13 novembre 2013

Nubifragi fabrianesi e frasi killer


 

La stampa e la televisione, in questi due giorni di nubifragi e cicloni, hanno potuto intingere ben bene il biscotto nella sfiga metereologica. Lo "strillo" più ricorrente martella i santissimi d'entroterra e titola cubitale: "il fabrianese in ginocchio". Ed è tutto un dire e disdire di emergenze, di cantine allagate, di cancelli bloccati dal fango, di anziani rincorsi e minacciati dalla frane. Un bollettino in movimento, accompagnato dalle classiche centinaia, anzi migliaia, di telefonate e appelli al Comune e alla Protezione Civile. Tutto vero, madama la marchesa, anche perchè a nessuno verrebbe in mente di raccontare come forti precipitazioni stagionali i cicloni e gli tzunami mediatici e le immagini plastiche e inequivocabili di fiumi esondati, campi allagati e brume umidicce. Così come ci siamo immedesimati e riconosciuti nel grido di dolore del Governatore Spacca che, ormai giunto alla prima galleria della Gola della Rossa, si è visto costretto - dall'irruenza di Giove Pluvio e dalla lentezza delle code a sciame - a fare macchina indietro in direzione Ancona, con annesso armamentario di ferrigni impegni al raddoppio e ai quadrilateri, annunciati col piglio universalistico dell'uomo di governo ma, veltronianamente, pure con le tinte fosche e populiste del tribuno di minoranza. Ma quel che ci vinse, di fondo, fu il rimirar la sfiga, il compiacersi del grappolo sempre più brillante e rigoglioso di sventure comprensoriali, il sentirci ai confini del dionisiaco ogniqualvolta il caso o la necessità ci mettono in condizione di appellarci al pianto rituale sulla fabrianesità ferita, perduta o smarrita. Al che, onde evitare lo sprofondamento conclusivo, credo sia utile e ganzo mettere nero su bianco un decalogo di frasi killer, evidenziando quel rosario di negatività che connotano il carattere dei fabrianesi e spingono a farci spianare da un tir scambiandolo per un trattamento benefico e rivitalizzante. Di seguito si riportano, quindi, la promessa decina di frasi fatte, scelte tra le più emblematiche in circolazione tra questi monti e da cui si ritiene preferibile tenersi concettualmente ed esistenzialmente alla larga:

  1. Fabriano è morta. Frase killer in forma di premessa. Ogni discorso pubblico e locale prende le mosse dal catastrofico presupposto. Chi ne imborsa è un mistificatore perchè la città era morta già quando pensava d'essere viva e forse ore gode di più salute che pria.
  2. Tra un anno ce tocca emigrà tutti. Frase killer dereponsabilizzante perchè sottrae senso e linfa a ogni azione presente. E' un'efficace attenuante generica, di quelle buone per restare comodi e sdraiati. Più adatta ai pigri che ai rassegnati, di norma più tentati da un gesto finale che da ipotesi di movimento migratorio
  3. Ai fabrianesi glie sta bene così. Trattasi di frase killer che serve per centrifugare all'esterno colpe e sensi di colpa. Diversamente dal "ce tocca emigrà tutti" non è corale e collettivo ma scarica tutti i pesi dalla prima persona singolare alla terza plurale. Chi ne fa uso è il primo a costituire zavorra.
  4. I soldi è finiti. Constatazione apparentemente fondata e generosa di buonsenso. Tipicamente local perchè qui da noi, come dappertutto, senza lilleri non si lallera. Ma chi la pronuncia tende a scansare altri nodi, ovvero che i soldi saranno pure finiti ma delle buone idee non si è ancora vista l'ombra.
  5. Io ci metto la faccia. Appartiene alla dimensione dell'orgoglio impettito e mascelluto e incarna la presunzione d'essere figli della gallina bianca. Prima di tutto perchè nessuno ti ha implorato di mettercela sta faccia. Secondo perchè per mettercela dovrebbe essere almeno di fattezza buone e non sempre accade. E terzo perchè per uno che ci mette la faccia ce ne sono almeno una decina che ci mettono il culo.
  6. E' tutta colpa de Merlò. Un tempo una frase così non sarebbe mai uscita da un cervello appena radicato e conservativo. Oggi, purtroppo, abbonda ed esonda. In genere fluisce dalle medesime bocche che un tempo si atteggiavano a mastri cantori merloniani. E' incentrata sull'idea del "tutto", ovvero sul merlonismo come totalità indiscussa: allora e adesso.
  7. E' facile a criticà e aprì bocca. Si tratta di frase killer che mira a sgambettare chi osserva le cose senza sguardo ovino. Gli utilizzatori denotano vocazione al capo chino, concretezza condominiale e culto del faticà senza pensà che fu lode e gloria metalmezzadra e oggi sigillo di sfiga e di futuro a tinte fosche
  8. Tanto non cambia gnente. Altro must della fabrianesità che sintetizza, in versione fatalista e flaccida, il volto immobile delle case in collina. Il fatalismo alligna nel "tanto", che è il fonema letale della frase. Se fosse non cambia gnente saremmo nel mondo dei vinti verghiani, con il "tanto" siamo al microcosmo degli sfigati democristiani.
  9. Qui è tutti capisciotti de Valle. Trattasi di clava usata contro chi non si accontenta e non gode. Generalmente fa da pendant con "è facile criticà e aprì bocca". Chi se ne fa latore offre all'interlocutore chiare indicazioni d'origine politica e culturale.
  10. Bisogna investire nel turismo. Diversamente da altri killeraggi non ha natura filosofica ma economica. Fa parte del bagaglio linguistico di chi, fino a poco tempo fa, non andava oltre la centralità strategica dei cablaggi. Trattasi di probabile voltagabbana, ovvero di concittadino coricatosi in camicia nera e e pronto, all'alba, ad annodarsi un fazzoletto rosso.
Questo primo decalogo di frasi killer, ovvero di ostacoli concettuali e linguistici attorno ai quali si condensa una vera e propria resistenza al cambiamento, è improvvisato e sommario ma è già indicativo di come il fabrianese s'aggrappi e s'appigli a tutto pur di non uscire dalla sua placenta mentale e sociale. Una resistenza che, come ci hanno insegnato fior di studiosi, può essere scardinata solo se si verificano tre condizioni: se c'è insoddisfazione nei confronti dell'attuale situazione, se esiste una visione di come potrà essere il futuro e se sono chiare le azioni da intraprendere. Ai fabrianesi sicuramente non difetta per niente il primo requisito - ormai ridotto a continuo piagnisteo e men che mai a razionale diagnosi - ma mancano per intero la seconda e terza condizione. Ed è per questo che siamo così sensibili alle piogge e ai cicloni: "piove non sulla favola bella di lontane stagioni ma sulla cartella esattoriale, piove sugli ossi di seppia e sulla greppia nazionale" (E. Montale).
    

29 commenti:

  1. ci metto la faccia mi pare che l'hai usata molte volte ai tempi della Lega Nord e giustamente altri ci hanno messo il culo, inoltre questo blog è frequentato da gente che usa puntulamente tutte le frasi killer elencate. o no?

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  2. Tutto giusto quello che scrivi Gian Pietro. Però chi dice "tra un anno ce tocca emigrà tutti" e sta ancora qua, ha due possibilità:

    - cassa integrazione ARDO
    -mantenuto dai genitori/nonni
    - senza palle

    perhè chi sta ancora qua senza nessuna prospettiva sta perdendo un sacco di treni.

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  3. Chi fa politica e mette la faccia non deve rimarcarlo come chi fa il pane non deve rimarcare che fa uso di farina. Il culo in un modo o nell'altro lo mettiamo tutti. Quindi non dire "ci metto la faccia" vuol dire fare le cose senza sentirsi martire o eroe. E questo decalogo vale sia per me che per chi commenta questo blog. Spazio notoriamente aperto, democratico e inclusivo. O no?

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  4. Aggiungo la frase:
    FINITO TUTTO

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  5. Aggiungo anche: la stalla è piens , ripeto la stalla è piena

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  6. Co st'elenco hai tolto la parola ai migliori e più puntuali frequentatori del blog, che gli rimane da dire? Qui è tutto un coro intitolato punto punto ogni voce del decalogo...dico, su ogni argomento trattato, come un ritornello vero.

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  7. Il rischio è che avendo fatto breccia sulle frasi killer ora molti no hanno più niente da dire. Ottimo resoconto.

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  8. beh credo che dobbiamo tutti evitare di continuare a farci del male. Giunti al punto in cui siamo l'alternativa è tra annaspare e sprofondare. Preferisco la prima. Anche nell'uso delle parole

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  9. POVERI COMMENTATORI ISTIGATI POI MAZZIATI AHAHAH

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    1. Dai siamo adulti e vaccinati. Lo capisce anche un locco che cerchi di dividere il blog dai frequentatori per antipatia nei confronti dell'autore....

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  10. Aggiungo una frase, forse non troppo in linea con le altre, ma sentita spesso in città: a Fabriano la roba costa tutta de più che dagli altri posti.
    Sarà vero?

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    1. Costa sicuramente ma c'e' pure una quota di vittimismo...frase killer anche questa

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    2. beh, questa è come "non esistono più le mezze stagioni"...si dice da un bel po', al punto che a volte, risulta persino vera!

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      G.R.

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  11. Fabriano penitenziario a cielo aperto.

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  12. 'na volta non c'era tutti sti stranieri - e così ci laviamo la coscienza e lasciamo la responsabilità dei furti, della mancanza di lavoro, e degli atti criminali agli extracomunitari.

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  13. il tuo blog-pensiero è forte, continua...tanto ognuno di noi ha i suoi pro e contro..,ma non dimenticarti di nessuno..solo cosi si è veramente indipendenti...il mio voto x te è un nove pieno....avanti cosi.. f.to Giorgio fraticelli.........

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  14. Scusa ma dire la verita non é nulla di killer, finita la Cassa integrazione della Ardo ci sara una mivrazione stile post seconda guerra mondiale in Sicilia tutto cio é gia iniziato come é stato fatto vedere dalle iene qualche weeks ago ;)

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  15. Mi piace Senza Lilleri non si Lallera, perchè è molto che non la sentivo più, sentivo solo dire Pe cantà ce vole la voce oppure senza musica il corteo non parte.

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  16. visto che hai nominato la quadri(G)liatero, non so se lo sapete già, ma da almeno una decina di giorni, arrivano camion che ripartono dopo aver caricato qualche mezzo d'opera.

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    G.R.

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  17. il governatore posta da due giorni questo scritto :
    Gian Mario Spacca
    "Ieri sera non sono riuscito a tornare a Fabriano, giunto alla prima galleria della gola della rossa sono dovuto tornare ad Ancona. Il maltempo aveva bloccato la strada. Stiamo parlando della direttissima Ancona-Perugia ancora a due corsie, che connette un porto, un aereoporto ed un interporto. A chi mi dice che mi occupo troppo dei problemi dell'entroterra gli rispondo che lo faccio troppo poco e nel prossimo futuro lo farò ancora di più." Per prima cosa non sapevo che il governatore abitasse a Fabriano, poi posto il fatto che fosse in strada, altri automobilisti sono passati per strade secondarie, a me mi sa tanto....come quella volta dei cinesi, il governatore si stupisce per qualcosa in cui lui stesso ha competenza, si stupisce solo quando piove e gli altri giorni non si stupisce? Non si stupisce per una curva doppia che sembra fatta apposta per un frontale? Si stupisce e noi siamo stupiti con lui, chissà saranno stupiti anche Letta e Prodi quando realizzeranno in che condizioni è l'Italia? Chissà magari arriva una cordata di investitori cinesi a salvare il paese, rifare le strade, aprire le aziende?

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    1. SPERIAMO CHE MOLTO PRESTO NON SIA PIù LUI AD OCCUPARSI DELL'ENTROTERRA

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  18. Simonè te si scordaoooo er detto A parlà nun è fatiga

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  19. Quando Spacca dice che in futuro si occuperà di più dell'entroterra vuol dire che alle prossime elezioni ci sarà lo scontro tra entroterra e la costa? Ovvero tra Spacca e Ucchielli?

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  20. Spacca dovrebbe chiedere al suo nominato Viventi (assessore regionale )anche lui di Fabriano cosa sta facendo per le problematiche enunciate . Praticamente nulla e nessuno insorge . Veramente penoso sapere che Viventi sta lì a prendere un altro stipendio ,sapere che prenderà un'altra liquidazione ' una pensione e un vitalizio . I disoccupati della Ardo hanno chiaro tutto questo? Mi domando a cosa serve accettare questa situazione . Forse perché Spacca pensa di utilizzare i voti UDC dell'entroterra per il suo terzo mandato ? Mi viene il voltastomaco . Poi quando ci sono problemi tutti impegnati a scaricare le responsabilità su altri soggetti. Per cui se esondano i fiumi periodicamente nella nostra regione le colpa non si sa di chi è ,se la quadrilatero sarà un'altra incompiuta la colpa non si sa di chi è ,se Fabriano sta sprofondando la colpa non si sa di chi è ,se l'interporto perde soldi la colpa non si sa di chi è ,se l'aeroporto perde soldi la colpa non si sa di chi è . Ma allora che ci stanno a fare? E troppo facile farsi belli quando c'è un fattore positivo e scaricare le proprie responsabilità quando ci sono le cose che non vanno .

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    1. non è corretto dire che Viventi non fa niente...
      quando c'è da far scrivere sui giornali, FA TUTTO LUI!!!
      ________________
      G.R.

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  21. A parlà nun è fatiga è! W Spacca W Viventi W Sorci W Sagramola W Ucchielli W Merloni W Forlani W Letta W Boldrini W Prodi lunga vita alla coalizione UDC-PD per le Marche!!!

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  22. Keith McLoughlin, amministratore delegato di Electrolux, ha manifestato interesse per alcuni asset di Indesit Company.
    “Ci sono parti di società come Indesit che potrebbero essere attraenti per noi considerando il loro portafoglio? Sì. - ha dichiarato al termine della presentazione dei risultati trimestrali - Ci sono parti del loro portafoglio di cui noi non abbiamo bisogno? Sì. Non è un’equazione facile da risolvere”.- Ma a chi fanno comodo queste dichiarazioni, fanno comodo agli investitori? Tranquillizzano gli speculatori? Siamo sempre al palo non ci si muove, Milani resto Milani vado Milani compratemi, ce ne fosse uno che dice OK Indesit, no mi piace un pezzetto me lo vendi? Ma questa non è industria è macelleria sociale, oggi dentro domani fuori poi ancora dentro poi rientrate in parte una parte aspetta poi esce poi rientra...ma questi non sono manager sono come il prestitidigitatore Silvan, Sim Sala Bim dentro fuori dentro fuori dentro fuori dentro la fabbrica fuori fabbrica dentro fuori dentro fuori, non c'è più!

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  23. GRANDE SPACCA !!! GRANDE MACROREGIONE !!!

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  24. si si meglio Silvan http://youtu.be/TiNz2UGvGSU

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