5 maggio 2013

I capricci luterani di Sagramola e Tini

Circa due mesi fa, su un quotidiano locale, era riportata la notizia di un imprenditore che aveva perso una causa in Tribunale contro il Comune di Fabriano e aveva deciso di ricorrere in Appello per vedere riconosciuta la sua richiesta di indennizzo, per un ammontare di diecimila euro. Il ricorrente aveva urtato contro una pianta che, a suo dire, sporgeva pericolosamente dalla carreggiata e quindi il sinistro era da ritenersi l'effetto di un deficit di manutenzione da parte della pubblica amministrazione. Si tratta di un caso classico di contenzioso legale tra cittadini e Comune, fondato sul cosiddetto principio giuridico del neminem laedere, ossia del non provocare danni a nessuno riconosciuto nel nostro Codice Civile. Ciò significa che l'amministrazione ha il dovere di farsi carico dell'incolumità dei cittadini e di tutelarne l'integrità del patrimonio attraverso le disposizioni di legge e le comuni norme di diligenza e prudenza. Con la conseguenza che l'inosservanza di disposizioni e norme comporta la responsabilità dell'amministrazione per eventuali danni arrecati a terzi. Sono sufficienti queste considerazioni, senza alcuna pretesa di finezza giuridica, per comprendere quanto sia arbitraria e smisurata la possibilità per il cittadino di intentare una causa al Comune: per una buca che provoca una caduta, per il lampione fulminato che rende più probabile il sinistro in auto, per un marciapiede rotto che facilita una distorsione o per una fetta di culo tagliata male che lascia un po' di ciccia vicino all'osso. Di conseguenza il contenzioso legale per un Comune è una sorta di croce naturale, il prevedibile effetto di una cultura che pretende di normare di tutto e di più. Convince solo in parte, quindi, il buon Sagramola quando afferma che il contenzioso legale del Comune è un'eredità delle passate amministrazioni, quasi a volerne rimarcare una sorta di responsabilità soggettiva che andrebbe documentata, dimostrata e fatta conoscere ai cittadini. Il vero problema è la dimensione del contenzioso che coinvolge il nostro Comune che ammonta a circa 12 milioni di euro. Si tratta di numeri importanti e minaccioso su cui è molto facile speculare, magari sostenendo che con questi chiari di luna il Comune è a rischio default. In realtà l'ammontare del contenzioso legale andrebbe spacchettato per tipologia e valore per comprendere quanto di esso rappresenti davvero una Spada di Damocle e tenendo sempre conto che si tratta di valori potenziali perchè non è scritto nelle tavole di Mosè che il Comune debba perdere tutte le cause in cui è coinvolto. Anche perchè, se così fosse, ci sarebbe anche da riflettere sulla qualità dei legali scelti per gestire le cause! Destinare quindi 400 mila euro, ossia circa il 50% dell'avanzo di amministrazione 2012 non vincolato, a debiti fuori bilancio per cause legali non significa agire col buon senso del padre di famiglia, come ha affermato il Sindaco. Perchè il buon padre di famiglia ha il dovere di dare da mangiare ai suoi figli prima di saldare i propri debiti. L'Amministrazione Comunale, invece ha deciso di farsi interprete di una precisa scelta politica: saldare i debiti a scapito della minestra per i propri figli (i cittadini), riconoscendo il primato dei conti rispetto all'erogazione di servizi. Fermo restando che si tratta di 400 mila euro puramente teorici, perchè condizionati dall'esigibilità dei residui attivi che tutto determina e tutto condiziona, al di là dei titoli immaginifici sui tesoretti e sulle "tinerie". Ma quel che resta è il dato politico e cioè una concezione dei conti e del Bilancio autoreferenziale e a tutela della struttura, con i cittadini e i servizi ridotti a variabile dipendente dei capricci di due cattolici  - sindaco e vicesindaco - sedotti dal luteranesimo del rigore contabile e dall'illusione di essere dei bravi politici in quanto ragionieri fantozziani ma diligenti.
    

3 commenti:

  1. L'amara consapevolezza che i nostri amministratori locali a tutto stanno pensando fuorche' alla minestra dei propri figli e' un boccone amaro! Non riesco a cogliere nelle attuali scelte lungimiranza o progettualita'. Novita' poche (niente) se non per queste 2 aitanti ausiliarie del traffico che non fanno altro che spremere ancora di piu' tutti noi. Un applauso.........

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  2. Le sentenze vanno rispettate, non esiste la discrezionalità.

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  3. 400.000 euro, le due ausiliarie, potrebbero impiegare cinque-sei mesi a metterli insieme!!!

    le spese delle cause del comune, non tutte, ma una buona parte, dovrebbe ricadere direttamente sui dirigenti a cui viene pagata una bella somma per la RESPONSABILITA'!!! ...essere responsabili, non vuol dire (come ci stanno abituando i politici di rango nazionale) "coprire una cagata", ma pagare per i propri errori!!!...cosa, che non mi risulta sia MAI successa nel nostro municipio.
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    G.R.

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