani tutti al Ballo delle Debuttanti. Appuntamento a Palazzo Chiavelli alle ore 16. Per le signore è consigliato abito scuro elegante, cappello e tacco 12. Per i signori quanto meno giacca e cravatta stile cerimonia. La democrazia ha le sue regole formali, i suoi simboli e la sua solennità. Anche quella smunta dei campanili e dei municipi. Cominciano cinque anni di governo della città e la prima seduta del Consiglio è, forse, l’unica a cui valga la pena partecipare: convalida degli eletti e surroghe, insediamento della commissione elettorale, giuramento del Sindaco, elezioni del Presidente del Consiglio Comunale. Poi, a partire da quella successiva, un diluvio di cagate: alienazione di frustoli, cambi di destinazione d’uso, aggiustamenti di bilancio e poco altro. La seduta d’esordio ha pure un’altra particolarità: il clima. Risi e sorrisi. Famiglie degli eletti in chicchere e piattini. Consiglieri all’esordio con la bocca affranta dall’emozione e qualche prodromo di alitosi. Consiglieri di lungo corso con la faccia già scoglionata e l’animo appenato di fronte al composto entusiasmo dei novizi. E il sussurrare disciplinato: ognuno al suo posto, sui seggioloni scomodi o sugli spalti, col microfono lucidato davanti e il kit per capire qualcosa di votazioni elettroniche. Non mancheranno gli sguardi inebetiti, i sorrisi stampati e i rossetti spalmati sui denti. Ma sempre con grande aplomb istituzionale. Niente a che vedere col suk di fine mandato, col pollaio vociante delle sedute di routine, con i consiglieri che vanno, vengono e bivaccano nei corridoi, con lo slang cantilenante di interventi accalorati ma raramente colti. Domani fingeremo tutti di essere contenti e speranzosi, applaudiremo la grande festa della democrazia, annuiremo quando il primo coglionazzo rimarcherà che “bisogna avere fiducia perché oggi è un grande momento di unità e di concordia”. Ma è un’altra la domanda che ci colonizza l’animo. Saranno previste cortesie per gli ospiti? Magari un tramezzino, due salatini, un gingerino. Tanto, alla fine, che differenza passa tra l’inaugurazione di un negozio e l’insediamento di un’amministrazione comunale? E allora avanti con le cravatte, i tailleur e le pashmine. E mi raccomando: non dimenticate la videocamera digitale. Perché non c’è mai vera festa senza il video della festa.

p.s. ci sarò anche io ovviamente munito di tutti i mezzi per un avvincente racconto...
    

3 commenti:

  1. Amore sei un gran figo! F.R.

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  2. Non si dicono queste cose in pubblico...

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    1. ......avvelenato pizzuto e beffardo.

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