10 settembre 2013

L'euforia su Indesit sbaraglia, spariglia e prefigura la resa

Nelle settimane successive all'annuncio del Piano di Ristrutturazione della Indesit si era avuta l'impressione di un management aziendale col fiato corto e inficiato, nella sua strategia mediatica, da un limite strutturale di gestione della comunicazione esterna. Questa farraginosità di messaggi aveva consentito a un sindacato stranamente reattivo di posizionarsi al centro della scena: attivando processi unitari tra i lavoratori, facendo uscire la vertenza dai cancelli degli stabilimenti coinvolti, incrinando la tradizionale ritrosia degli impiegati ed evidenziando la permanente tentazione di una replica marchionnesca inscenata da una dirigenza intermedia incapace di concepire relazioni industriali diverse da quelle ispirate alla prevalenza del diktat e della chiusura a riccio. Poi , con il passare del tempo, le cose sono cambiate ed è emersa una nuova efficacia comunicativa dell'azienda, che ha trovato nell'intervista di Milani al Corriere della Sera di domenica un punto di svolta destinato a incidere profondamente sugli esiti della vertenza. Chi frequenta il pensiero di Noam Chomsky e le riflessioni dei grandi intellettuali americani indipendenti sa bene come sia facile attivare manipolazioni mediatiche finalizzate a forgiare il senso comune e a orientare l'opinione pubblica. E il caso Indesit si sta rivelando, in questo senso, un'operazione quasi da manuale anche per i tempi ristretti con cui si è consumata una efficace operazione mediatica: domenica il quotidiano della borghesia produttiva pubblica l'intervista di Milani che improvvisamente - dopo aver perorato per tre mesi la causa della delocalizzazione e il declino strutturale dei mercati occidentali in cui Indesit è più forte e radicata - intravede possibilità di ripresa settoriale su cui nessuno, fino a domenica, avrebbe scommesso un centesimo. Poi ieri prende a circolare insistentemente la notizia che a fine mese il Tribunale procederà alla nomina del tutore legale di Vittorio Merloni, nella persona del figlio Aristide, ossia ad un'azione necessaria per ristabilire l'equilibrio tra la proprietà e il management dell'azienda. E, di rimbalzo, la Regione Marche che approva il progetto relativo alla Piattaforma fisica di ricerca e innovazione (Janus 275) che dovrebbe rimpiazzare, in una logica di cambio di destinazione d'uso, le produzioni industriali realizzate nello stabilimento di Melano, condannato alla dismissione dal Piano di Ristrutturazione aziendale. Il titolo Indesit in Borsa - come un naturale e tempestivo rilevatore di temperatura - schizza verso l'alto, al punto da caratterizzarsi, secondo Milano Finanza, "tra i titoli migliori di Piazza Affari con un progresso dell'8,10% e con le azioni risparmio sospese per eccesso di rialzo". Una concentrazione temporale di fatti e situazioni che ha generato un contesto di improvviso ottimismo e di calda euforia. E, notoriamente, l'euforia è un sentimento che tende a scorrere sopra le righe, che brutalizza ogni spartito e ogni armonia, un flusso emotivo che sbaraglia e spariglia fino a farsi marea che costringe al conformismo più appiattito e limaccioso. Di fatto l'intervista di Milani - fatta eccezione per una generica valutazione prospettica circa la ripresa a due anni del mercato degli elettrodomestici - non conteneva nessuna novità di rilievo rispetto a quanto da sempre sostenuto e dichiarato dal Presidente della Indesit sull'Italia come luogo di produzione dell'alto di gamma e sulla delocalizzazione ad est, per mantenere competitive produzioni insidiate da grandi player internazionali capaci di far leva violentemente sul costo. Ma sono cambiati la temperatura e il clima percepito dagli osservatori e dall'opinione pubblica: Indesit non è più additata e isolata come all'inizio della vertenza; la famiglia Merloni non viene più chiamata in causa criticamente e le istituzioni fanno quadrato attorno alle esigenze di competitività e redditività della multinazionale fabrianese. E che l'aria sia cambiata lo dimostra, in filigrana, la risposta spaesata del sindacato - ormai intestardito con scioperi di stabilimento che alla fine rappresentano soltanto un costo per i lavoratori, un vantaggio economico per l'azienda e giusto uno spiffero d'aria calda che non cambia il clima della trattativa - quando dichiara che Indesit "deve restare in Italia per fare industria e non finanza". Si tratta di una risposta debole, declamatoria, incentrata sul desiderio impossibile di una netta divisione tra industria e finanza, smentita da venti anni di sviluppo del capitalismo internazionale e resa impraticabile da una crisi che screma e miete in base alla competitività e non in ragione di buoni o cattivi intrecci tra produzione e finanza. La fine della vertenza e i suoi contenuti, come scrivevo ieri, sono tutti nell'intervista di Milani. Il mercato lo ha capito e, di conseguenza, il titolo sale. Per festeggiare una resa che sarà rapida e senza condizioni.
ps: i commenti hanno tutti la stessa ora perchè sono stati ricaricati a seguito di erronea cancellazione del post e dei commenti stessi
    

37 commenti:

  1. Dopo queste notizie chissà cosa dirà la Boldrini alla delegazione dei lavoratori Indesit che incontrerà domani alla camera?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. http://marcherosse.blogspot.it/2013/09/boldrini-incontra-gli-operai-indesit-i.html

      Elimina
  2. Li benedice e gli augura buon ritorno a Favrià

    RispondiElimina
  3. Stai a vedere che adesso inizierà il balletto delle dichiarazioni di soddisfazione tra tutti i soggetti coinvolti ognuno dei quali vorrà far credere di essere stato il principale artefice

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ............e la borghesia fabrianese tutta contenta,commercianti commossi e azionisti euforici........

      Elimina
  4. I commarcianti hanno bisogno di clienti con stipendi sicuri non credo possano essere commossi da questa situazione. Mi domando perchè il Fabrianese deve essere preso per i fondelli continuamente da questa famiglia che le ha portato via anche l'ultima goccia di sangue rimasto, penosa l'ultima rampolla poetessa, oggi ha fatto delle dichiarazioni che neanche lo stupido più stupido di questa città può condividere. Lei ha pensato a salvare Fabriano, ma quando? ci ha spennati come i polli col suo Poiesis forse non vi ricordate da chi era pagato? Basta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I commercianti se so stati furbi ora vivono di rendita, sopratutto quelli storici del centro.

      Elimina
    2. non è che il fabrianese "deve" essere preso per i fondelli...il fabrianese "VUOLE" esser preso per i fondelli!
      poi ci da fastidio che arriva un padano qualsiasi e ci dice di svegliarci...sicuramente non è piacevole sentirselo dire ma in fondo non ha neanche tutti i torti, visto che stiamo ancora pendendo dalle labbra dei vari milani e sacro-familiari con le loro supercazzole!
      poi nn capisco l'astio nei confronti della boldrini...è perchè fa la politicante che si fa bella sulle disgrazie altrui senza neanche conoscerle? be' ma questo è il normale atteggiamento dei politici, niente di nuovo, anzi abbiamo esempi ben più illustri.
      berlusconi sta facendo i numeri da più di venti anni e molta gente ancora gli crede e lo considera una povera vittima, mentre se pensiamo alla nostra situazione specifica credo che le non parole di mpm siano un tantinello più gravi degli sproloqui della boldrini...ma in fondo quest'ultima è anche l'ultima arrivata e probabilmente fa meno paura!
      usate tutti i giri di parole che volete per giustificare questa cosa, ma per me si tratta di atteggiamenti semplicemente vigliacchi.

      Elimina
    3. penso che il primo passo da compiere prima del celeberrimo cambiamento culturale da fare sia un'analisi di coscienza profonda, critica e umile, invece vedo ancora molta presunzione (basata sul nulla!).
      grande gps che cita chomsky, un autore che consiglio vivamente di leggere!

      Elimina
  5. Proprio perché la Boldrini non può decidere nulla non può prendere in giro i lavoratori per propaganda personale.poi il silenzio di mpm vedrete che sarà dimenticato dai più quando si tratterà di votare la prossima volta.volete scommettere?

    RispondiElimina
  6. La ciliegina sulla torta e' la foto sul corriere Adriatico della cugina con a fianco il sindaco e quel somaro che ha ragliato tre volte sabato sera,direttore istao con presidente A M . È proprio vero che bisognerebbe svegliarsi e parafrasando il maestro Manzi dico :non è mai troppo tardi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dai che tra un po rivediamo per il corso anche D'Innocenzo con Bugaro......

      Elimina
    2. Rivendico fortemente la paternità del somaro che ragliò tre volte

      Elimina
    3. Ripresa tra due anni del mercato del bianco? Si , in Polonia!!!

      Elimina
    4. è ovvio che sarebbe salito la borsa non è la borsa della spesa

      Elimina
    5. Bulgaro ...Bugaro ....chi era costui?tratto dal romanzo dei promessi sposi Silvano e Giacomo .se qualcuno lo ha visto dopo le elezioni regionali batta un colpo

      Elimina
    6. Rispondendo al somaro voglio dire che mia nonna diceva sempre: i ragli dei somari non vanno in cielo.aveva veramente ragione .

      Elimina
  7. Caro Simonetti,solo un piccolo appunto,nelle ultime settimane hai affrontato,egregiamente devo dire,solo il tema Indesit.Cio' e' profondamente giusto,ma a Fabriano ci sono delle crisi aziendali che stanno per finire nel dimenticatoio.Mi riferisco per esempio alla JP di cui non parli mai,agli ex Antonio Merloni.Sono situazioni che coinvolgono direttamente 2000 persone,numeri molto importanti che il tuo blog sta trascurando in maniera sospetta.
    Sembra quasi che non se ne parli perché sembrano vicende ormai risolte,tutt'altro purtroppo.Su di loro e' calato un pesante silenzio e i lavoratori sono in balia delle onde e i loro SOS sono inascoltati.Mi riferisco soprattutto alla JP di cui non si sa piu' niente e per quel poco che ne so in quell'azienda non c'e' neanche una rappresentanza sindacale che possa fare dimostranze(cose da terzo mondo)e chi prova minimamente a far valere i propri diritti non viene piu' chiamato al lavoro neanche per i brevi periodi nei quali l'azieda e' produttiva.Ti prego quindi di affrontare anche questi problemi del tutto dimenticati.


    Grazie.

    RispondiElimina
  8. Caro amico faccio tesoro della tua critica ma credimi non c'è nessuna trascuratezza sospetta. Come sai meglio di me siamo tutti in attesa di capire come finisce la questione del ricorso in Tribunale. Nel frattempo per qualunque tipo di comunicazione lascio il mio indirizzo di posta elettronica giasim@libero.it Dal mondo Indesit arrivano informazioni da quello ex Ardo no. Quindi vi prego e ti prego di contattarmi privatamente per qualunque tipo di segnalazione e ti prometto che riaprirò quanto prima la questione. L'anonimato delle fonti come avrai notato è garantito. Ci sono e continuerò ad esserci. Contaci. Gian Pietro Simonetti

    RispondiElimina
  9. Nei blog si parla come se fossimo negli anni novanta sindacalmente,in realta' alla jp si e' tornati agli anni cinquanta sindacalmente parlando.

    RispondiElimina
  10. La città si svuoterà a breve. Rimarranno quelle quattro famiglie ricche tristi e annoiate, e tutti gli altri al mare! Perché se non lo sapete la vita l'economia è sulla costa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La città si svuoterà a breve. Rimarranno quelle quattro famiglie ricche tristi e annoiate, e tutti gli altri al mare! Perché se non lo sapete la vita l'economia è sulla costa.

      Elimina
  11. Quale costa? Quella albanese?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No no quella turca dove trasferiranno le loro fabbriche e dove butteranno a mare i lavoratori in esubero .ma per favore votateli ancora affinché possano percepire il vitalizio parlamentare.

      Elimina
    2. Tranquilli che adesso arriverà Pacetti e sistemerà lo stabilimento di melano con il centro futuristico magari utilizzando i soldi dell'accordo di programma

      Elimina
    3. Certo utilizzando quelli che le piccole aziende non potranno mai percepire perché non proporzionali alle loro dimensioni

      Elimina
  12. dovremmo farci tutti un vaccino contro l'informazione manipolata!
    si parla della mafia, come se fosse un problema solo siciliano...ma penso che ormai dovremmo averlo capito un po' tutti, che è una peculiarità nazionale, non regionale.
    la verità sull'operazione JP è una cosa che sto aspettando da tempo, seduto sulla riva del fiume...
    _______________
    G.R.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. beh ti rassicuro....la diremo tutta....

      Elimina
    2. Dopo una marea di promesse a vuoto leggemmo questa frase sui quotidiani locali: Spacca cala l'asso Porcarelli . Che culo .

      Elimina
    3. Con quei comunicati hanno vinto ancora una volta le elezioni regionali ma il culo lo hanno fatto ai dipendente della AM.A proposito ma l'assessore regionale che fa l'assessore senza essere stato eletto ex capo del personale della (sempre) AM che fine ha fatto?e la quadrilatero dove si faceva fotografare in bella mostra e' per caso terminata?

      Elimina
    4. La notizia vera era un'altra: "Porcarelli trasferisce la Ardo a Porcarella"

      Elimina
    5. Hanno fatto il culo ai dipendenti della Ardo? Quali, quelli che non lavorano più da 10 anni?

      Elimina
    6. Comincia a raccontarla senza paura Gianpietro questa famosa verita' sulla jp siamo in molti ad essere curiosi.

      Elimina
    7. Ma che percepiscono la cassa integrazione ,volevi dire?

      Elimina
    8. Si è se provi a moltiplicare i700 lavoratori che in teoria aspettano di ritornare in pianta stabile a lavorare per tre(calcolo di una famiglia media) otterrai il risultato 2100.adesso prova a vedere la percentuale dei voti che ha ottenuto l'Udc ancora una volta alle ultime elezioni comunali

      Elimina
    9. Per non citare poi tutti quei poveri fornitori che hanno creduto fino in fondo alle strategie improvvisate che li hanno trascinati definitivamente nel baratro assieme con il loro incolpevoli dipendenti

      Elimina
    10. nel "caso Ardo", "qualcuno" ha giocato molto sporco ed ha inculato (non mi viene un termine che renda altrettanto bene l'idea) un sacco di gente; il guaio, è che qualcuno sembra averci preso gusto.
      per come la vedo io, la cig ai dipendenti, non è stato un regalo, ma una condanna!...poi, ce lo sapremo ardi'!
      _________________
      G.R.

      Elimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone