11 giugno 2012

Il potere dell'UDC e le pugnette formali dell'opposizione


Quando Sergio Solari, nei panni provvisori del Presidente Anziano, ha domandato al Consiglio Comunale se sussistevano eccezioni di merito sulla convalida degli eletti, ha chiesto la parola, a nome della minoranza, Marco Ottaviani. L’intervento è stato breve, essenziale e degno di nota. In pratica il leader del Fabriano 3.0 ha fatto presente che la minoranza avrebbe eccepito solo sull’attribuzione dei seggi – l’ormai mitica questione del 15/9 o 14/10 tra maggioranza e opposizione – e non sulla ineleggibilità di Sindaco e Vicesindaco. Le parole di Ottaviani significano molte cose. Alcune interessanti. Altre inquietanti. L’aspetto interessante è che l’opposizione ha deciso di combattere politicamente contro la Giunta Sagramola, senza utilizzare la carta del ricorso amministrativo, che è roba da corso monografico di diritto più che un’arma in mano a politici navigati e tonici. Fin qui tutto ok. Bene, bravo, bis. Ma è sul ricorso per l’attribuzione dei seggi che la fronte inizia a grondare sudori salatissimi. Si confrontano due scuole di pensiero, da sempre alternative: quella dell’integrità della rappresentanza e quella del focus sulla governabilità. I sostenitori della rappresentanza come diritto assoluto, sviluppano un ragionamento che teoricamente non fa una piega: le approssimazioni elaborate dalla Commissione Elettorale, nel momento in cui favoriscono la maggioranza stuprando anche dalla logica matematica, violano il diritto di rappresentanza integrale delle minoranze, riconosciuto e sancito pure dalla Carta Costituzionale. Si tratta di un argomento forte, impeccabilmente liberale e democratico su cui non si può non convenire. L’altra scuola di pensiero è quella della governabilità, concetto prosaico e un po’ dozzinale secondo cui la continuità dell’azione di governo della città prevale sulla rappresentanza, che deve piegarsi alle esigenze di indirizzo e di azione politica. In questo senso un consigliere in più alla maggioranza rafforzerebbe la governabilità senza intaccare troppo in profondità il diritto di tribuna e di azione politica complessiva della minoranza. E qui si aprirebbe anche una riflessione complessa sulla questione dei due terzi, ossia sulle maggioranze qualificate necessarie per procedere a cambiamenti delle regole, come nel caso dello Statuto Comunale. Ma usciremmo fuori dal seminato di questo breve post. In realtà la dialettica tra rappresentanza e governabilità non esaurisce la questione dell’attribuzione dei seggi, perché dentro tale meccanismo si inserisce un altro tema non regolatorio che è l’opportunità politica. Se l’opposizione vince il suo ricorso la maggioranza scende a 14 consiglieri contro 10. Un margine sicuramente ampio e rassicurante dal punto di vista della governabilità, se non fosse che l’Udc esprime 4 consiglieri e quindi sarebbe nella condizione craxiana di esercitare un controllo totale sull’operato della Giunta, attraverso la cosiddetta utilità marginale delle forze minori. In pratica, un partito che ha preso l’11% dei voti, che è coinvolto fino al collo nel tracollo Ardo, che ha rappresentato e rappresenta una delle maledizioni bibliche della vita cittadina, grazie alle pugnette formali e di principio della minoranza rimette totalmente le mani sulla città. Ma io dico: amici dell’opposizione, ci state con la testa o sono i primi effetti del caldo? Di Udc si muore e non esiste principio la cui tutela possa farci dimenticare che siamo di nuovo in mano ai carnefici
    

4 commenti:

  1. 1. Non credo che il M5S consideri "pugnette" questa battaglia sul numero di consiglieri di minoranza. D'altra parte se il ricorso passa e Sagramola diventasse ostaggio dell'UDC, il M5S ne sarà solo avvantaggiato: sarebbe la prova provata che hanno ragione.
    2. Se di UDC si muore, non credo che Sagramola voglia passare alla storia per essere il sindaco che ha spinto nel baratro la città, per cui la stessa UDC non potrà più di tanto tirare la corda. Quando Sansone muore, si porta con sé anche tutti i Filistei.

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  2. Altre considerazioni

    Politicamente le nostre elezioni hanno avuto un solo vincitore: l'UDC. Non certo in termini numerici assoluti bensì nella percentuale realizzata in virtu' della grande astensione registrata. Cio' gli ha consentito di eleggere i 4 dell'apocalisse. Se poi la maggioranza possa contare su 14 o 15 consiglieri poco importa perchè il 15 allevia ma non cambia la sostanza. L'UDC ha il pallino in mano e soprattutto rende impotente il libero arbitrio di Sagramola in fatto di Assessori e quindi il Sindaco è semplicemente commissariato. Sul fatto poi di Sansone vedo sinceramente poche analogie poiché dovremmo tirare in ballo a chi più convenga restare dove si è.
    Molto più preoccupante è invece il concetto già espresso da Simonetti relativo alla maggioranza qualificata. E' inammissibile che un Sindaco che vale il 24% degli aventi diritto al voto possa unilateralmente decidere modifiche di strumenti importanti come lo Statuto. Semplicemente una perdita della democrazia.

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  3. Colgo elementi molto interessanti in entrambi i commenti e mi confermate che anche nella valutazione dei fatti politici questa città è in fermento...

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  4. Massimo Frascarello13 giugno, 2012

    Il monitoraggio del percorso verso il terzo mandato al presidente di giunta regionale e la tenuta del laboratorio marche sarà valutabile attraverso un indicatore: la giunta comunale fabrianese. Prevedo una fase politicamente interessante, speriamo solo che a rimetterci non siano i cittadini che, alla politica comunale, chiedono concretezza.

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