Perchè oggi non si censura l'assessore A.

Oggi c’è il Consiglio Comunale e vale la pena di dare uno sguardo all’ordine del giorno, che non è mai una semplice scaletta di argomenti da trattare ma un vero e proprio atto politico da cui emergono priorità, mascheramenti e idiosincrasie di maggioranza. Inoltre, l'aver stabilito che il Consiglio Comunale debba obbligatoriamente essere convocato fuori dell’orario di lavoro – ovvero alle sei di sera – consente a chi governa di usufruire anche dell’alleanza col dio Kronos, perchè è definitivamente tramontata l’epoca delle riunioni fiume e il poco tempo disponibile offre una sponda, politicamente preziosa, alla formazione di vere e proprie “carovane” sui temi da trattare: code di argomenti che sono sempre soggette a una lettura politica e mai agli effetti di una inesistente casualità Di fatto un ordine del giorno si compone di cinque aree disposte in sequenza: interpellanze e interrogazioni residue della seduta precedente; interpellanze e interrogazioni di nuova iscrizione; argomenti da trattare in via d’urgenza; argomenti non trattati nella seduta precedente e per finire argomenti di nuova iscrizione. Il dato essenziale è che nella stesura dell’ordine del giorno fa testo soltanto il principio della sequenza temporale e non certo quello del rilievo politico. Ragion per cui, ad esempio, la mozione di censura nei confronti dell’assessore A. – depositata dal Polo 3.0 e dall’NCD – nel mese di gennaio sia stata inserita all’ordine del giorno, come argomento di nuova iscrizione, al punto quarantadue (42). Il che significa che di questa mozione, che avrebbe dovuto rappresentare il passaggio politicamente centrale della giornata consiliare, non si discuterà sicuramente oggi ma vattelappesca quando, ossia quando il trascorrere del tempo avrà cicatrizzato le ferite, assopito gli animi e sterilizzato il rilievo politico dell’operazione. C’è una sola possibilità di restituire alla mozione i suoi elementi di urgenza e di rilievo politico e cioè che l’opposizione chieda l’anticipo della discussione su quel punto dell’ordine del giorno. Ma si tratta di una ipotesi più teorica che reale per due ragioni: la prima è che è stato impartito alla maggioranza l’ordine di scuderia – assolutamente tassativo – di votare contro ogni richiesta di anticipo dell’ordine del giorno; e in seconda istanza perchè sulla mozione di censura sussistono defezioni della minoranza dovute in alcuni casi a ragioni politiche e in altri a motivi personali di vicinanza umana e amicale con l’assessore. A riprova che l’opposizione è sostanzialmente un pollaio dove si gareggia a esibire la cresta più bella e rispetto al quale la maggioranza può vantare “qualche uomo a L’Avana”. Ovviamente l’obiettivo politico della maggioranza è quello di garantire all’assessore ai lavori pubblici uno scudo protettivo evitando, a tutti i costi, una discussione politica e di merito sulle molte e interessantissime questioni contenute nella mozione di censura. Accettare l’anticipo della discussione sarebbe, invece, una straordinaria occasione per discutere di politica e andare oltre il livello condominiale delle buche e buchette. Ed è esattamente questo il rischio che la maggioranza vuole scongiurare, perché ai suoi occhi la politica è il rischio assoluto e la dialettica delle posizioni il virus contro il quale ricercare ostinatamente e quotidianamente vaccini. Ma siccome siamo temerari e speranzosi confidiamo nel rinomato coraggio politico dell’assessore A che, siamo certi, saprà fare la “mossa del cavallo” scartando di lato e proponendo lui stesso l’anticipo della discussione del punto che lo riguarda. Un figurone da mille e una notte. Di quelli che mettono in ginocchio, in un colpo solo, la maggioranza e l’opposizione. Ma adesso, per favore, fate suonare la sveglia perché il sole splende in cielo e l’ora dei sogni è terminata da un pezzo.

p.s. sono curioso di vedere se l'opposizione darà battaglia sulla richiesta di anticipo del punto 42