Gli attivisti del Centro Sociale Fabbri, in tuta bianca come certe antiche frange zapatiste del movimento no global, hanno depositato letame all'ingresso di Bellaluce, la residenza fabrianese di parte della famiglia Merloni. Si è trattato di un'azione di rovesciamento simbolico, dissacrante e carnevalesca, che recupera la logica provocatoria di certi autori della Scuola di Francoforte, che si domandavano se fosse più pornografico e scandaloso un pube di donna o le bombe al napalm usate in Vietnam. Il Centro Sociale Fabbri ha applicato lo stesso metodo, spingendo la città a chiarire definitivamente a se stessa se sia più nauseabondo un sacchetto di liquame all'uscio o una politica aziendale che regala prospettive escrementali a un'intera comunità. Con il paradosso che tagliare migliaia di posti di lavoro è un reato morale che non produce sanzioni mentre un'azione dimostrativa incentrata sul simbolismo contiene il rischio potenziale di provvedimenti e querele. Ed è proprio questa lampante contraddizione logica la radice e la ragione del forte impatto di questa iniziativa. Da quel che si mormora pare che un'azione così eclatante non sia stata gradita da ambienti del sindacalismo istituzionale, che tendono a interpretarla come una radicalizzazione che potrebbe ostacolare la linea del dialogo con l'azienda e frapporsi all'individuazione di soluzioni soddisfacenti e condivise. Altri sostengono invece che il suo "rinculo mediatico" potrebbe spingere tra le braccia del merlonismo morente quell'area grigia di favrianesità che è ancora legata alla memoria degli antichi fasti e alle logiche di fedeltà al sistema. Sono chiavi di lettura che non convincono perché rimuovono una maturazione delle coscienze che è avvenuta assai rapidamente rispetto ai tempi geologici che da sempre scandiscono le trasformazioni di mentalità in questo territorio. Il Centro Sociale Fabbri ha agito con animalesco istinto mediatico, cavalcando un'onda che si è alzata da settimane, annusando per bene l'aria che tira e con la certezza che stavolta la città non avrebbe fatto quadrato attorno alle vittime dello sberleffo. In questo senso non va mai dimenticato che la questione Indesit si snoda sue due piani: da un lato quello concreto e materiale della vertenza, delle produzioni da razionalizzare e degli esuberi da gestire; dall'altro quello junghiano della mentalità, degli archetipi e degli effetti che le lotte sociali determinano nel modo individuale e collettivo di guardare la realtà e di adattarsi ad essa. Dopo il parricidio della fiaccolata è arrivata l'irriverenza del liquame a tagliare il cordone ombelicale tra la città e la sua dinastia, perché non c'è niente di più rabbioso e definitivo di una delusione inattesa e di un tradimento consumato nel silenzio. Quel che è accaduto ieri sera è, insomma, il preludio di una localissima damnatio memoriae, di un colpo di spugna su cinque decenni di storia locale più che mai necessario per uscire dalla crisi in forma adulta e senza più l'illusione di una delega salvifica e risolutiva.
10 luglio 2013
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Lettura assai condivisibile, rimarranno solo i leccaculi dei sindacati istituzionali a far quadrato intorno alla merda. Discorso diverso è quello sul tempo che invece ci vorra‘ per sgomberarla dalla mente dei Fabrianesi perchè li‘ si annida una catastrofe ben peggiore della delocalizzazione, Alex
RispondiEliminasecondo me è il gesto imbecille di quattro cretini che hanno rifuggito sempre dal lavoro, basta conoscerne qualcuno per capire l'insulsezza del gesto che non serve a nessuno!!!
Eliminahanno rifuggito sempre il lavoro?
EliminaForse non sa di chi sa parlando e badi bene non sono certo uno di loro, visto che potrei essere il padre di molti di loro per l'età
Quelli del Centro Sociale (l'uso del cognome Fabbri è troppo per loro!), sono solo dei ragazzini vizziati, drogati di visibilità mediatica.
RispondiEliminaOlre ad aver fatto +fabbriaca, di tutti loro assieme, cosa hanno apportato alla città in questi anni?? se non quello all'interno delle lampadine....Vuoto assoluto!
Si sono fatti i caxxi loro...a spese del Comune
Passati 5minuti, a testa calda, di giudizio del passato, bisogna progettare il futuro.
Abbiamo (anche) bisogno d'Imprenditori/Investitori sul territorio e non che questi considerino Gela + appetibile.
i solito lacchè fabrianese...inchiniamoci tutti alla famiglia reale.
Eliminaahahah a rosiconeeeee
EliminaI difetti degli altri sono esattamente come i nostri, solo che ci puzzano di+...
EliminaTu spuzzate de latte!
io tra le due puzze preferisco la puzza di latte...poi va be', ognuno ha i suoi gusti, ci stanno anche i coprofili...il mondo è bello perché è vario...
Eliminagesto molto eloquente...io, ripeto, lì ci avrei portato la fiaccolata; simbolicamente, sarebbe stato un gesto molto forte.
RispondiEliminava bene che hanno le loro belle casette in sardegna, a Forte dei Marmi e Milano, ma il colle, volenti o nolenti, rimarrà sempre a Fabriano...e a meno di una dichiarazione di indipendenza, dovranno far sempre i conti con la città.
mi spiace solo per quelli che (se) verranno individuati e denunciati per questa azione.
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G.R.
I ragazzi del CSA come al solito di sono dimostrati in grado di incidere più di tutti gli altri. D'altronde per organizzare qualcosa del genere serve una vera libertà che loro hanno. Chi anche qui sopra li insulta riducendo la loro azione a un simbolo di infantilità e additandoli come viziati che non hanno mai fatto niente evidentemente soffre di ignoranza cronica. Bisognerebbe informarsi prima di parlare.
RispondiEliminaElenca le azioni incisive del CSA,
Eliminache hanno cambiato lo scenario cittadino??
+ che fare ciò che ci piace a volte bisogna fare ciò che serve.
Occupazione di spazi sociali e nuove forme di autorganizzazione( biblioteca autogestita,palestra e corsi di arti marziali gratuiti, mille assemblee pubbliche sulle problematiche del territorio (in ogni lotta il fabbri c'è stato), comitato antisfratto, iniziative culturali ed artistiche, proposte per un nuovo modello di sviluppo per il territorio, battaglie referendarie, occupazione della multiservizi che ha permesso di riattaccare i contatori dell'acqua staccati alle famiglie in difficoltà dalla Multiservizi, ecc...tu anonimo qui sopra che hai fatto? probabilmente un cazzo...quanto rosicate gente...
EliminaSantarè se tirare sterco è incisivo...bah.
EliminaQuanti ce ne sono che hanno fatto qualcosa che serve per Fabriano? Poi credo che il diritto alla protesta sia sacrosanto. Ognuno la esprime come vuole e se ne assume la responsabilità se soprattutto ci mette la faccia. Il fare qualcosa che serve è assolutamente soggettivo e già non fare danni non è poco. Premesso che non sono del CSA sia per età che per condivisione di ideali.
EliminaDalla nascita del CSA infatti Fabriano non è più la stessa...
EliminaE' chiaro che ti stanno sulle palle ma se cercassi di avere una maggiore ampiezza di valutazione le possibilità di argomentazioni sono diverse. Non ci trovo molta differenza tra un sacchetto di vera merda e chi invece smerda verbalmente per motivi preconcetti. I problemi rimangono ugualmente. Se non proviamo ad abbattere i muri che ci dividono non andiamo da nessuna parte.
EliminaSantarelli il M5S ha due consiglieri comunali e due parlamentari, le azioni eclatanti me le sarei aspettate da loro, no da 4 munelli
EliminaNon c'entra assolutamente na sega. Chi ha incarichi istituzionali agisce nelle sedi opportune con i dovuti criteri i 4 monelli che non hanno legami di sorta manifestano come ritengono più opportuno. Elementare.
Elimina"Occupazione di spazi sociali e nuove forme di autorganizzazione" a parte fa un po' de casino, che robba sarebbe?
Eliminail solito disfattismo alla fabrianese...
Eliminaadesso, mica pretenderete che chiunque esprima un'opinione a voce un po' più alta, abbia in mano la soluzione di tutti i problemi?!!?
alle solite...aspettate sempre che siano gli altri ad andare avanti...voi, la faccia, tenetela nascosta!!!..del resto, continuate a commmentare da anonimi...
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G.R.
Se le iniziative del CSA Fabbri fossero state sposate e seguite da più persone probabilmente molte cose sarebbero diverse oggi. Certo se dobbiamo andar dietro a chi si limita a criticare tutto senza conoscere e senza aver voglia di conoscere perchè così è più facile abbiamo poco di cui parlare. Le ragazze a Roma stanno facendo quello che è possibile fare e sono riuscite a portare il tema alla ribalta nazionale facendo pubblicare un bell'intervento anche sul Blog di Grillo che oggi ha ribadito l'urgenza del caso Indesit anche durante la conferenza stampa post incontro con Napolitano ( e più di una volta. Come gruppo a Fabriano abbiamo depositato in data giugno 2012 un documento in cui era descritto tutto quello che sarebbe successo e che poi è puntualmente accaduto. Siamo stati gli unici ad andare a parlare direttamente con Maria Paola Merloni ed era il mese di Marzo-Aprile 2013. I consiglieri Arcioni e Romagnoli sono stati gli unici a denunciare lo stato dei fatti quando glia ltri ci additavano come terroristi. Abbiamo chiesto noi di organizzare il consiglio comunale aperto invitando gli imprenditori per capire quale fossero le loro intenzioni. Ci dissero che non si potevano chiedere i piani aziendali e ora invece tutti a metterci bocca e a stracciarsi le vesti. Denunciammo la pratica della concessione dei contributi pubblici a pioggia utilizzati per "internazionalizzare" e Spacca ci raccontò un sacco di supercazzole e oggi ripete come un mantra che la colpa dell'Indesit è non aver internazionalizzato abbastanza. Ma di cosa stiamo parlando?
EliminaE chi ha incarichi istituzionali che ha fatto finora?
EliminaGabriele il primo a parlare dei rischi del monoprodotto a Fabriano fu il PCI nel 1984 con uno straordinario e profetico convegno nazionale sull'elettrodomestico che si tenne a Fabriano. Ma di certo il M 5Stelle è stato, in questa fase, tra i più attivi nella denuncia del problema Indesit. Il problema è che in politica avere ragione in anticipo è un torto perché nessuno ti crede e poi nessuno ricorda che hai avvisato per tempo.
Eliminaprima ti hanno detto che non hanno/avete fatto niente...ora diranno che fate propaganda...sta pronto...
Elimina_______________
G.R.
fATE PROPAGANDA !
Elimina58 minuti di ritardo...puoi fare di meglio.
Eliminanel 1984 avevo 7 anni e mio padre e la mia famiglia viveva le conseguenze del fallimento della Lorev...eravamo una famiglia di 6 persone monoreddito....ero piccolo ma ricordo e so che significa
Eliminapistolotto di G.R. sugli anonimi, e lui chi caxxo è, Gessico Rizzo?
EliminaGiancarlo Romagnoli ;-)
Eliminasiccome c'ho la "disgrazia" di essere pigro, 18 caratteri da digitare, solo per metterci la faccia, mi sembrano troppi.
tu, invece, caro anonimo???
Credo che il Centro Sociale Fabbri ieri sera abbia fatto un'azione di "clima", con l'obiettivo di dimostrare che la città ha cambiato profondamente le sue modalità di reazione. Fino a qualche anno fa una cosa del genere avrebbe scandalizzato e sarebbe stata punita con una emarginazione perpetua. Oggi si percepisce un consenso neanche tanto strisciante.Il dato politico è questo svelamento. E' stato il Fabbri a rivelarlo? Benissimo! Dov'è il problema? E lo dice uno che dal Fabbri è stato contestato in più di una circostanza
RispondiEliminaDal punto di vista storico la rottura c'è stata qui:
Eliminawww.youtube.com/watch?v=5M5jr7NdPQA
IL CSA era presente, ma poi è tutto finito sotto anestesia...
Oggi siamo solo con meno grasso sulla pancia...
EliminaAppena in tempo e per poco,con la carestia presto in dono,stitici come saremo,neanche la cacca,orsù,avrem più.
Eliminainfantili? qua più di un'azione politica stiamo parlando di una performance artistica!
RispondiEliminauna variazione sul tema della merda d'artista di piero manzoni!
merda di una comunità (o almeno di una parte significativa della comunità)...quello che resta del rapporto simbiontico del territorio con la sacra famiglia!
mai la sacra famiglia è stata portata a dover relazionarsi ad un livello così terra terra!
vedremo se accetterà di scendere di livello cercando di mettere nella merda dei ragazzi per una goliardata attraverso eventuali denunce, vedremo...comunque i ragazzi comunicativamente ci sanno fare eccome, dite quello che vi pare...
concordo moltissimo con gps nel vedere questo episodio legato, pur nella sua radicale diversità, alla fiaccolata!
sono diverse espressioni, prodotte da diversi segmenti della stessa comunità, di un processo di emancipazione faticoso ma anche necessario che il territorio inizia ad affrontare.
e all'inizio di ogni trasformazione sociale la dimensione simbolica è fondamentale, imprescindibile...
Se volevano scimmiottare Manzoni allora ma merda dovevao metterla nell'oblò di una lavatrice !!!
Eliminamagari con l'oblò incastonato in un'installazione stile mutoid...sarebbe stato geniale:D
Eliminama comunque grandi lo stesso!
mi sembrava che per trasportarla avessero usato un frigo...forse ho visto il video troppo di fretta...
Elimina......ma siamo ancora e solo all'inizio quando gli operai saranno consapevoli che i sindacati non riusciranno ad avere la cassa integrazione e non ci saranno ammortizzatori sociali lunghi o non ci saranno affatto, come per l'Antonio Merloni, allora si che la "bomba sociale" sarà innescata. E' un processo irreversibile a meno che il cda Indesit non cambi strada in fretta, retroceda quindi dalle sue posizioni e con un atto di umiltà chieda scusa alle sue maestranze, mantenendo siti produzione e numero di operai e impiegati invariato e proponendo investimenti e innovazione per i siti produttivi italiani. Non vedo altre soluzioni.
RispondiEliminasogna sogna
EliminaNon è un sogno, quella sopra di Anonimo delle 14:26 è fare azienda tutto il resto è pirateria industriale.
EliminaUn approccio corretto alla questione non può che partire dalla riscoperta della nostra Carta Costituzionale, i cui principi sono gerarchicamente sovraordinati rispetto alle norme europee. Come riconoscono unanimemente i giuristi, infatti, regolamenti e direttive europee, per quanto prevalenti sulla legislazione ordinaria degli Stati, non possono derogare alle norme cardine del nostro ordinamento, puntualmente individuati dalla Carta fondamentale. “L’iniziativa privata è libera” (art. 41, 1° comma), e va senz’altro salvaguardata, ma tocca ribadire che essa “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” (2° comma): un tanto implica che spetta al legislatore assicurare il corretto bilanciamento di esigenze talora contrapposte, privilegiando gli interessi collettivi (alla salute, al lavoro, alla sopravvivenza economica delle comunità ecc.) rispetto a quelli prettamente individuali. E’ giusto quindi, in momenti drammatici come l’attuale, prestare soccorso alle imprese in difficoltà, e favorire nuove iniziative; ma condizione essenziale è che l’imprenditore si faccia carico di ben precise responsabilità sociali. La legge regionale 27 febbraio 2012, n. 2, (Norme in materia di agevolazione dell’accesso al credito delle imprese), prevedendo incentivi e garanzie a favore delle imprese, si muove nella direzione giusta, ma appare carente sotto il citato profilo della responsabilità. Non basta, infatti, vincolare il beneficiario “a mantenere la sede operativa attiva nel territorio regionale per tutta la durata del finanziamento” o per ulteriori due anni, a pena di revoca del finanziamento (art. 9): chi ha ricevuto soldi pubblici, assume un debito (anzitutto morale e sociale) nei confronti della comunità, e deve pertanto assicurare - nei limiti del possibile - un impegno a lungo termine. Non solo: il beneficiario dovrà impegnarsi a garantire il rispetto dell’ambiente, norme di sicurezza all’avanguardia, stipula di contratti di “buon lavoro” a tempo indeterminato ecc. Non si tratta di vessazioni, sia chiaro: favorire il singolo con risorse derivanti dall’imposizione fiscale – che grava su tutti i cittadini, indigenti compresi – ha un senso soltanto nell'ipotesi in cui l’intervento si traduca in un beneficio collettivo. Pertanto appare equo che, in caso di violazione del patto, la proprietà sia tenuta a restituire le somme ricevute con gli interessi, e a pagare, in sovrappiù, un indennizzo a titolo di danno sociale, che contribuisca a finanziare forme di assistenza: in questo senso va modificata la normativa vigente. Dalla crisi si esce tutti insieme – imprenditori, lavoratori, indotto, negozianti -, o non si esce affatto.
RispondiEliminainfatti, "l'assistenza", non va fatta tanto per fare, ma per avere un progresso
Elimina__________
G.R.
Hanno fatto bene.
RispondiEliminaTutta una serie di argomentazioni giuridiche interessanti ma non applicabili al caso. I soldi pubblici che hanno preso riguardano spesso normative di tutela di lavoratori assistiti (il resto è poca cosa, buona per la propaganda), nessuno ha obbligato chicchessia a lavorare per Merloni, non si capisce quali reati si possano inventare e applicare a chi ha deciso di investire altrove. La Carta costituzionale è disapplicata sin dalla nascita, hai voglia a dire che è "gerarchicamente sovraordinata alle norme europee"...aria fritta...
RispondiEliminavedrai come friggerà l'aria se il cda Indesit non si pone in una fase costruttiva e innovativa di prodotto.........garantendo occupazione lavoro e dignità sociale
EliminaI soldi che hanno preso non è solo per le normative di tutela, ma partiamo dalla 488 per arrivare a sgravi fiscali sugli investimenti, (legge Statale), per approdare alle agevolazioni Regionali, fino ai benefici derivanti dalla Comunità Europea. Non sono pochi.
Eliminaal cortese anonimo delle 16:25: ... e infatti abbiamo visto che frittura con la vicenda A.Merloni. Dovevano fare sfracelli, menare a tizio e caio, invadere via Profili e invece non hanno fatto niente, solo chiacchiere
EliminaLe condizioni sono completamente diverse la A.Merloni ha beneficiato di un decennio di cassa integrazione la Indesit non avrà questa possibilità.
EliminaSapete quale sara' il destino di Indesit a Fabriano ? Proprio come quello dell'A.Merloni.Salveranno un quarto dei lavoratori,il resto a casa ,speriamo nella cassa integrazione.Le scelte le faranno come hanno fatto con la ardo.Non faranno mai sapere chi ha deciso,come e perché.Poi quando tutti staranno con il culo per terra andranno a prendere chi ha deciso a casa ,non solo per sapere perché si e' rimasti fuori.
RispondiEliminaQui c'e' una bomba ad orologeria che sta per scoppiare e quando scoppiera' chi ha deciso chi lavora e chi no.....non vorrei essere nei loro panni.
Verissimo la rabbia sta montando si percepisce ,basta andare in giro per la citta'.
RispondiEliminaIo vedo tutti a fa gli aperitivi e la domenica ai bagni Mafalda
Eliminatutti chi? tutti chi? le famiglie le vedi? le vedi in giro? Al mare al amassimo i Fabrianesi vanno a Palombina.
EliminaA Palombina proprio no, ma dove vivi? Mariotta e Senigallia e ... proprietari di case
EliminaLe case a Marotta e Senigallia i fabrianesi se le sono già vendute, vai la domenica a Palombina vedrai quanti fabrianesi ci trovi.
EliminaAndando in giro per fabriano,la sera, mi sembra di vederne pochi di fabrianesi.Siamo stati jnvasi...o è solo una mia impressione??
EliminaA Palombina quanno ci annavo io me ridevano tutti dietro...mo so finite le vacche grasse eh?
Eliminaforse sarebbe meglio incentrare il dibattito (dei sindacati e azienda )su quanta cassa integrazione siamo destinati a fare.Perchè se verrà fuori che all'antonio merloni 7 anni più ????(a novembre si rimetteranno in moto i loro sindacati per ottenere altro tempo da aggiungere ai 7 anni)- all'indesit 4 anni poi tutti a casa. Allora si che ci saranno casini seri,non la voglio buttare sulla guerra tra i poveri,ma sulla ovvia macroscopica disparità di trattamento tra le due EX fabbriche simbolo nel fabrianese che si sta attuando.
RispondiEliminaSoluzioni di ripresa,cosi' come siamo messi mi sembrano semplicemente utopiche,
trovare lavoro per 4-5 mila persone qui a fabriano è impossibile. Unica alternativa, come detto,è protrarre la cassa integrazione all'indesit come per l'antonio merloni,poi consapevoli tutti,che nel frattempo o si trova lavoro o si va a casa,evitando di allungare di anno in anno gli ammortizzatori sociali e passare il tempo al bar e sperare nell'ennesima proroga (come stiamo facendo adesso)
utopia...
Eliminala riforma "fornero" parla chiaro...
finiti i soldi...si è tagliato il tagliabile.
per la cig in deroga, ad oggi, occorre un rifinanziamento, altriementi i fondi non arrivano a fine estate.
la cassa integrazione, annienta...meglio il lavoro, magari pagato poco, che la cassa.
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G.R.
La cassa come fatta all'antonio merloni,è una presa in giro. è ovvio che la fabbrica è destinata a chiudere. Anche la jp, altra presa in giro,unico a guadagnarci Giovanni Porcarelli che con 10 milioni (più i crediti che aveva ma che non avrebbe mai più riavuto) si è preso 150 milioni di capitale stimato. Praticamente con le presse che ha venduto a già fatto pari.Per Indesit spererei con un contratto di solidarietà, 6 ore per TUTTI. per qualche anno, con l'obbiettivo di non far morire la fabbrica e caso mai di ritornare ai livelli pre crisi.
Eliminanon ci sono i soldi per la cassa integrazione sono finiti e il contratto di solidarietà vale un anno poi deve essere rinnovato e lo può essere solo per un ulteriore anno.......sono finiti i soldi le condizioni dell'assistenzialismo statale non ci sono più o la Indesit cambia il piano industriale o qui salta tutto...va a finire male mettici pure la tecnowind e le altre dell'indotto sono 5000disoccupati più tutti gli altri della Indesit e Antonio Merloni altro che santabarbara questi hanno acceso la miccia e buttato il cerino come se nulla fosse.....
RispondiEliminaanno 2013 Fabriano 32.000 abitanti.
EliminaMi sa tanto che da qui in avanti caleranno di molto, almeno lo spero, altrimenti non so proprio come andrà a finire, o peggio, penso di saperlo.
Chi s'è levato dai coglioni ha fatto solo che bene
EliminaM5S è inefficace come un placebo.
RispondiEliminaIl sindacato è stato da sempre al soldo della dinastia, anche dopo le messe a riposo dei suoi protagonisti.
Non resta che far pagare dazio alla politica fabrianese, quella nuova e vecchia, un vuoto spinto incommentabile e da resettare al più presto.
Merde alors!
fratini rosicone
RispondiEliminaANDREA MERLONI E MARIA PAOLA MERLONI sono letteralmente scomparsi (saranno in sardegna sulla barchetta a guardare morire Fabriano dalla mega tv al plasma ) ulteriore conferma alla loro inettitudine. In compenso ANTONELLA MERLONI (di questi minuti la notizia) ribadisce che la famiglia è vicina alla città e che non ci saranno licenziamenti, anche se non ci crede nessuno, almeno lei ci mette la faccia, di tanto in tanto .Maria Paola se ci sei .....batti..... un colpo.
RispondiEliminaLa cosa che mi fa impazzire e' vedere chi ancora pensa che la terza generazione dei Merloni sia gente normale,questi sono peggio dei calciatori, senza la badante non saprebbero neanche iscrivere i figli all asilo nido e chi li frequenta questo lo sa perfettamente. indesit ora fa il vaso di vetro tra quelli di ferro, speriamo che qualcuno se la compri altrimenti la vedo dura sindacati conniventi e palesemente inadeguati politica inadeguata e palesemente connivente tanta fuffa nessuna proposta seria la merda fa tanto simbolo ma dovremo presto imparare a conviverci esperiamo che nessuno faccia l'onda, aspettarsi da un paese come l'Italia soluzioni a questo tipo di problemi significa non avere capito quale miserrimo livello abbia la nostra classe dirigente, d'altronde abbiamo mandato Grillo, Brunetta e Dalema in parlamento. A proposito ,quarto anno di CIG all'Elica, il miglior posto in Italia per lavorare,se non ricordo male....il peggio deve ancora venire e tra poco i ciclisti in cassa integrazione super allenati saranno più dei pedoni nella povera città della carta e allora si le rotatorie saranno inutili come le tante parole che si sono dette senza un solo fatto concreto o una proposta sensata
RispondiEliminaesatto
EliminaLeggo sempre su questo blog del mono prodotto e dei metal mezzadri e di tutte le negatività e delle infime qualità dei Fabrianesi. Vorrei ricordare a tutti del posto sfigatello riguardo la collocazione geografia del nostro paesello, del clima e della terra povera per l’agricoltura, non adatto a nulla. Mi portate un esempio si distretto industriale non in crisi, di virtù cittadine eccelse? No, perché non ne riesco a vedere una in Italia. Grazie in anticipo per eventuali risposte.
RispondiElimina1) il posto sfigatello a livello geografico fino a ieri è stato il centro nevralgico dell'impresa provinciale
Elimina2) Terra povera per l'agricoltura non è certo un deserto e di terra ne abbiamo.
3) Cittadine eccelse magari no ma basta che esci dalle gallerie sia verso l'Umbria, sia verso Jesi che ti accorgi di assistere ad uno scenario completamente diverso. Sia per diversificazione di attività e sia per imprese gioiello a livello internazionale. Pochi esempi ma esistono. E nei settori più disparati. Non sono grandissime imprese ma lavora bene nella loro nicchia.
sfigatello? ma fino adesso è stato la fortuna dei Merloni o no? e adesso che è arrivata l'ora delle decisioni irrevocabili dove sono i capi Andrea Merloni e Maria Paola Merloni?
RispondiEliminasaranno scesi de sotto a da' na pulita...
EliminaNon possiamo sdrammatizzare è un lusso che non possiamo permetterci, possibile che non capiate?
Eliminaproprio perché mi rendo fin troppo bene conto della situazione io sDRAMMAtizzo...tu invece questo lo capisci?
Eliminafuoco e fiamme che sia rivolta!
RispondiElimina