13 settembre 2013

Tutto Indesit tra loquaci, silenti e pizzicagnoli saggi


La pressione mediatica sulla vertenza Indesit prosegue senza sosta. E si fatica, sempre di più, a capire e distinguere tra le diverse posizioni ormai inquinate da vere e proprie cortine fumogene. Quel che è certo è che alcuni conti non tornano nel modo in cui i giornali e i media riportano la posizione del sindacato: con i titoli che proclamano intenti e sguardi unitari e gli articoli che esprimono, invece, contenuti tesi a prefigurare un sottofondo più complicato e divisivo. Ieri a Roma, tanto per dire, si è tenuto il coordinamento di Fim, Fiom e Uilm che, secondo il Corriere Adriatico, avrebbe dato il suo assenso al progetto di Piattaforma di ricerca, messo in campo dalla Regione Marche per compensare la dismissione produttiva dello stabilimento di Melano. In realtà non è possibile rintracciare alcun comunicato congiunto delle tre sigle sindacali e ciò che il giornale propone come posizione ufficiale della triplice non è altro che una considerazione deduttiva, ricavata da una frase, peraltro assai prudente, pronunciata dall'assai loquace Andrea Cocco, della Fim Cisl, circa la necessità di verificare la disponibilità e le intenzioni dell’azienda al tavolo ministeriale del 23 settembre. Ma il problema, ovviamente, non è soltanto di qualità e di correttezza dell’informazione - tema su cui è il caso di mettersi definitivamente l’anima in pace - quanto di cogliere ed evidenziare il rischio che corre il sindacato di farsi dettare, mediaticamente, la linea da terzi, senza comprendere il bisogno strategico e chiarificatorio di assumere una posizione ufficiale e unitaria da comunicare alla stampa, ai lavoratori e ai cittadini. L’opera di baccano mediatico prosegue poi sul Resto del Carlino, che titola a tutta pagina “ La buonuscita soddisfa i sindacati” e giunge a quantificare l’ammontare dell’incentivo all'esodo volontario, fissato a 28 mila euro, quando tutti sanno che si tratta di un valore in cui si combinano e si ponderano diversi parametri di calcolo poco compatibili col gioco di numeri, in stile lotteria popolare, che tanto appassiona i gossip pari locali. Anche in questo caso, tra l’altro, il titolo risulta nettamente fuorviante rispetto al contenuto, e quelle che vengono definite “prove tecniche di intesa” tra azienda e sindacati non sono altro che il frutto, superficiale e approssimativo, dell’ennesima dichiarazione del Loquace Cocco, che considera quella della buonuscita – legittimandola senza concordarla con i silenti di Fiom e Uilm - un’iniziativa da prendere comunque in considerazione. La lettura mediatica del Carlino è semplice: esiste una vera e propria coincidenza politica, sindacale e organizzativa tra il concetto di sindacato e il concetto di Fim Cisl. Trattasi di una violazione brutale e strumentale del principio di realtà perché ciò che sostiene Cocco rappresenta soltanto quel che pensano i vertici della Fim e i suoi iscritti, dato che anche le posizioni più unitarie riguardano sempre la somma degli iscritti alle tre sigle sindacali e non i lavoratori erga omnes, purtroppo costretti ad essere rappresentati anche quando non hanno sottoscritto una tessera e una delega. Resta il fatto che quando Cocco, come l’Uomo del Monte, dice si all'ipotesi di esodi incentivati fa del male al sindacato, ai lavoratori e alla vertenza: al sindacato perché accetta che il rapporto tra azienda e lavoratori diventi fatto individuale e non più mediato dalla rappresentanza collettiva; ai lavoratori perché li abbandona a una scelta solitaria - accettare o meno il bonus – in cui il denaro costituisce spesso una tentazione allettante ma di corto respiro e senza prospettive (pochi, maledetti e subito); alla vertenza, perché accettare la modalità dell’esodo volontario significa fare proprie le esigenze espresse nel Piano Industriale dell’azienda senza dichiararlo apertamente, ma anzi continuando ad inasprire le parole; parole che, appunto, diventano tanto più aspre e radicali quando più spinto e deprecabile è il livello di compromesso cui si è giunti. Stamattina un amico commerciante, a questo proposito, mi ha regalato una perla di “naso sindacale” che mi piace riportare testualmente: “Gian Piè si questi accetta la bonuscita vordì na cosa sola: che non glie frega ‘n cazzo della lotta ma solo de di de scì a portà via tutto”. C’è molto più sindacato nel buonsenso di un pizzicagnolo che in mille, pompose, sigle federali e confederali.
    

17 commenti:

  1. Visto che all' Indesit ci sono grandissime professionalità e moltissimi sono residenti fuori Fabriano penso che prendere la buona uscita sia l'ottimo, non faranno fatica a ricollocarsi

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    1. parliamo di operai o di impiegati???
      ___________
      G.R.

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    2. Per gli over 40 sarà dura ricollocarsi, e altrettanto dura che ti riconoscano la professionalità.

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    3. Impiegati ovvio

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    4. ma quelli, so' pochi...e qualcosa magari s'inventano (o almeno spero sia così)...ma gli operai???
      uno che ha lavorato 20 o 30 anni a catena, potrebbe saper fare l'imbianchino, l'elettricista o l'idraulico...ma come lo so fare io...
      _________________
      G.R.

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  2. 28 mila euro sono un anno di stipendio,e dopo ?
    Meglio sarebbe puntare alla cassa integrazione che solitamente dura anni e anni.
    Il sindacato come sempre fara'quello che la sacra famiglia dira',
    gli rimarra' soltanto il vantaggio di dire agli operai come comportarsi burocraticamente,il sindacato assistera' loro e li accompagnera'verso la fine,senza lottare minimamente,la dimenticata Ardo diventata poi la dimenticata JP e' stata in tutto cio' una vera caposcuola.
    Analizzare quello che e' successo alla Ardo potrebbe insegnare qualcosa,ma capoccioni come siamo non siamo in grado di ricordare quanto accaduto.Chi ci muove i fili questo lo sa benissimo,e la storia si ripete e a rimetterci come al solito sono gli operai.
    Non tutti pero' alcuni continuano a lavorare a fabbriche chiuse,
    vedi maragone e s.maria..non staranno mica sperimentando una nuova e futuristica lavatrice ? Ma si... qualcosa staranno pure facendo.....altrimenti chi li paga !!

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    1. Meglio che si la cassa integrazione , tanto un lavoro in nero si trova sempre.

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    2. ste sanguisughe! ed i nostri figli che non trovano un lavoro manco a mori! loro stanno a panza all'aria da 7 anni! che paese l'Italia!!

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  3. Dipende sempre da chi conosci.Il vero ufficio di collocamento e'la conoscenza,che fa davvero la differenza.
    Poi operano medici che uccidono chissa' come mai.
    Questo e' un paese dove tutti possono fare tutto, dipende da chi ti raccomanda.E poi quando sei tanto raccomandato,nessuno ti dice niente per paura cosi' puoi fare quello che ti pare.
    Poi l'operatare del cup per scrivere -visita cardiologica-impiega un'ora , puoi andare a prendere il caffe',parlare con un'amica infermiera,tornare di nuovo al cup con l'appuntamento tra due anni,sempre che tu non abbia l'amico che ,a discapito di qualche sfigato,ti fa passare avanti.A Natale gli porti il pacco a casa strisciando e lo ringrazi tanto.Poi piu' tardi quando tuo figlio e' grande dici a tua moglie che e' ora di darsi da fare,visto che ancora una botta la puo' avere ,e la mandi da quell'altro amico tuo imprenditore, cosi' sistemi anche il figlio,dirai a tutti quanto e' stato bravo, perché lui si che ha trovato lavoro perché e' in gamba.Gli altri che lavoro non lo trovano sono degli sfaticati.
    AH dimenticavo di dirvi che sto cercando lavoro ma che probabilmente non lo trovero' !

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    1. Probabilmente non lo troverai finché rimarrai a Favria'. Da altre parti non funziona così. Ed i risultati si vedono . Da altre parti mica il presidente della regione e' in aspettativa dall' Indesit....

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  4. Hai ragione Gian Piero, Uilm silente perché in questi ultimi giorni si sta registrando un tale casino mediatico che mi trova purtroppo impreparato a comprendere a chi ma soprattutto a cosa giova. La verità è che si sta provando a fare fantasindacato senza pensare come ogni parola detta o scritta, pesi come un macigno sui lavoratori e sulla loro vita giornaliera, perché diretti interessati. Alla fine, qualcuno dirà sempre "io lo avevo detto" perché come tu sai, da osservatore attento, e se non ho capito male anche da persona incline alla contrattazione, ci si può sbizzarrire a fare ipotesi di conclusione della vertenza. La verità, è che ad oggi la trattativa non è ancora partita ne si saprà se partirà, inquanto in questa partita , bisogna vedere se chi deve dare le carte, cioè il governo, ha trovato il mazzo. Ciò non è ininfluente, perché il piano potrà cambiare in meglio secondo quante carte il ministero ha messo nel mazzo. Quindi, aspettiamo il 23 e da lì potremmo comprendere se la trattativa può iniziare e possa prevedere un risultato che vada verso la salvaguardia occupazionale attraverso il mantenimento delle produzioni. Ottimismo NO, ma nemmeno pessimismo, le lotte fatte hanno portato alla dichiarazione aziendale della modifica, vediamo come questa dichiarazione nella realtà si manifesterà. Grazie sempresempre per l'ospitalità, Vincenzo Gentiluomo.

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  5. Vincenzo Gentilucci, mannaggia a sto tablet.

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  6. Caro Vincenzo hai colto perfettamente: sono un contrattualista per cultura e forma mentis e proprio per questo mi preoccupano le alterazioni di clima generate da certi protagonismi mediatici. Resta intatta la sensazione che Indesit non sia disponibile a discutere di melano che e' il vero nodo cruciale messo in ombra da questa inutile piattaforma logistica, dirigista e statalista, su cui il sindacato, a mio avviso, e' stato troppo prudente e possibilista

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  7. La piattaforma? Stupidaggine! Io non l'ho mai osannata ne osteggiata deltutto. E' vero anche io sono stato prudente nei proclami perche' devo capire se serva per far rimanere in piedi Melano (in quanto portatrice di quei soldi che Indesit sta elemosinando dalle istituzioni) e se oltre a teste pensanti rimangono operai a produrre e su quali produzioni. Se cio' fosse non mi strapperei i capelli. Diverso se e' fine a se stessa, allora e' un bel cavolo, ma Questo probabilmente lo scopriremo il 23. Non sono ottimista, ma cerco anche di non farmi prendere dal pessimismo. Vedremo. Buona serata Miura. V. G.

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    1. Non per piaggeria, ma devo dire che questo blog e' molto interessante se si riesce a ragionare in modo pacato e senza offese personali. V. G.

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    2. Ho avuto modo di dare una sbirciata al budget della piattaforma.... nei costi del personale, più di tre milioni di euro previsti, non ci sono figure compatibili con le attuali maestranze di fabbrica

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    3. Esistono sempre i pretesti! Se la famiglia, viste le lotte e la reazione dei lavoratori fabrianesi avesse cambiato idea ma per non uscire completamente sconfitta usi la piattaforma per lasciare melano anche a livello produttivo? Puo' essere un possibile scenario. Certo oggi tutto porta a far intravede tutt'altro ma allora dove si ricollocano i lavoratori di Melano? Scenario devastante anche per l'azienda credo. Vediamo il 23.

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