11 settembre 2013

Haier que dolor!! I cinesi, la Indesit e il sindacato: tra anima, culo e rappresentanza


Il quotidiano economico Italia Oggi pubblica, stamattina, una notizia di grande rilievo che chiama in causa indirettamente la Indesit e arricchisce di nuovi elementi lo scenario generale del settore degli elettrodomestici: i cinesi della Haier - il principale produttore mondiale di elettrodomestici - hanno, infatti, siglato un accordo con gli spagnoli della Fagor Brandt. L'obiettivo della partnership, a maggioranza societaria cinese, è quello di produrre, in un nuovo stabilimento polacco, 500 mila frigoriferi nel 2014 e un milione di pezzi nei due anni successivi, ritenuti necessari per puntare a una quota di mercato, in Europa, di circa l'8%. Ciò significa che si stanno determinando nuove condizioni competitive nel Vecchio Continente, rispetto alle quali Indesit rischia concretamente di perdere posizioni  - attualmente è la seconda azienda in Europa con una quota di mercato di circa il 13% - e di apparire come soggetto vulnerabile su cui focalizzare la potenza dimensionale dei produttori asiatici sostenuti, appunto, da partnership orientate alla realizzazione di azioni aggressive. Da questo punto di vista non risultano particolarmente confortanti i dati della semestrale approvati, qualche giorno fa, dal Consiglio di Amministrazione di Indesit che, oltre a una riduzione del fatturato, segnalano anche una contrazione del margine operativo lordo, una crescita dell'indebitamento netto e un valore fortemente negativo del cash flow prodotto dalle attività operative. Il combinato disposto di questi ed altri elementi converge in una direzione di significato molto chiara e cioè che il Piano di Ristrutturazione della Indesit non deriva da un desiderio sanguinoso di dividendi ma dalla oggettiva vulnerabilità del gruppo. Ed è su questo versante che, effettivamente, si riscontra la debolezza propositiva del sindacato che, giusto ieri, ha liquidato la questione con una superficialissima concatenazione logica - Indesit è italiana e quindi deve produrre in Italia -, totalmente avulsa da qualsiasi considerazione sensata sui problemi. E sappiamo bene che non esiste strategia di confronto e di negoziazione che possa reggere di fronte alla poca conoscenza della controparte, alla natura e alla portata dei problemi che essa si trova ad affrontare e ai bisogni di continuità e di sopravvivenza che è chiamata a gestire. I nodi critici del margine operativo della Indesit non possono, quindi, essere sottovalutati: il prezzo delle materie prime è una variabile esterna su cui è difficile intervenire e le vere leve sono soltanto il prezzo di vendita e i costi del personale. Il prezzo medio di vendita della Indesit è cresciuto - per politiche di listino e per variazioni del mix di vendita - ma in parallelo si sono contratti i volumi di produzione, e ciò vuol dire che c'è un eccesso di capacità produttiva e quindi di personale addetto in esubero. Chi è intelligentemente dalla parte dei lavoratori ma non intende cadere nella tentazione dell'invettiva antimerloniana e della finzione rispetto al principio di realtà, non può non rivolgere al sindacato una domanda strategica. Di fronte alla complessità di questi problemi, che sono di natura strategica e gestionale, quale proposta concreta intendono portare al tavolo le organizzazioni dei lavoratori? Non si tratta di un interrogativo retorico - rispetto al quale, peraltro, già conosciamo la risposta - per la semplice ragione che non basta più ripetere - quotidianamente e ossessivamente - "la Indesit cambi il Piano industriale" per salvare anima, culo e rappresentanza. E' giunto il tempo di un sindacato capace di proporre una propria idea di Piano Industriale. Un  Piano diverso, credibile, alternativo e compatibile con l'obiettivo del mantenimento dei siti produttivi e dei livelli occupazionali. Perché un conto è proclamare scioperi articolati a sostegno di un Piano, un altro è chiedere ai lavoratori di rinunciare a giornate di retribuzione soltanto per garantire al sindacato un ruolo, e pure marginale, nelle decisioni finali che verranno prese.
    

38 commenti:

  1. ".... un altro è chiedere ai lavoratori di rinunciare a giornate di retribuzione soltanto per garantire al sindacato un ruolo, e pure marginale, nelle decisioni finali che verranno prese."

    Allora non sono l'unico fesso che la pensa così

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  2. quindi, facendo una deduzione di tipo "andreottiano", il sindacato punta agli ammortizzatori sociali, come prima (ed unica) soluzione
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    G.R.

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  3. Comprerò ancora di più HAIER !!!

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    1. Perchè?Argomenta.

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    2. Perché i soldi a Merlo' non li ho dati mai e mai li darò

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  4. Chi resta in Italia a produrre é destinato ad una brutta fine...

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    1. Dipende come e cosa produci.

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    2. Hai ragione ma il mondo e' pieno di nazioni emergenti dove non esistono né regole ne diritti e che stanno distruggendo chi ancora lotta per continuare a produrre con etica e impegno .Condivido anche che dipende da cosa si produce ma ti assicuro che stanno imparando con una velocità impressionante e quando comprendono che l'obiettivo non lo possono raggiungere da soli e subito ecco che allora con la loro liquidità acquistano aziende già presenti nei nostri mercati e magari anche con basso investimento sfruttando il momento particolarmente difficile della nostra economia. A Prato oramai le aziende del tessile sono tutte cinesi.

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    3. concordo su tutto aggiungo la azienda Cinese che ha ciulato il vice capo di Android alla Google ;)
      noi parliamo di cazzate gli altri acquisiscono sempre più capacita e potere! gli altri serrano le frontiere per difendere il propio status sociale! Noi ne imbarchiamo come minimo 300\400 di immigrati al giorno da sfamare e accogliere!
      la lotta sociale crescera sempre più l'italiano incomincera a dire " ma se gli altri paesi stanno chiudendo tutti le frontiere ma perchè Caz*o non lo facciamo anche noi visto che il 48% dei giovani under 30 nelle Marche è senza lavoro! Siamo in recessione la barzelletta che ci servono gli immigrati adesso come adesso è una gran panzana per il semplice fatto che di giovani ce ne abbiamo anche "troppi" ma non avendo lavoro la meta non trovano uno straccio di lavoro(lavoro di ogni tipo è) sarebbe ora di iniziare a fare i padroni a casa nostra, fan*ulo la tedesca e fanculo a sti Nord Africani che ci stanno a usa come Bancomat.

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  5. Tagliare significa impoverirsi impoverirsi significa perdere la sfida e scomparire, questa alleanza non poteva essere fatta da spagnoli e italiani cioè Fagor Brandt e Indesit? e qui è il problema della dirigenza stanca e annoiata, i cinesi investono e invadono la loro colonizzazione è economica, stiamo assistendo a una nuova guerra non più di eserciti ma di infrastrutture investimenti delocalizzazioni e investimenti a fronte di licenziamenti e dismissioni. WELCOME TO THE NEW WORLD ORDER

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    1. servono soldi...ed i cinesi, hanno un sacco di liquidità!
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      G.R.

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    2. Serve il CASH

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  6. Carissimi adatte su Google e cercate ULGOR e vedrete con chi hanno fatto questo accordo i cinesi.saluti . urbani urbano

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  7. Che l'Indesit in quanto italiana debba ritmanere in Italia non è una semplice concatenazione logica : l'ITALIA deve favorire le condizioni per permettere alle industrie di lasciare qui le produzioni , deve tutelarle come fanno altri Paesi come ad esempio la Germania .Se perseveriamo nella convinzione che il mercato sistemi tutto con le sue regole e quindi siamo già morti allora "moriremo di sicuro".
    Un ultima considerazione:il sindacato avrà pure le sue colpe,ma mi sembra un pò ridicolo che gli si addossi l'onere di dover presentare un piano indusriale alternativo e sai quanto se ne strafrega del ruolo!!! Ci sono centinaia di persone che stanno perdendo il posto di lavoro ,non solo in INDESIT,che si recano giornalmente nelle sedi sindacali per chiedere un aiuto concreto su tutto: problemi lavorativi , di salute ,affitti,bollette,stipendi arretrati .Non è un gioco di ruolo ! NON E' UN GIOCO !

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    1. Carissimo hai ragione quando dici che in Italia si dovrebbero creare le condizioni per aiutare le nostre imprese affinché possano competere con gli altri ma tante aziende grandi spesso hanno avuto grandi aiuti già in passato e anche ultimamente basta vedere la Tecnowind comunque una cosa serve assolutamente ed è quella di diminuire il costo del lavoro e faccio un esempio :se io concedo un aumento ad un dipendente supponiamo di 100€ all'azienda ne costa 210 ma lui ne prende 70.c'e' una azione che si dovrebbe fare urgentemente e che permetterebbe di trovare le risorse da destinare alla riduzione del costo del lavoro ed è il recupero delle tasse non pagate da girare poi al costo del lavoro. Il direttore nazionale dell'agenzia delle entrate ha dichiarato che ci sono più di cinquecento miliardi di € che devono essere incassati dallo stato di arretrati non pagati.nel nostro comune avevano portato l'imu al 9,8a causa della nevicata eccezionale con la promessa di riveder la nel bilancio che deve essere ancora approvato in consiglio ma l'imu e'rimasta al 9'8 anche senza neve.non c'è una segnale in nessuna direzione che possa far sperare in azioni concrete per aiutare la piccola impresa gli artigiani che fino a prova contraria danno un forte contributo all'economia italiana.abbiamo però un socio che non vediamo per dodici mesi ma che si presenta puntuale una volta all'anno e ti chiede quasi il 60 percento di quanto è rimasto.poi non contento ti chiede anche l'anticipo per quello che faremo nel futuro senza domandarsi minimamente se avremo ancora un futuro.cordiali saluti

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    2. Scusate ho dimenticato la firma Saluti urbano urbani

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    3. Il problema secondo me,è che da sempre, nel nostro paese il settore privato paga i ritardi e l'inefficenza di un settore pubblico spesso serbatoio elettorale.

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    4. non sarà compito dei sindacati, quello di fare il piano industriale, ma difendere i lavoratori, accettando come unica via gli ammortizzatori sociali, mi sembra alquanto limitato.
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      G.R.

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    5. le tasse non pagate sono soprattutto quelle di quei poveri cristi che non possono piu' pagarle ,questo e' uno stato dove i grandi evasori ricchissimi si prendono gioco del fisco.

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    6. Per questo occorre trovarli tutti

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    7. Una certa Iosefa faceva il ministro e non pagava l'imu ......

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    8. però s'era nascosta bene!
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      G.R.

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  8. Nessuno pensa che sia un gioco. E proprio per questo è necessario essere in grado di interpretare la rappresentanza dei lavoratori. IL sindacato serve a tutelare il lavoro oltre che a dare aiuti concreti. Limitarlo a centro servizi e a pronto soccorso sociale vuol dire fare del male ai lavoratori. Fosse per le aziende sarebbero felicissime di fargli fare solo azioni di patronato. IL sindacato del futuro non può essere quello che sbraita ma solo quando non c'è più niente da difendere

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    1. A fabriano sè svegliati tutti a chiude la stalla quando i Buoi erano già arrivati a LODZ

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  9. I buoi a Lodz e' una bella metafora...

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  10. La nostra coscienza deve svegliarsi, deve razionalmente trovare un colpevole e questo colpevole può solo essere la,nostra classe dirigente, politica e non.Dobbiamo liberarcene presto anche se credo sia ormai troppo tardi, basta coi Moretti, coi D'Alema, coi Berlusconi coi Befera, coi Maroni potrei continuare all'infinito, pensare che una come la Santanche decide anche il futuro dei miei figli mi fa venire la pelle d'oca, quando vedo che a l'Aquila ancora non hanno rimosso le macerie mi vergogno, quando sento la Bindi e Fioroni vomiterei per non parlare della Triade sindacale due su tre non parlano italiano, Calderoli sta sui libri di Storia.... Che possiamo fare? Da sei mesi non riesco a liberarmi di una compagnia telefonica molesta, in Irlanda un mio conoscente in TRE giorni ha aperto , da straniero, una attività commerciale utenze affitti e banche comprese..... I grillini sono forse la delusione maggiore, normalizzati alla velocità della luce e assimilati al vuoto pneumatico che li circonda peggio del vecchio più vecchio.... Mi correggo la Serracchiani dopo aver vinto le regionali e' invecchiata di 30 anni, passando da big withe hope, per chi la vota a megafono ipertrofico della politica peggiore.....andare via? Non per tutti e facile ma resistere diventa quasi impossibile e io sono anche tra i fortunati perché lo stipendio me lo paga un paese straniero......li dobbiamo disinnescare si stanno vendendo per un tozzo di pane il futuro di nostri nipoti dopo quello dei nostri figli la casta esiste ed è più forte che mai non c'è lo meritiamo ma la colpa e' soprattutto nostra questo e nei fatti, paralizzati da burocrazie da libro di Asimov di fatto ostacolati nella maggior parte delle nostre iniziative, anestetizzati dalla versione moderna di panem et circenses, parlo del serraglio del calcio vera metafora della società dove più sei stronzo e più sei fico....abbiamo fatto entrare gli Unni e loro depredano questo povero paese tanto da farci rimpiangere delinquenti onesti come Andreotti Craxi e Forlani che erano delle mammolette al confronto non credo di essere lontano dal vero e forse il fatto che nonostante tutto il nostro Paese resti a galla da la vera cifra della sua grandezza e di quello che potrebbe essere se solo fosse guidato da una classe dirigente normale o anche meno che normale ma ONESTA.

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    1. Carissimo la tua analisi merita un approfondimento e come in un girone Dantesco prova e pensare anche localmente con una città che tra sette candidati sindaci ha scelto ancora quello appoggiato dai Merloni ,da Spacca ,da Viventi ,dipendente comunale con un vice sindaco e assessore al bilancio incompatibile perché direttore presso Asur e salvato da un emendamento , da un assessore ai lavori pubblici ex segretario PD ,da un assessore che non sta più nel partito con il quale si è presentato agli elettori con un altro assessore presidente sempre legato alla sanità ,con un assessore alla cultura che non è quasi mai presente ne in consiglio ne nelle delibere di giunta ,con un capogruppo che sempre in ospedale anestetizza i pazienti,con un altro consigliere che fa anche lui il capogruppo della lista Cresci Fabriano che pur essendo chiaramente di destra fa finta di essere di sinistra per utilizzare anche lui qualche struttura ospedaliera ,con un consigliere ultra settantenne che gioca con i trenini a vapore , con il Sindaco di Belvedere che continua a spendere soldi pubblici per una frazione che conta quaranta abitanti in estate. Perché non incominciare anche dal basso a cambiare ?

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    2. P.S. Ho dimenticato l'assessore al turismo che ha dichiarato che ci sono stati 25000 turisti a Fabriano nel periodo estivo . Ma come ha fatto a contralti? Anche perché non ho visto in giro per la città le macchinette che distribuiscono il numero come alla coop o al laboratorio analisi dell'ospedale

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    3. Voleva dire in 10 anni ma si e' dimenticato.

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    4. Sopratutto come ha fatto a contarli visto che stava in ferie, in un' altra città'.

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    5. Tra l''altro il fatto che un assessore sia stato eletto in un partito che oggi non ha più nemmeno la rappresentanza in consiglio ( visto che il consigliere si è candidato per nella lista per le ultime comunali in Ancona per un altro partito) . Sa tanto di presa per il culo verso i cittadini.

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  11. ho gugolato "ulgor", non sono un addetto ai lavori, ma da quel poco che ho visto sembra che stiamo parlando di un importante gruppo spagnolo (basco per l'esattezza), più sfigato rispetto a indesit ma che negli anni è cresciuto e sta crescendo grazie a una serie di partnership e acquisizioni in campo internazionale. l'accordo con haier probabilmente renderà il gruppo ancora più competitivo, ulteriore conferma della bontà dell'analisi di gps, analisi buona per lo specifico caso indesit, ma anche, generalizzando, buona per capire alcune dinamiche riguardanti la "fisiologia" dei grandi gruppi industriali nel contesto del capitalismo globale.
    tuttavia, proprio alla luce di quest'analisi, credo che emerga la necessità di almeno un paio di "invettive antimerloniane".
    1) da un punto di vista strettamente aziendale, cioè parlando come se il capitale fosse il mio, credo che le attuali operazioni che tanto ci fanno rabbia andavano fatte già diverso tempo prima, ma, da bravi fabrianesi, anche loro evidentemente alle cose ci arrivano con i soliti 20 anni di ritardo...avranno avuto i loro motivi, io, alla luce dei fatti, ci vedo solo scarsa capacità imprenditoriale (poi che hanno un sacco di soldi e comunque possono fare quello che gli pare tanto gli va sempre bene è un altro discorso...).
    2) c'è anche un punto di vista socio-politico, naturalmente connesso all'aspetto aziendale.
    dal momento che oltre che produrre lavatrici e compagnia bella ha voluto anche amministrare un territorio (senza sostanziale soluzione di continuità), la sacra famiglia ha anche delle enormi responsabilità sociali!
    amministrare senza lasciare spazio a forme produttive e culturali alternative al monosistema è cosa che (detta e ridetta, ma sembra non molto recepita) ora che bisogna reinventarsi genera difficoltà (e danni conseguenti) veramente grandi!
    il fatto che da un punto di vista aziendale potevano (dovevano?) muoversi diverso tempo prima è un'aggravante grossa quanto l'empire state building che si riversa sul lato socio politico, perchè evidentemente c'è stato un tempo maggiore rispetto ad altre realtà per preparare il territorio al momento in cui le principali forze produttive avrebbero levato le tende!
    (continua)

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    1. quando le cose andavano bene, la mia idea di fabriano era quella di un paesello dentro una bolla di vetro, tipo i souvenir con la neve finta (avete presente no? quelli che rigirandoli fai l'effetto "nevicata sul colosseo" o "nevicata sulla torre di pisa"), solo con i soldi al posto della neve...adesso che le cose vanno male fabriano la vedo come una valle di lacrime, ma in ogni caso ci vedo sempre un isolamento di fondo rispetto a tutto quello che ci circonda!
      un isolamento mentale prima ancora che fisico, un isolamento voluto da chi per decenni ha amministrato il territorio in maniera tutt'altro che democratica e che oggi si manifesta anche in commenti del tipo "via gli stranieri, padroni a casa nostra".
      in un epoca dove i grandi gruppi crescono grazie alle partnership internazionali, un'epoca in cui le poche aziende locali che ancora vanno bene (e meno male, lunga vita!) campano di esportazioni, in cui la camera di commercio di milano ci dice che il nome proprio più diffuso tra gli imprenditori della provincia è mohamed (!), neanche la lega dice più queste cazzate!
      con queste teste ci vogliamo aprire al turismo? fate un po' voi...
      agli amici che se la prendono con lo stato, l'assistenzialismo, il parassitismo etc...vorrei solo far notare che i principali gruppi economici e industriali (PRIVATI) del mondo spessissimo sono nati, cresciuti, hanno superato momenti di crisi o addirittura evitato la morte grazie a massicci aiuti da parte degli stati centrali...e ve lo dice uno che gli stati centrali li abolirebbe tutti (anche proprio per questi motivi).
      sui sindacati anche il sottoscritto anonimo è molto critico nei loro confronti, e prima ancora di giudicarli sui tavoli di negoziazione mi basta vedere il loro atteggiamento alle manifestazioni, nelle piazze...più fasci dei fasci (specialmente la fiom)! però nel contesto attuale sarebbe anche da chiarire quale possa essere il loro ruolo, perchè secondo me hanno piuttosto le mani legate...non credo proprio che hanno la capacità di condizionare la volontà dei grandi gruppi industriali, al max possono cercare di attutire la caduta a chi inevitabilmente perderà il lavoro, ma a questo punto la loro azione andrebbe concertata con quella della politica che dovrebbe operare per favorire (favorire, non provvedere, a ognuno il suo ruolo e pesiamo le parole) lo sviluppo di altre realtà produttive e il reinserimento di chi perde il lavoro nei nuovi ambiti produttivi...invece di solito la politica lecca il culo ai grandi gruppi e lascia il sindacato (che già ha i suoi enormi difetti e le sue incapacità) da solo a prendere le solite critiche e fare le solite figure.
      a fabriano poi, sul caso indesit etc... la politica che deve fare? a me sembra che l'amministrazione stia sbaraccando tutto ne' più ne' meno dei vari sbaraccamenti industriali...poi il conflitto di interessi è solo un problema di silvio, si si, come no?

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    2. Bravo, abbiamo avuto per 8 anni un sindaco stipendiato da Merlo' e poi rompevano il cazzo a Berlusco'

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    3. Perdona se mi permetto di ricordanti che i sindaci stipendiati dai Merlo' hanno governato altro che per otto anni.solo quelli dipendenti Indesit lo hanno fatto per quindici . Comunque per non perdere l'abitudine un dipendente sempre Indesit fa il presidente del consiglio.per favore continuate a votarli se lo meritano. Se non altro per le grandi promesse fatte in campagna elettorale e tutte mantenute

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    4. Hai ragione, ho ripensato solo all'ultimo periodo. Spacca francamente pensavo non avesse mai lavorato in vita sua.

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  12. Caro anonimo delle ore15,17 hai visto bene .fagor e' parte della ULGOR ,una cooperativa da 11000dipendenti situata nei pesi baschi che ha creato un sistema proprio ,con le loro banche,con le loro scuole ,con la loro formazione ai loro dipendenti e con tre soli livelli gerarchici. Ora proviamo a pensare quale potenziale esplosivo può avere una simile azienda assieme con il più grande gruppo cinese di elettrodomesti.e non posso pensare che non ci siano dietro i governi ad incentivare simili collaborazioni .

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    1. be' il dicorso è ampio e complesso (e non credo sia questa la sede e il momento) ma sicuramente uno stato che aiuta sistemi cooperativi (ma seri, non le solite mafiette all'amatriciana) piuttosto che salvare il lato b dei soliti cognomi illustri (agnelli, berlusconi, merloni...) mi sta già più simpatico.
      ma d'altronde si parla di una realtà chiamata "spagna", ma anche "paesi baschi" o come anche "catalogna", che, pur tra difficoltà che conosciamo anche noi (gracias euro, gracias trattato di lisbona!), funziona in maniera un tantinello diversa dalla nostra amata itaLiETTA...

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