E il GianCattolico tutti rinchiuse in penitenza

Il genio del grande conterraneo recanatese ci ha insegnato che la felicità dei giorni di festa si consuma nell’attesa, in quel sabato del villaggio che è fonte sicura di meditazione esistenziale e filosofica. Ma il sabato non sempre è rimembranza leopardiana, specie quando il prefestivo diviene il frangente prescelto di operazioni politiche, segretate in modo puerile da una sinistra cittadina universalmente nota per indiscrezione e logorrea. Qualcosa sta, insomma, per accadere e accadrà a Fabriano precisamente sabato 8 febbraio. Ma per decifrare l’evento che incombe è utile rimettere, per qualche istante, le lancette indietro di alcuni anni e ritornare al celeberrimo meeting di Gargonza del marzo 1997, quando Romano Prodi riunì i leader della maggioranza nell’omonimo castello, intorno alle campagne aretine, per tirare fuori almeno una decina di idee vincenti per un Ulivo platealmente rinsecchito. Ma quella che nacque come occasione di rilancio della sinistra di governo rappresentò, invece, il primo passo verso la caduta del Professore che, qualche mese dopo, il 21 ottobre 1998, venne sfiduciato dal Parlamento e rimandato ai portici bolognesi. Indifferente alle comparazioni storiche e al fatto, interamente marxiano, che la storia si presenta la prima volta come tragedia e la seconda come farsa, Sagramola ha deciso di farsi Professore, convocando – per l’intera giornata di sabato 8 febbraio – una Gargonza Bis, in salsa pedemontana, in cui saranno presenti Sindaco, assessori, consiglieri comunali di maggioranza, segretari di partiti e stakeholders vari ed eventuali. Ma a differenza di quel che, a suo tempo, aveva in mente Prodi, la Gargonza fabrianese non nasce per elaborare strategie future ma solo per rattoppare il presente, rinsaldando una compagine di governo cittadino che fa acqua da tutte le parti e creare un gruppo capace di sopravvivere a quel “tutti a casa” di cui Sagramola è protagonista cosciente e predestinato. La Gargonza de noantri non è, quindi, il culmine simbolico di un desiderio di rilancio ma l’illusione omeopatica di sopravvivere, evitando le dure leggi della politica a vantaggio di una impossibile redenzione collettiva da ottenere declinando, in questo tempo secolarizzato, l’inossidabile metodo del cattocomunismo: il ritiro politico che scalza il ritiro spirituale; il pasto che si fa largo a spese del digiuno; le grandi scelte di clientela e di delibera che scalzano le antiche e imponenti domande di senso esistenziale e religioso. Ci sarebbe stato da scommettere pure sulla scelta di Camporege come luogo d'esercizio spirituale e savlataggio politico - perché Sagramola è innanzitutto un ex educatore dell’Azione Cattolica, prima che il rappresentante istituzionale di una comunità laica di cittadini - ma la previsione, per puro caso o per cosciente depistaggio, non si è data pena di tramutarsi in dato certo. E’ stato scelto un agriturismo politicamente meno impegnativo, in zona le Quadrelle, rispetto a una sede di camposcuola, ma con bella vista sulle Serre e sulla città, quasi a riprova di un desiderio di predominio che i fatti si stanno incaricando quotidianamente di intaccare e smentire. Probabilmente il sogno di Sagramola è quello di trasformare una congrega di solitari senza passione politica, in un gruppo coeso e pronto a battersi, come una falange macedone, per il suo culo di primo cittadino. Per questo, seguendo le logiche vincenti del coaching sportivo e alcuni spunti del film di Cetto Laqualunque, pare che Angelo Tini sia stato chiamato a svolgere funzioni ufficiali di motivatore, per via delle sua passione per la ruzzola e perché è uno dei pochi, a Fabriano, a sapere esattamente quanti giri fa una boccia. La sessione di palla prigioniera sarà invece gestita  dall’assessore Patrizia Rossi, che avrà l’occasione di ritrovarsi, per la prima volta, al centro della scena. Sarà invece l’assessore Alianello a stimolare gli astanti con una fascinosa danza di gruppo, un alligalli riveduto e corretto, un girotondo di maggioranza organizzato attorno a una minirotatoria predisposta per la bisogna in uno dei prati antistanti l’agriturismo. E per concludere è previsto pure un gran finale a nascondino con annessa penitenza: se il Sindaco sarà costretto a fare la conta per tre volte di seguito verrà spedito direttamente in consiglio comunale con tre delibere da approvare senza parere di regolarità contabile e con l’impegno ad accettare gli anticipi di ordine del giorno proposti dall’opposizione, nonostante gli ultimi ordini di scuderia prevedano di votare a tutti i costi contro ogni tentativo di anticipo (gli amici della maggioranza amano informare sui dettagli più succosi gli osservatori incuriositi). Sussistono, invece, dubbi amletici in merito al menù suggerito dal primo cittadino: siano state sconsigliate tisane, perché i gruppi di maggioranza già dormono di loro, e il ricorso a spezie troppo saporite perché con eccesso di piccante, nel piatto di portata, il Chicchirichì del Gallo Peppino rischia d'essere anticipato di molto rispetto al classico gorgheggio al sorgere del sole. Visti i risultati fino ad ora ottenuti, e il senso d'anemia che avvolge questa Giunta, è probabile che si vada a minestrine in brodo, lesso senza insalata russa e crostata della nonna, fatta con la margarina invece che col burro perchè fa male ed è pure un po’ di destra. Qualche maligno si chiede, giusto per non transigere in buonismo, se Sagramola imporrà pure una sessione di preghiera, che alla fine pare essere l’unica cosa davvero sensata, perché se il baraccone politico ancora si tiene in piedi è solo per un miracolo di cui non saprebbe capacitarsi manco una commissione pontificia nominata ad hoc. La sensazione prepotente e verace è che questo meeting produrrà esattamente il contrario di quel che suppone e spera il GianCattolico perchè come Cimabue fa una cosa e ne sbaglia due: i consolidamenti volgeranno in frane, le resistenze anticiperanno i cedimenti e la rielezione di Sagramola sarà scontata quanto la conversione vegetariana di un licaone. Ma comunque la Gargonza Bis finirà, in allegria, con un goccio versato in onore del novello Cimbaue: Dom Bairo l'Uvamaro!!!

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