20 novembre 2013

E Canossa subentrò alla Bastiglia

 
Marco Milani, comandante in capo in fase d'ascesa più che Schettino da far risalire a bordo come ironizzavano certi striscioni casertani, aveva due possibilità per investire la vittoria incautamente donatagli dal sindacato come la testa del Battista sul piatto di Salomè: gridare al vae victis, mettendo rodomontescamente fuori la triplice o, più sommessamente, rigirare a piacimento la magnanimità del vincitore, applicando - come da teoria negoziale di Harward - il fondamentale accorgimento di lasciare ai perdenti una via d'uscita bella e pronta, così da meglio invischiarne l'azione evitando pure quella brama di stravincere che fa di una controparte umiliata un nemico votato a rivalsa e a ritorsione certa, seppur sterile e postdatata. Rinunciando all'approccio "Marchionne Style" Milani ha, quindi, offerto a CISL e UIL una sponda scivolosa a cui ancorarsi, una polpetta avvelenata e perfetta per alimentare il fondato sospetto di un sindacalismo che abbaia alla luna ma di fondo deve portare comunque a casa uno straccio d'accordo, perchè diversamente si ridurrebbe a microcosmo di puri e duri o a patronato e centro servizi. Il sindacato ha commesso un fatale errore sin dalle prime battute della vertenza; un errore che questo blog ha costantemente segnalato, ossia l'aver ristretto e confinato il proprio spazio contrattuale a un' unica richiesta: il ritiro incondizionato del Piano da parte dell'azienda, come presupposto per qualsiasi reale trattativa. Su questa linea di massimalismo apparente, dominato da un contrasto stridente tra il rombo delle dichiarazioni ufficiali e le felpate e concilianti linee del ripiegamento, è stato aggregato il consenso dei lavoratori, creando aspettative da presa della Bastiglia: la vittoria corrispondeva al puro e semplice ritiro del Piano e la sconfitta a tutto ciò che non fosse resa incondizionata dell'azienda. Questa posizione, a dire il vero più infantile che estremista, ha fatto sì che l'azione del sindacato fosse giudicata dai lavoratori non sulla base della qualità del negoziato e dei risultati di tutela conseguiti ma in ragione del grado di fedeltà alla linea del "tutto o niente". E' quindi evidente quanto sia complicato, giunti a questo punto, praticare un rewind e riprendere il confronto senza ricevere una comprensibile accusa di tradimento e di collaborazionismo. E questo rischio si fa particolarmente insidioso e corposo anche in ragione della modalità astuta con la quale Milani ha deciso di giocare la carta del paternalismo magnanimo, invitando il sindacato a rompere con la rottura appena consumata. Il Presidente di Indesit prima ha minacciato l'apertura della procedura di mobilità, giusto per evidenziare che l'abisso era inscritto nell'ordine delle cose possibili; poi ha scartato di lato come il bufalo della canzone di De Gregori, focalizzandosi sulle componenti emotive del negoziato: rammarico per l'occasione perduta, invito a una riflessione più meditata, delusione conclamata e incomprensione quasi accorata per una rottura che si poteva evitare e avvenuta, a suo dire, dopo che l'azienda aveva messo sul tavolo capra e cavoli pur di rendere commestibile il suo piano di ristrutturazione. Il cambio di registro adottato da Milani significa che non tutto è perduto e che l'azienda  è disponibile a riannodare i fili di un confronto e, magari, anche a concedere qualche ritocco salvafaccia e salvaculo, ma a condizione che la presa della Bastiglia sia definitivamente rimossa  dalla scena negoziale e da quella più direttamente propagandistica e mediatica del sindacato e magari sostituita da un salto a Canossa. Il punto di mediazione possibile nasce dall'interdipendenza degli interessi in campo e dal fatto che entrambe le parti hanno bisogno come l'aria di sottoscrivere un accordo: i lavoratori per evitare il precipizio ingovernabile della mobilità e la Indesit per consolidare relazioni industriali costruttive che rientrano a pieno titolo in quel pacchetto di valori con cui l'azienda andrà a contrattare, da posizioni possibilmente vantaggiose, la vendita di se stessa a qualche grande gruppo internazionale del bianco. Resta intatto il rammarico e il disappunto per una vertenza che, se si fosse rapidamente smarcata di molti degli elementi istintivi e sentimentali che hanno dominato il corso delle cose, avrebbe potuto imboccare una strada diversa e sicuramente più costruttiva e bilaterale. Ma purtroppo non sempre le ciambelle escono col buco. Ma questo è solo il senno di poi. Purtroppo l'unico senno possibile.
    

59 commenti:

  1. no quello di Milani è un comunicato fasullo domani è convocato il cds Indesit in cui verrà riferito il nome del nuovo socio di maggioranza, colui che sostistiurà la famiglia merloni nella guida Indesit, sottolineo che entrare in maggioranza con una vertenza sindacale risolta dalla mobilitá e poi magari offrire una buona uscita se andrá bene al socio di maggioranza sará grasso che cola per i 1425 sempre che il numero non aumenti Melano e Albacina saranno chiuse a breve rimane Francesco Merloni per quanto ancora non si sa e poi il vero Re con la forza di un leone e il fisico di moser è Francis arrafoiotutto Casoli sempre che voglia scendere dalla bici. Restiamo Umani A.B.S

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    1. forte A.B.S. Casoli l'asso piglia tutto. Meglio sarebbe corteggiare lo zio Pieralisi.

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    2. zio, che zoppica visibilmente e in modo piuttosto grave, a quanto si dice.
      ______________
      G.R.

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    3. no anche il mitico Pieralisi sta male?

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  2. la cosa che Maria Paola Merloni Andrea Merloni Antonella Merloni non hanno considerato in tutto questa operazione è stato il popolo io ho visto l'industria qella vera fatta di persone e lavoro questa finanza fatta di cessioni e azioni sarà la distruzione della società

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    1. Cazzate l'industria volera dopo di questo, quello che spero è che sta gente migri.in lidi lontani altrimenti ci vorrebbe un linciaggio di massa a questi elementi senza gratitudine

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    2. guarda che Antonella Merloni Maria Paola Merloni e Andrea Merloni non temono nulla sono intoccabili, chi ci rimette sono le famiglie e basta

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    3. l'industria vola ma per favore smettetela di dire cazzate se doveva volare lo faceva senza cercare un azionista di maggioranze estero

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  3. Ma la maggioranza sindacale e' sempre cisl e uil??
    Ma i lavoratori cosa aspettano a mandare a fanculo certi soggetti??
    Ma ancora pagano la quota sindacale???
    Io penso che questi operai fabrianesi sono incantati!!!!!!!!!

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    1. certo che sono incantati altrimenti the family non poteva fare quello che ha fatto

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  4. A.B.S. cioè ALOISIUS BELL SBALLETZ vede una Fabriano da ricostruire economicamente, il tessuto indistriale sta allargando le maglie e chi cade a terra sono le famiglie. E' necessaria una cordata di piccoli industriali per sviluppare nuove iniziative imprenditoriali con la smobilizzazione dell'accordo di programma indirizzato a nuove società costituite da piccoli imprenditori. E come obbiettivi immediati l'occupazione partendo dai disoccupati poi mobilità e poi cassaintegrati. Altrimenti l'altro effetto sarà quello di un esodo in massa da Fabriano.

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    1. Esodo di massa? E di chi? Degli operai ? Mi sa che ci sarà parecchia concorrenza, visto che non è solo a Favriano che chiudono le aziende metalmeccaniche. Chi ha avuto la lungimiranza di andarsene l'ha fatto 3/4 annia fà, ora mi sa che è veramente tardi.

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    2. I Disoccupati non se li incula nessuno sono l'ultima ruota del carro

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    3. La situazione non é bella in Italia ok ma quasi ovunque dal centro in su è meno tragica di Fabriano

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    4. Al 31/12/2012 eravamo in 32.125 (272 emigrati tra italiani e stranieri).
      Vediamo quanti saremo al 31/12/2013.

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    5. oh!!.non esageriamo....la crisi c'e' a fabriano...e' indiscusso....ma non esageriamo...........si vive(non sopravvive sottolineo)ancora molto bene.a parte qualche sfortunato del posto la vera crisi la stanno pagando le fasce piu' deboli:meridionali,e stranieri. loro si che stanno vivendo la fine di un sogno.
      il fabrianese autoctono le risorse le ha per VivERE bene e per tanto tempo ancora.
      a fabriano villetta con il giardino e vacanze a sharme sheik una volta l'anno e quando ha voglia di mare la casettina a senigallia.non gridiamo :"al lupo......al lupo!!!!"e' ancora troppo presto.credo che con uno stipendio all' 80% si VIVA ancora bene.la mia solidarieta' va invece a chi si trova in difficolta' reali e oggettive.

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    6. Zero solidarieta per chi sta sugli allori da 7 anni senza muovere paglia ed alcuni di loro rubano anche il lavoro agli artigiani facendo lavori in nero

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    7. Quando ce n'era era, per l'Antonio Merloni è andata alla grande e fino a maggio si veleggia, qui ci sono dei problemi che per sistemarli la politica della città ha bisogno di esperti economisti a livello mondiale. Ogni giorno i problemi si sommano ad altri problemi scadenza della CI a maggio, mobilità operai Indesit, disoccupazione, chiusura delle attività, chiusura aziende indotto Indesit se ce sono ancora, la statale SS76 che non vede termine, un progetto turistico che stenta a decollare, insomma si stanno cumulando problemi su problemi, come reagirà la popolazione?

      Aloisius Bell Sballetz

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    8. sonnecchiando e in c...o alla povera gente,tanto a me che me frega,ho le HOGAN ai piedi.........

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    9. ah ah ah ah ah è vero !!!

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    10. è bello sapere che esiste questo amore fraterno fra i fabrianesi

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    11. I primi 750 anni di tradizione cartaria della Città di Fabriano saranno celebrati a Washington DC dal 20 novembre al 20 dicembre prossimi con una serie di iniziative nel calendario del 2013 come Anno della cultura italiana negli Stati Uniti. Questo interessa ai dementi con le Hogan ?

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    12. si siamo davvero una comunità coesa....

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    13. Non eravamo coesi priomi quando magnavano bene più o meno tutti, non vedo il perchè dovremmo esserlo ora.

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    14. per Anonimo 21 novembre 2013 09:29 Addirittura dire "non vedo il perché" è sbalorditivo questa è una città che va abbandonata assolutamente se la popolazione non si riconosce unita nei momenti difficili allora non è un popolazione sono singole individualità inutili in un contesto.

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    15. questa è la conseguenza diretta della mentalità metalmezzadra..."mors tua, vita mea...e sticazzi!"
      ______________
      G.R.

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  5. In questi passaggi così difficili ci vuole calma e gesso. Fare fagotto e partire non è detto che sia la soluzione migliore

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    1. Con 5000 persone alla ricerca di lavoro in citta che se non conti le frazioni ne fa 20000 di abitanti mi spieghi che kaiser di lavoro trovi?

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    2. Ah beh, son 7 anni che avete calma e gesso...mo sarà ora de levallo sto gesso...

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    3. Sarebbe ora

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    4. siiiiiiii........... partire?!
      i debiti si lasciano qui?si chiude casa (tanto e' della banca...)e si parte all'avventura!?!.
      ci sono gli ammortizzatori per tanti anni,poi la pensione.
      e' la vita va avanti lo stesso......

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  6. Dispaccio n.1 prima del caos : le maestranze risponderanno a capo chino alla dirigenza, e non obbietteranno qualsivoglia decisione venisse loro imposta, perché a tale scopo sono stati educati per generazioni. Chi avrà la possibilità economica di resistere rimarrà chi non avrà tale possibilità perirà o emigrerà. Questo è il New World Order. Aloisius Bell Sballetz

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    1. c'e' solo da condividere quello che hai scritto.

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    2. Sballetti tu cosa fai? Vai o resti?

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    3. Non resisterò ancora molto, bisogna immaginare un futuro diverso. Fortunati i pochi privilegiati che rimarranno a godersi lo spettacolo di una città deserta.

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    4. Certo poi con tutte queste bordate all'occupazione la nave del lavoro affonda.

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    5. Si fà un gran chiacchierare sui cassaintegrati ma mai una parola sulla dirigenza e sulla proprietà che hanno fatto sparire un'azienda.

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    6. C'è poco da dire Antonio merloni era ed è uno che fa sempre come cazzo gli pare senza un minimo di lungimiranza com la globalizzazione la sua azienda terzista a fatto PUFF

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  7. sciiiiiii sciiiiiiiiiiiiii zitti zitti non lo dite a nessuno che v'hanno inculato bene bene sciiiiiiii zitii zitti

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    1. sciiiiii sciiiiiii!!!!!!linguaggio casereccio

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    2. anche tagliatelle di campofilone e verdicchio, tartufo e salami sono caserecci per questo piacciono tanto ai russi

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    3. Zitti i Russi che ancora vengono a farsi spennare in Italia

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  8. Simonaiss ma no ti sei informato? Non dici nulla, il cda cosa ha deciso Milani quale nome ha fatto? e poi oggi ho trovato una video chicca sul servilismo ideologico che certi pseudo intellettuali lecchini pomperettiani adottano in alcuni eventi è sbalorditivo....come del resto è sbalorditivo che la Cancellieri sia ancora al suo posto e che Paglialunga sia ancora al suo posto.

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  9. oh......Simonetti ma ancora non sai nulla e chiama la Indesit e chiedi come è andato sto cda, gli dici ciao mi passate Milani sono quello del blog, chi è l'azionista di maggioranza adesso? Che te costa fallo ormai potemo fa come cazzo ce pare, l'abbandonata tutti sta città, ormai non è più come prima che se te esponevi rischiavi la vendetta dei servi e capireparto, che rischi adesso, rischi de perde clienti? Non ce li abbiamo i clienti, la gente entra al bar per prendere un caffè e un bicchiere d'acqua, chi è rimasto a Fabriano con i soldi? Chi ditemelo... qui no consuma più nessuno. immagina solo che quel poco di giro dato dagli impiegati della Indesit, fossero messi alla porta tutti dal nuovo socio di maggioranza, il commercio sarebbe finito. I consumi sono crollati.

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  10. Concordo i negozi sono vuoti.

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    1. I NEGOZZI SONO CHIUSI... IL CORSO SEMBRA IL FAR WEST...
      PER NON PARLARE DELLA MAGGIOR PARTE DELLE ZONE INDUSTRIALI COMPLETAMENTE ABBANDONATE

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  11. Neanche l'ombra di un concorso,questo consiglio comunale non muove una paglia.Tutto tace come se non fosse accaduto niente.
    Tante critiche ma soluzioni zero.Siamo all'immobilismo completo.
    La citta' e' morta e non ci sono neanche i preparativi per il funerale.Il sindaco smandibola a destra e sinistra e non sa quali pesci prendere.Gli industriali se la danno a gambe.Il vescovo ha finalmente capito chi comanda a fabriano e si e' azzittito.I dipendenti A.Merloni sonnecchieranno per altri 6 mesi,quelli della JP non sanno di che morte moriranno.gli operai Indesit sperano in un accordo meglio feriti che morti.
    I dipendenti mts stanno con il sederino stretto per paura che la malasorte cali anche su di loro.Nei pubblici uffici quelle centinaia di raccomandati ,sono spaventati perché potrebbero diventare decine.E' la fine!
    La casa brucia e tutti stanno a guardare.

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    1. Irlanda e Gracia sono fuori dagli aiuti ue hanno recuparato, noi Italia no ci fanno fare la fine della Grecia. Fabriano messa come è subirà il danno perché se gli altri hanno diversificato noi qui stiamo ancora in silenzio aspettando una mano invisibile che ci aiuti, purtoppo è un destino crudele. Mi chiedo possibile che i fabrianesi vogliano morire nel silenzio? Possibile che gli uomini di questa cittá siano così poco consapevoli della propria vita?

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  12. Vedrete si aggiusterà tutto!

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  13. Si le cose andranno meglio per tutti!

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  14. "Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene...Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio."

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  15. si tutto si aggiusterà basta avere pazienza

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  16. si l'inverno passerá e sará ancora estate

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  17. Probabilmente sei uno che ha un impiego pubblico !

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  18. andrá tutto bene ci salverá il turismo enogastronomico

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  19. la creatività non manca

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    1. 这是真的!你是如此的创意,你值得拥有联合国教科文组织奖!

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  20. oggi ce ne sarebbe da scrivere Simonetti vediamo se scrivi quello che mi immagino o ti sei improvvisamente autocensurato? no sai accade anche questo

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