24 settembre 2013

Lettera aperta a Marco Milani, asso di bastoni convertito alla carota

Spett.le Dott.Milani, ieri sera, leggendo il comunicato stampa diffuso da Indesit Company sulle proposte di modifica del Piano di Salvaguardia, non ho potuto trattenere un moto di stupore e un lieve senso di disorientamento. Non tanto e non solo per il ricorso, da parte del suo ufficio stampa, a un italianuccio così povero e dimesso da rimandare pericolosamente al pathos di un verbale di consiglio di classe a fine anno, quanto per il punto di vista manageriale che vi si scorge, per gli intendimenti decisionali che quelle righe lasciano presagire e per le carote che cominciano a rimpiazzare i bastoni. Ed è per questo che se avessi la possibilità le farei un'unica domanda, direttissima e secca: ma erano davvero necessari quattro mesi di conflitto sociale, di epitaffi dolenti sulla sopravvivenza dell’entroterra, di ragionamenti serrati sulla competitività perduta, di audizioni scontrose in Senato, di reiterati niet ai tavoli del Mise e di un risentimento popolare, al limite del linciaggio, attorno al nome dei Merloni prima di mettere sul tavolo una proposta, che se fosse stata lanciata sin dal primo giorno avrebbe consentito di negoziare con più razionalità e più equilibrio, senza gatti selvaggi, serrate e rifiuti di ogni genere e grado? Voglio essere sincero: la sensazione che traspare dal comunicato è quella di un’azienda che prima drammatizza gli scenari e poi dice che forse era solo uno scherzo; che costringe anche i fabrianesi meno avvezzi a ragionare sul restringimento dei margini di profitto nel bianco a produzione italiana e poi riporta a Melano da Lodz 85.000 forni e altre produzioni aggiuntive; che prima magnifica il valore strategico delle esternalizzazioni e poi riscopre il significato delle produzioni in house; che consegna agli ammortizzatori sociali 150 impiegati e poi promette di riassorbirli in quattro anni, ma senza uno straccio di esigibilità e senza dire che un colletto bianco, dopo quattro anni a zero ore, si ritrova per le mani un'occupabilità ridotta a parvenza sociologica; che a corollario della complessa e montagnosa rivisitazione strategica mette sul campo il topolino: 126 esuberi in meno, ossia circa il 9% di quanto inizialmente preventivato nella prima versione del Piano di Sacrifici Umani. Come a dire che si e' partiti alzando il tiro e che magari adesso si arriva pure a 250 in meno. A voler essere shakespeariani ci sarebbe da sospirareMuch Ado About Nothing, molto rumore per nulla, ma siccome siamo fabrianesi dobbiamo accontentarci di una prosa assai più modesta e plebea, condensando la sensazione in un epigrafico “era tutto un pià per culo” ma, di certo, abilmente architettato. Era infatti sufficiente far cadere una goccia di veleno per volta, come nel corpo di Mitridate, per abituare e assuefare lavoratori, sindacati e cittadini agli effetti spossanti di un accordo partorito dall'azienda e allevato dalla balia sindacale: la piattaforma di ricerca, poi i contratti di solidarietà, quindi i prepensionamenti e ancora gli esodi incentivati. E alla fine il colpo gobbo: la salvezza espressamente ambigua di Melano, il luogo simbolo della resistenza moderata del metalmezzadro, lo stabilimento assurto a metafora di un’intera vertenza. Dott.Milani siamo tutti uomini di mondo, abituati alle giravolte, ai cambi di passo e ai ribaltamenti d'indirizzo. Ma si fa davvero fatica a comprendere come sia possibile trasformare, in pochi giorni, uno stato di durissima necessità in un morbido e felpato ripensamento. Maliziosamente viene da pensare che quella di Indesit possa essere anche una proposta limitata ma compensativa, una soluzione mediatoria che, senza dichiararlo urbi et orbi, si configura come atto riparatorio rispetto allo sconquasso provocato in città dall'annullamento della vendita della Ardo alla JP Industries. Nel caso ci fosse pure questo ingrediente, nell'improvvisa spargimento di vaselina sociale da lei ispirato, non credo si tratterebbe d'un amore che inaspettatamente sboccia, ma di un senso furbo delle circostanze, in questo caso, gradevolmente cinico e digeribile.
    

15 commenti:

  1. Meglio quel che e' meglio!!! Certo il tutto fa molto pensare alle vendite dei nostri "MAROCCHINI" si parte da cento x ottenere dieci....quando fin dall'inizio si poteva fare a meno di questo stress psicologico.....mahhhhh, tanto lui e' residente in svizzera, e nn paga un euro di tasse locali,.....ma che glie fregaaaaaaaaa

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  2. Meglio di niente tanto i tagli sa da fá

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  3. Certo che era necessario il dramma e non finince manco qui.
    Lacrimuccia ----> $$$ EU
    $$$ EU ---> happyness
    happyness finisce in 3 anni poi....
    ....
    Lacrimuccia ----> finiti $$$ EU
    finiti $$$ EU ----> SuperLacrimuccia
    SuperLacrimuccia -----> $$$ IT
    $$$ IT ----> rivoluzione civile

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  4. Ma che rivoluzioneee per piacere èèèè

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  5. Ma non avete capito si maschera il centro di ricerca (innovazione) per mancati tagli ma invece i tagli ci saranno eccome se ci saranno giusto per arrivare all'incontro di metà ottobre a Roma con buone notizie e poi appena si sono calmate le acque visto anche la sentenza di JP, in Indesit ripartiranno con il piano di prima, non si può competere con stati dove la burocrazia non esiste dove l'energia costa meno dove la politica non intorbida sempre tutto aspettando che si svegli la magistratura per riportare un pò di chiarezza o creare scompiglio. In America sono al secondo piano energetico in Germani la Merkel rivince e questo è segno di continuità. I mercati si sono spostati non c'è nulla da fare. Un consiglio abbandonate la barca prima che affondi!

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  6. Le "novità" sul piano industriale della Indesit, anticipate a mezzo stampa e presentate oggi dall'Azienda nell'incontro tenutosi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, non rappresentano "novità" significative al piano industriale presentato dall'azienda lo scorso 4 giugno 2013.
    Il Coordinamento sindacale ha deciso di proseguire il confronto ribadendo contemporaneamente all'Azienda la richiesta di modificare radicalmente il piano industriale. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha convocato un nuovo incontro tra le parti per il prossimo 14 ottobre 2013.
    Fim Fiom e Uilm informeranno i lavoratori su quanto emerso nell'incontro e svolgeranno, nei prossimi giorni, le assemblee in tutti gli stabilimenti del Gruppo. Il Coordinamento sindacale della Indesit conferma lo stato di mobilitazione e proclama ulteriori 8 ore di sciopero da svolgersi entro il prossimo 14 ottobre.
    COORDINAMENTO SINDACALE INDESIT
    FIM, FIOM, UILM CASERTA-FABRIANO-ASCOLI PICENO
    FIM, FIOM, UILM NAZIONALI

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    1. BEEEEEEEEEEEEEE BEEEEEEEEEEEEEE BEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

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    2. .....che t'aspetti povero operaio lavora si spacca la schiena con tutte le forze e la buona volontà e poi in meno di 60 minuti decidono della sua vita prima o poi qualcuno sbroccherà! Il pericolo non sono i cortei ne le folle sono i singoli i gruppi di 1-2-3-4-5 persone quelli possono essere la minaccia.....solo dopo aver perso tutto siamo liberi di fare qualsiasi cosa, e non è detto che sia la cosa giusta.......

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    3. Vedi l'unica cosa che funziona, come ha detto Papa Francesco, è la volontà di lottare. La lotta è sempre e solo lotta democratica. Se sbrocchi non risolvi niente e fai solo male a te stesso e alla tua causa. La democrazia e la libertà sono lo spazio dei lavoratori. Il resto è solo opera del maligno

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  7. lavorare da A.Merloni non era obbligatorio. E' un'azienda privata che può fallire. Se la lotta (legittima quanto si vuole) porta a sbroccare non qualche facinoroso ma le finanze pubbliche, questo è il vero problema

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  8. Ma Miura, mi sa che tu hai confuso la destra con estrema sinistra, sono ragionamenti da fomentatore di folle e brigatista rosso... Le letture politiche dovresti rileggertele, perche' stai diventando una minaccia per la sicurezza del paese, dovresti essere segnalato!!

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    1. Io faccio ragionamenti brigatisti? Uno che chiede al sindacato di non limitarsi a dire no ma di produrre un piano alternativo sarebbe un istigatore di masse? Mi sa che sbagliate persona

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    2. Cattivissimo me26 settembre, 2013

      Simone' questi sparano solo cazzate, lasciali perdere !!!

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  9. Altro che democrazia e opera del maligno, la cattiveria spopola nell'animo di Miura, basta osservare il fotogramma che lo rappresenta! Satana! Vade retro!

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