2 maggio 2013

Scosse, calessi e PD


E’ passato quasi un anno dall'elezione di Sagramola e siamo entrati di colpo nella risacca, in quel Triangolo delle Bermude in cui domina una calma piatta che divora ogni sussulto e fa sparire la voglia stessa di cambiare che sembrava animare la città. E’ un effetto del tempo che passa, perché è impossibile tenere ininterrottamente alti l’interesse e la tensione partecipativa. Di questo processo naturale pagano maggiormente lo scotto i partiti come il Movimento 5 Stelle, che fanno dell’alta temperatura un elemento essenziale della propria attrattività, mentre le forze di governo o di opposizione più classica hanno bisogno del contrario, ossia di un clima temperato che consenta loro di fare senza essere notati perché la routine amministrativa delude sempre, consuma il consenso e trasforma in un calesse qualsiasi storia d’amore tra cittadini e politica. Il problema è che una città in crisi non può permettersi il lusso del tran tran, dell’anemia diffusa, del sopore istituzionale, delle scelte senza infamia e senza lode, perché si tratta di stati d’animo che spingono a rimandare, a posticipare, ad attendere tempi migliori. C’è un problema politico gigantesco a Fabriano e non da ora, perché è uno strascico cronico, una roba che giunge da molto e cioè che la politica è totalmente schiacciata sugli eletti, sull'attività della Giunta e del Consiglio Comunale. E’ stato tragicamente archiviato l’antico primato dei partiti, considerati nella loro natura di soggetti costituzionalmente chiamati a dare corpo alla rappresentanza e a mediare dando sintesi e conciliazione a interessi diversi. Un tempo un consigliere comunale era il terminale istituzionale di una decisione presa dal partito che lo aveva fatto eleggere e il segretario del partito era uno che aveva il potere di fare barba e baffi agli eletti, al Sindaco e agli assessori. Oggi i gruppi consiliari tacciono e ovinamente approvano qualsiasi starnuto di Giunta in nome di una stabilità amministrativa fine a se stessa e di una realtà in cui gli scanni di Palazzo Chiavelli hanno sostituito la vita di piazza e di sezione. In questo quadro la politica fabrianese ha assoluto bisogno di una scossa, di un guardare avanti tornando indietro. E di questa esigenza deve farsi carico il PD che è l’azionista di maggioranza di questa amministrazione. Farsene carico eleggendo un segretario dotato di poteri, libero da reggenze collegiali, capace di esercitare un’azione egemonica sulla Giunta e sui consiglieri e di imporre un direttivo in cui non sia presente nessuna delle figure impegnate nelle istituzioni. E’ l’unico modo per rimettere in circolo un po’ di politica e di dibattito in città. E quindi, proprio per questo, è probabile che i democratici facciano esattamente il contrario di quel che serve, ovviamente convinti - ora e sempre - di averci fregati tutti.
    

8 commenti:

  1. Apprendo che la consigliera IDV Malefora si presenta alla comunali di Ancona con il Centro Democratico.
    Oppure è un'omonima?

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  2. Che consiglieri sono questi???..... Uno fa un intervento su che ora se va a magnà l'altro se sbaglia a votà e tocca rifà la votazione, un altro deve guardà al sindaco pe sapè come deve votà, un altro non fa altro che pubblicà i paesaggi su facebook durante i consigli, uno se preoccupa se prende il gettone di presenza, uno vorrebbe votà a favore di alcune logiche sue di principio che spesso sono uguali a quelle dell'opposizione ma non lo puo fare......................ecc.ecc.ecc. Ma me voi di do cazzo annamo co sta gente. Male e Peggio, oppure pala e picco.

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  3. la convinzione di aver fregato tutti è legittima e fondata finché la gente continuerà a votarli.
    la politica (passata e recente) del pd (nazionale e locale) è piuttosto chiara...esempi sparsi:
    - il tappeto rosso lungo 20 anni steso a silvio, che parte con la mai fatta legge sul conflitto d'interessi, passa attraverso la bicamerale per finire con l'attuale governo...(e penso a tutta la gente che ha votato per il meno peggio, perchè per parecchio tempo bastava dire di essere contro silvio per essere considerato di sinistra...le risate...).
    - "abbiamo una banca" (cit.).
    - situazione MPS (allora le banche sono più di una!).
    - orientamento pro-tav (cioè pro-devastazione ambientale e pro-speculazioni mafiose).
    - a livello locale, senza entrare nello specifico, basta dire che il pd si è configurato come "partito-azienda" (toh, più o meno come l'idea di partito che può avere un silvio qualsiasi).
    il voto al pd vi sembra un voto di sinistra? NO, non lo è!

    tuttavia il pd, se è in questa posizione, non può non ringraziare (e non poco) il m5s...i veri miti...e hanno ragione quando dicono di non essere un partito, perchè sono letteralmente una trappola!
    hanno promesso la rivoluzione per farsi eleggere all'interno del sistema negoziale per eccellenza.
    la negoziazione di per sé non è un male, lo diventa quando degenera in "porchetta", ma resta il meccanismo basilare del funzionamento delle istituzioni parlamentari (o consiliari)...andare in parlamento e fare quello che fa il m5s non è coerenza, è masochismo!
    i risultati ottenuti dal m5s?
    a livello nazionale, per ora, sono il "napolitano bis" e il "governo pd-pdl", che in fabrianese potremmo tradurre col termine "boccatoni".
    a livello locale...boh, non saprei, per ora credo che potrebbero essere utili a chi magari ha intenzione di realizzare un documentario sulle rotatorie...di materiale dovrebbero averne!
    il voto al m5s vi sembra un voto di protesta? NOO, non lo è, anzi ha prodotto effetti molto conservativi!

    in tutto questo, se la politica non si presenta all'"in vino veritas" secondo me è solo un bene per gli organizzatori...se si cerca di pubblicizzare o dare risalto ad un evento, al giorno d'oggi si ottengono più risultati postando l'evento su facebook...sarà giusto? sarà sbagliato? non lo so, so solo che è così!
    ultimamente tutti i partiti (trappole comprese), in tutte le campagne elettorali, stanno abusando del concetto di "politica dal basso"...ma cos'è la politica dal basso? è dare un voto a un tendenziale sconosciuto che "sale" ad un livello decisionale superiore, che comunque è subordinato a un livello decisionale ancora più alto? io dal basso mando uno in parlamento a prendere ordini dai tecnocrati europei?
    NO, la politica dal basso è attività (politica) fatta dalla gente per la gente e, per come funziona la società contemporanea, tende ad essere antitetica alle politiche dei governi centrali e alle tecnocrazie sovranazionali.
    è attività pragmatica (pur avendo le sue basi teoriche) ed è per questo che spesso chi la pratica tende a distanziarsi dalla politica tradizionale, che in definitiva al giorno d'oggi si sostanzia in "decisioni che altri prendono, ci impongono e che rarissimamente vanno incontro alle esigenze dei cittadini".
    penso agli ultimi dati sull'astensione:
    - fabriano, ultime comunali: 7000 cittadini nn hanno votato (già al primo turno).
    - italia, ultime politiche: 1 cittadino su 4 non ha votato.
    - friuli, ultimissime regionali: 1 cittadino su 2 (!) non ha votato.
    potete leggere questi dati usando le solite categorie (superficiali e molto televisive) del disinteresse, della gente che va al mare etc...oppure potreste osservare che qualcosa sta cambiando (ma sul serio però!)

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  4. mi sa che anche sto blog risente della crisi....
    perché è impossibile tenere ininterrottamente alti l’interesse e la tensione partecipativa.

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  5. Hai ragione e poi visto tutta la pubblicità che c'è se non ci sono i click Giampietro non mangia a fine giornata.

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