9 marzo 2013

Ballelli si dimette: un passo indietro per conservare

All’inizio erano soltanto voci non confermate. E allora ho chiesto lumi direttamente all'interessato, Giampaolo Ballelli, segretario del Pdl, che in questa intervista annuncia le sue dimissioni e la richiesta di un azzeramento generale del gruppo dirigente regionale e provinciale del Popolo delle Libertà. Giampaolo è un riformista che conosce bene le regole e le consuetudini della politica, i calici amari e e le pause sabbatiche, la pazienza democratica e il desiderio ricorrente di gettare la spugna. L’esatto contrario di quel che propongono le nuove genti, intrise di militanza e di scalate al cielo, che non hanno ancora compreso come la politica sia più un vizio dell’anima che una virtù civica. C'è un passaggio dell'intervista dove il riformatore moderato lascia il campo alla passione ardente, quando si parla di politica della bellezza e della genialità del conservare. Se le dimissioni di Ballelli libereranno questo sacro fuoco non saranno state rassegnate invano. (GPS)

Giampaolo circolano voci in merito a una direzione provinciale del Pdl piuttosto drammatica. E’ vero che è stato chiesto l’azzeramento dell’intero gruppo dirigente provinciale e regionale del partito? Il 4 marzo direttivo provinciale si è cimentato con l’analisi del voto. Era presente anche il coordinatore regionale e neo senatore Ceroni di cui ho chiesto le dimissioni da coordinatore regionale perché il suo comportamento nella formazione delle liste ha inciso molto nella pesante sconfitta elettorale subita dal PDL nelle Marche. La legge elettorale è quella che è ma non è corretto dire che il Porcellum va bene se in testa di lista ci sono persone gradite e invocare il rispetto della "democrazia" quando ciò non accade. Ho chiesto le dimissioni di Ceroni perché ha utilizzato la posizione di Coordinatore Regionale per trattare la propria "poltrona": ha usato l’elenco degli iscritti sollevando un "caso" e con sms inviati a tutti ha minacciato "polveroni", contestando la penuria di candidati locali nelle liste del Pdl solo quando è stato collocato nella lista della Camera in una posizione di non sicura elezione e dichiarandosi soddisfatto solo togliendo a Casoli la seconda posizione nella lista del Senato. Francesco Casoli ha dimostrato le sue qualità di persona seria non solo accettando il passo indietro ma anche facendo una campagna elettorale onesta e leale nei confronti del partito. Passate le elezioni tuttavia non si può tacere sul comportamento di Ceroni e per questo ho chiesto le sue immediate dimissioni da Coordinatore Regionale. Nella riunione ho anche chiesto l’azzeramento dei Coordinamenti Provinciali e Comunali e di sapere se sono stati utilizzati soldi dei rimborsi elettorali, chi li ha gestiti e se sono rendicontati nel prospetto delle spese.

Ti faccio una domanda che mi sembra naturale alla luce di quello che dici. Giampaolo Ballelli resta in sella come segretario del Pdl di Fabriano o rassegnerai le dimissioni anche tu? Nella riunione del 4 marzo ho chiesto un azzeramento di tutti i vertici per ricominciare, quindi mi ritengo dimissionario dal 4 marzo.

Proiettando i risultati delle elezioni politiche sulle comunali – e come sai bene è una forzatura – il Pdl resterebbe fuori da un eventuale ballottaggio. Il centrodestra fabrianese è destinato a svolgere una funzione politica marginale o ci sono margini per ricostruire uno spazio di manovra? Ogni elezione è una storia a sè. La "marginalità" di un movimento politico è figlia di due fattori. Il primo è sicuramente legato al risultato elettorale. Il secondo dipende dall’incapacità di selezionare una classe politica capace e coscienziosa. Altro fattore di marginalità è la patologia, propria del centro destra, dello psicodramma. Nell’ultima tornata elettorale per il comune, tenutasi nel momento di massima flessione del Pdl, quando sembrava che il partito dovesse finire in pezzi, abbiamo aperto alla società civile. Uscivamo da un consiglio comunale formato da trenta membri ed avevamo tre consiglieri. Grazie alla legge Tremonti, che ha attuato tagli veri alla politica, ora abbiamo un consiglio con 24 eletti. La nostra coalizione, dopo essersela giocata al ballottaggio, ottiene quattro consiglieri, tutti iscritti al partito. Un vero successo se penso che a Jesi, dove il Pdl ha scelto di correre solo con il simbolo di partito siamo praticamente scomparsi. Invece qui ci siamo incagliati su chi era, o meno, titolato a utilizzare il simbolo del Pdl, sui capricci di qualcuno tanto assente quanto desideroso di rivestire i panni di "capogruppo". Un argomento di lana caprina che, in una città con enormi problemi economici e occupazionali, mi ha fatto veramente vergognare. Se i nostri problemi prioritari sono questi, voti o no, non conteremo mai nulla.

Non pensi che possa essere interessante mettere il Pdl al servizio di un’area civica capace di interpretare un ruolo di terza forza attrattiva per chi non vuole morire né democristiano né grillino? Ne sono profondamente convinto ma servono due condizioni. Il Pdl deve essere riformato e credo sia ora di lasciare spazio ad altri, ai giovani, alla società civile, al volontariato. Poi dobbiamo darci regole interne, chiare e senza eccezioni. Penso serva stabilire immediatamente che chi ha incarichi di partito non ricopra cariche elettive e chi ha più di due, massimo tre legislature di fila, semplicemente non va in lista. E poi proibire i doppi incarichi e attuare una politica intesa come servizio alla collettività, escludendo ogni forma di finanziamento pubblico dei partiti. Serve, in buona sostanza, un progetto che nasca dalla condivisione dei programmi, dalle relazioni con il territorio, città, frazioni e dalle scelte dei cittadini e delle associazioni.

Il risultato dei grillini è difficile da decifrare pure nel contesto fabrianese. Consideri il 5 Stelle un’opportunità o una minaccia per il futuro politico della città? Non considero il partito di Grillo una minaccia, anche se vedo in alcuni una militanza esasperata. Mi auguro che sia un’opportunità ma sono scettico e deluso. La loro forza è anche la loro debolezza. Possono incidere sulla città e nel Paese solo se raggiungono il 50 per cento più uno dei voti. Non si rapportano con nessuno, non hanno possibilità di alleanze e in attesa della "maggioranza assoluta" - risultato non impossibile ma difficile assai - lasciano precipitare la situazione. Prendiamo Fabriano: se al ballottaggio fosse andato il 5 Stelle - che proponeva come la nostra coalizione il recupero ambientale completo del fiume Giano, bocciava l’utilizzo dei terreni della scuola agraria per la nuova casa di riposo, promuoveva un nuovo e moderno piano del traffico (vale a dire tre punti fondamentali per la città sui quali da anni ci battiamo) - io avrei votato e fatto votare per Arcioni. Non tutti gli elettori di centro destra lo avrebbero fatto, ma buona parte si. Si provava il cambiamento, anche rimanendo all’opposizione, perché il bene della città viene prima del partito. Il 5 Stelle, al contrario, ha dato un’indicazione chiara per l’astensione che al ballottaggio è un voto a favore di chi partiva in vantaggio, ossia di Sagramola. Sia detto per inciso: la loro scelta è perfettamente legittima ma ora, passato un anno dall’ingresso in Consiglio Comunale, che hanno ottenuto? Cosa hanno cambiato a Fabriano? Nulla. La casa di riposo verrà costruita sui terreni dell’agraria; il Giano sarà di nuovo "tombato" e i ponti medioevali saranno intonacati col calcestruzzo e la nostra è l’unica città d’Italia che ha dimezzato l’area pedonale invece di ampliarla. Quando - e se verrà - il momento di un Sindaco del 5 Stelle al governo della città le potenzialità innovative saranno invece irrimediabilmente perdute o compromesse.

Come giudichi il comportamento del Pd? Non ha candidato nessuno alle politiche e nonostante lo scoppolone anche locale non ha avviato la minima discussione interna. I partiti sono ossi di seppia o organismi che possono dare ancora qualcosa al Paese. Credo sia opportuno per tutti noi leggere il nuovo libro di Piero Sansonetti sulla politica italiana e riflettere sui nostri errori. Per il Pd fabrianese penso non sia semplice perdere Maria Paola Merloni e far finta di niente. Sono convinto che il dibattito interno sia in corso a Fabriano come a ogni livello. Il PD, ancora una volta, paga pegno alla propria supponenza, alla superiorità "antropologica" teorizzata da Eugenio Scalari che ha portato a demonizzare gli avversari inceppando ancora la "gioiosa macchina da guerra". Bersani ha voluto spostare il suo asse politico a sinistra, stringendo un accordo con Vendola, anche in funzione anti Renzi. Molti elettori e dirigenti del PD, convinti che basti infilarsi "Repubblica" sotto al braccio per essere degli intellettuali, si trovano ora "incartati" nei loro stessi pregiudizi. Matteo Renzi ha dichiarato che in un paese normale ci sarebbe già un governo di scopo, fatto dal Pd e dal Pdl. Se i Governi li fanno i partiti certo, ma qua si guarda agli uomini, e si teorizza l’attacco alla persona. Allora meglio tornare alle urne.

Torniamo al paesello. La sensazione è che quella del Sindaco sia ormai una sede vacante, in una città sempre più colpita dalla crisi. Quale evoluzione del quadro politico immagini: immobilismo, rimpasto o elezioni anticipate? Prima avevamo Roberto Sorci che interveniva su tutto ed era sempre in piazza. E forse per questo sembra che si sia creato un vuoto. Considero Roberto una persona intelligente, politicamente scaltro, oltre che grande conoscitore della macchina amministrativa. Tenuto conto che sul Giano, sulla Casa di Riposo e sul Piano del Traffico eravamo – e siamo – su fronti opposti questo non è un complimento ma la constatazione di un ostacolo insormontabile. Almeno per ora Sagramola non ci ha raccontato la favola dei Cinesi e se cadrà sarà a causa di problemi interni. L’opposizione è troppo variegata e politicamente divisa. Solo il Pdl con le liste civiche di coalizione ed il Movimento 5 Stelle sono realmente all’opposizione. Gli altri fanno melina, condizionati da troppi legami politici con la maggioranza. Serve un’opera di chiarimento a Fabriano, una nuova casa dei riformatori moderati, un moderno movimento dei conservatori.

Ragioniamo per un istante di politica nobile. Ci è capitato spesso di parlare degli effetti negativi che la perdita del concetto di bellezza genera sullo spirito pubblico. Da professionista della bellezza quali interventi immagini per la nostra città? La bellezza è un elemento concreto, economico, di qualità della vita. Purtroppo Afrodite è una Dea capricciosa, si nasconde alla maggior parte degli uomini, specie se sono nati nella città dei Fabbri e dei Cartai. I progetti sono molti ma uno è prioritario su tutti: la conservazione delle nostre bellezze e delle nostre testimonianze di civiltà. Essere dei conservatori, nella vita come nella politica, non vuol dire essere immobili, tutt'altro. Conservare il bello non è solo un mestiere – come lo è per me - ma un modo di pensare e di vivere. Se conservi la città salvi le relazioni tra le persone. Questi rapporti positivi si manifestano, prima di tutto, nello spazio urbano e sono favoriti quando, come nei centri storici, qualità e bellezza sono tangibili e danno una gerarchia all’architettura. Sono gli spazi di relazione nel tessuto urbano che danno la forma alla città antica. È nella forma della città e del suo territorio che i comportamenti umani nascono, si riproducono e migliorano. Annullare la ricchezza del passato, come sta per succedere ai nostri ponti medioevali a causa di un progetto scellerato, in favore della monotonia di un presente ottuso, che applica senza cultura e spirito critico formule di consolidamento strutturale a dei monumenti (sic!) ci porta dritti a consumare, buttare, rifare. In una parola all'odierna società dei consumi, alla continua insoddisfazione dell’individuo, all'illusoria ansia di possedere e distruggere. Ripeto: il primo intervento per la bellezza della città è conservare.

Tu, come me, sei culturalmente un uomo di partito. Abbiamo ancora qualcosa da dire o siamo totalmente anacronistici e quindi destinati a sparire? Attualmente ritengo che il partito più organizzato e militante sia il movimento 5 stelle, altro che chiacchiere. Non siamo anacronistici perchè lealtà, onestà, sobrietà e serietà non passano mai di moda. Non serve rottamare le persone, magari in ragione della loro età. Quello che è urgente, quello che si deve subito rottamare, senza se e senza ma, sono i comportamenti sbagliati. Ho visto comportamenti sbagliati - per non dire peggio - messi in atto da giovani, da persone senza alcuna esperienza politica o di partito. Le hanno fatte talmente grosse da far rimpiangere molti uomini della "prima repubblica".

Dopo le dimissioni cosa prevedi: un periodo sabbatico, ancora militanza o altro che possa essere utile per la nostra comunità? Sono convinto che alcuni eminenti iscritti al Pdl siano convinti che se mi tolgo di torno sia molto meglio, soprattutto per loro. Ma francamente me ne infischio. Certo, guardare le cose da lontano, fuori dalla mischia, aiuta a capire meglio i problemi. Di sicuro continuerò a lavorare per la comunità, per le battaglie e i principi in cui credo, appoggiando tutto quello che di buono andrà maturando, indipendentemente da chi lo propone. Continuerò soprattutto per le donne e gli uomini che mi onorano della loro amicizia nel partito e nei movimenti. Sai, Gian Pietro, penso che la politica sia come il fumo, qualcuno riesce a smettere, altri no.
    

15 commenti:

  1. Conosco da anni Ballelli come una persona onesta.
    Alessandro Moscè

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  2. Perfetto un personaggio terzo per antonomasia che da certificazioni di garanzia....si parlano addosso fra di loro.... poi capite perchè vince Grillo???

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  3. A me pare che abbia detto cose interessanti

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  4. Sul concetto di politica e bellezza Giampaolo ha dato una lezione di contenuto a molti ciarlatani

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  5. Ho fatto una passeggiata lungo il Giano con Ballelli pochi giorni fa, perchè stavamo preparando la visita al fiume di una scolaresca. Non mi ha detto niente riguardo le sue dimissioni forse perchè abbiamo sempre parlato delle grandi potenzialità che potrebbe offrire un fiume libero e vivibile. Anche se nell'intervista percepisco una certa rassegnazione sul futuro del giano mi auguro, ora che ha più tempo, che possa continuare a darci il suo prezioso contributo, ora in maniera anche più libera e incisiva, perchè non possiamo accettare che venga distrutto il nostro migliore passato.

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    1. Caro Fabrizio credo che Ballelli non abbia alcuna intenzione di ritirarsi a vita privata. La sua visione del "bello" adesso è libera da vincoli e da formalismi

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    2. sembra un necrologio

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    3. Senza impegno politico diretto si nasce a vita nuova. ne ho le prove

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  6. Giusto il giudizio sui grillini. Mezzo tempo lo passano a raccontare quanto sono bravi. Mezzo tempo a dirselo da soli. E questa sera fanno pure la festa ... tutti di nuovo a ridere ed a cantarsela addosso, mentre ci sarebbe da lavorare a testa bassa senza ridere. Puoi cambiare le facce e le parole ma le teste sono ancora legate ai vecchi schemi italioti e gaudenti. Beati voi che ve la cantate cari grillini ....

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  7. Ballelli è un uomo di alta levatura sia umana che culturale, su questo non ci piove. Più di una volta mi sono chiesto, e come me molti altri, come facesse a convivere in un partito, il PDL, ideologicamente lontano dalla sua sobrietà, dal suo essere discreto, dalle sue maniere educate. Fabriano ha bisogno di persone così e spero che possa essere fra i promotori di una nuovo movimento di destra, moderata e conservatrice.
    C.L.

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  8. ma scusate adesso sto blog è diventato l'organo ufficiale di stampa del segretario del pdl?? no perchè io la notizia l'ho appresa qui!!

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  9. Diciamo che il segretario del Pdl ha scelto questo blog invece dei quotidiani in cui si parla diffusamente delle giostre al cimitero di Santa Maria. Al suo posto avrei fatto lo stesso. E non è la prima volta che le notizie politicamente importanti paartono e passano da qui...

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    1. e allora qualifichiamo ancora di più il blog.... facciamo pagare qualcosa, almeno sale pil, qualità e motivazione.

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    2. :))))) magari dipendesse da me il PIL!!!!!

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  10. Certo che Remigio da Rapagnano non ha mollato l'osso per un secondo ... il 99.90 % di presenza durante i lavoro parlamentari. Chapeau.

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