Nel mese di settembre del 2012 fummo tutti piacevolmente colpiti nell'apprendere che l'architetto svizzero Benedikt Loderer aveva donato alla Biblioteca Comunale un suo volume e i relativi materiali di riferimento, in lingua tedesca, dedicati al centro storico di Fabriano. Ci chiedemmo cosa potesse spingere un professionista di livello internazionale a dedicarsi a un centro storico deturpato dalle mani di barbari industrialisti, affezionati alle demolizioni e alle brutture più che alle riscoperte e alle valorizzazioni. Ma fummo, anche per questo contrasto, assai contenti dell'attenzione e del dono. A distanza di quasi un anno c'è di nuovo sapore di crucco in città: tale Burkhard Stark, identificato dalla stampa locale come imprenditore tedesco, si presenta in Comune e chiede di incontrare Sagramola - Sindaco ormai noto dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno - per donare 20 mila euro alla città; denaro da investire, ovviamente, in opere di pubblico interesse. Il primo cittadino ha immediatamente inarcato il sopracciglio e morso il labbretto per trattenere l'emozione perchè, parole sue, si tratta di un gesto che lo ha molto colpito. Ovviamente Sagramola ha pure colto l'occasione per fare di questo Signor Stark una sorta di fabrianese ad honorem, un prototipo di uomo d'affari forestiero affezionato al territorio e capace di suscitare, col suo gesto generoso, l'emulazione degli imprenditori nativi da ieri stimolati ad agire negli stessi termini e con le medesime modalità. Tutto bellissimo, edificante, inaspettato e, per certi versi, natalizio. Al punto che i giornali hanno fatto diligentemente sponda all'operazione, descrivendo il generoso donatore come un imprenditore che lavora genericamente coi produttori fabrianesi di cappe e senza fornire troppi dettagli e magari pure prosaici. Dando uno sguardo al sito Internet dell'azienda di cui Stark è CEO (www.refsta.com) - con l'ausilio del traduttore di Google - si scopre, invece, che Refsta è da dieci anni il partner per il mercato tedesco della Tecnowind, ossia il soggetto incaricato di commercializzarne i prodotti. Il che, ovviamente, lascia del tutto intatta la legittimità e la generosità della donazione. Ma non ci esime dal rilanciare alcune domande: siamo di fronte a un improvviso slancio di favrianesità d'importazione o questa donazione è connessa al ruolo che l'Amministrazione Comunale ha svolto per trovare una soluzione al caso Tecnowind? Perchè si è cercato di fornire all'opinione pubblica la versione di un imprenditore genericamente amico dei cappari fabrianesi e umanisticamente sensibile alle questioni del territorio quando probabilmente siamo di fronte a un grazie per lo scampato pericolo del fallimento di Tecnowind? E per quale ragione si comunica alla città questo gesto generoso, quasi fosse un elemento di marketing politico, quando si tratta invece di una scelta che poteva serenamente restare in uno spazio di anonima e riservata discrezione? L'impressione è che questa amministrazione riesca nel quotidiano miracolo di destare sospetti e malizie anche quando le cose risultano sostanzialmente lineari e genuine. A riprova che comunicare è un'arte di cui a Palazzo Chiavelli si ignorano del tutto i fondamenti e le logiche.
Tutti crucchi pazzi d'amore per la città del fare
Nel mese di settembre del 2012 fummo tutti piacevolmente colpiti nell'apprendere che l'architetto svizzero Benedikt Loderer aveva donato alla Biblioteca Comunale un suo volume e i relativi materiali di riferimento, in lingua tedesca, dedicati al centro storico di Fabriano. Ci chiedemmo cosa potesse spingere un professionista di livello internazionale a dedicarsi a un centro storico deturpato dalle mani di barbari industrialisti, affezionati alle demolizioni e alle brutture più che alle riscoperte e alle valorizzazioni. Ma fummo, anche per questo contrasto, assai contenti dell'attenzione e del dono. A distanza di quasi un anno c'è di nuovo sapore di crucco in città: tale Burkhard Stark, identificato dalla stampa locale come imprenditore tedesco, si presenta in Comune e chiede di incontrare Sagramola - Sindaco ormai noto dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno - per donare 20 mila euro alla città; denaro da investire, ovviamente, in opere di pubblico interesse. Il primo cittadino ha immediatamente inarcato il sopracciglio e morso il labbretto per trattenere l'emozione perchè, parole sue, si tratta di un gesto che lo ha molto colpito. Ovviamente Sagramola ha pure colto l'occasione per fare di questo Signor Stark una sorta di fabrianese ad honorem, un prototipo di uomo d'affari forestiero affezionato al territorio e capace di suscitare, col suo gesto generoso, l'emulazione degli imprenditori nativi da ieri stimolati ad agire negli stessi termini e con le medesime modalità. Tutto bellissimo, edificante, inaspettato e, per certi versi, natalizio. Al punto che i giornali hanno fatto diligentemente sponda all'operazione, descrivendo il generoso donatore come un imprenditore che lavora genericamente coi produttori fabrianesi di cappe e senza fornire troppi dettagli e magari pure prosaici. Dando uno sguardo al sito Internet dell'azienda di cui Stark è CEO (www.refsta.com) - con l'ausilio del traduttore di Google - si scopre, invece, che Refsta è da dieci anni il partner per il mercato tedesco della Tecnowind, ossia il soggetto incaricato di commercializzarne i prodotti. Il che, ovviamente, lascia del tutto intatta la legittimità e la generosità della donazione. Ma non ci esime dal rilanciare alcune domande: siamo di fronte a un improvviso slancio di favrianesità d'importazione o questa donazione è connessa al ruolo che l'Amministrazione Comunale ha svolto per trovare una soluzione al caso Tecnowind? Perchè si è cercato di fornire all'opinione pubblica la versione di un imprenditore genericamente amico dei cappari fabrianesi e umanisticamente sensibile alle questioni del territorio quando probabilmente siamo di fronte a un grazie per lo scampato pericolo del fallimento di Tecnowind? E per quale ragione si comunica alla città questo gesto generoso, quasi fosse un elemento di marketing politico, quando si tratta invece di una scelta che poteva serenamente restare in uno spazio di anonima e riservata discrezione? L'impressione è che questa amministrazione riesca nel quotidiano miracolo di destare sospetti e malizie anche quando le cose risultano sostanzialmente lineari e genuine. A riprova che comunicare è un'arte di cui a Palazzo Chiavelli si ignorano del tutto i fondamenti e le logiche.
Hai ragione a Palazzo Chiavelli comunicazione = 0. Adesso addirittura c'è un certo mi pare Bocognoli, portavoce inprovvisato del sindaco, e Sagramola stesso che su Fb stanno improvvisando fantasiosi panegirici dividendo fra sponsor buoni e cattivi..... il tedesco logicamente è buono. Siamo alla frutta caro mio.
RispondiEliminaQuesta volta sei fuori strada... giancarlo nn conosceva il benefattore tedesco. Stark grosso cliente tecnowind e' un innamorato delle marche, poteva regalare i suoi soldi sassoferrato, cerreto d'esi o matelica, se ha scelto fabriano e' stato x merito di altri che nn hanno a che fare con tecnowind!!!!!!
RispondiEliminaQuindi tutto quello ipotizzato e' fuori dal mondo....certo che se altri milionai fabrianesi donassero qualcosa nn sarebbe male, forse questo potrebbe essere il motivo della pubblicita' resa attraverso la stampa... ma qui la vedo molto piu dura
F.to giorgio fraticelli x nn essere anonimo....
EliminaSimone', sei un disfattista miscredente!!!!
RispondiElimina...per una volta che il primo cittadino prova a comunicare all'esterno del palazzo, tu, ci vedi subito del marcio... :-D
P.S. è "chi mal pensa, mal fa", oppure "chi mal fa, mal pensa"???
dovrebbe essere la seconda ma anche se fosse la prima le due combinazioni non esauriscono la complessità dei rapporti e dei raggiri tra pensiero e azione....
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