26 settembre 2013

Le banche, i ricorsi Ardo e la legge



E’ difficile coltivare un rapporto di simpatia nei confronti delle banche: innanzitutto perché fanno soldi con i soldi; poi perché te ne prestano a iosa ma solo se apponi venti firme che corrispondono a venti corde al collo; infine perché non finanziano le aziende che, con una linea di credito a volte giusto appena generosa, potrebbero salvarsi ma riempiono di denari i più indebitati e esposti, non certo per condivisione di sviluppo ma per non mettere a bilancio sofferenze e incagli che creerebbero problemi con la vigilanza della Banca d’Italia. Ma, nonostante questi fastidiosi effetti collaterali, le banche sono parte integrante del tessuto economico di un Paese e possono funzionare soltanto se producono reddito e profitto, ossia se il fare soldi attraverso l'impiego di soldi funziona a dovere e a regime. In questo senso, nonostante la particolarità dell’attività svolta, gli istituti di credito sono imprese come le altre che, dettaglio non esattamente secondario, danno lavoro a oltre trecentomila persone e possono farlo solo nelle misura in cui guadagnano. Le banche vivono quindi, come qualsiasi impresa, in un quadro di diritti da esercitare e di doveri da assolvere la cui cornice è stabilita da norme generali e da norme ad hoc. E tra i diritti che è loro facoltà esercitare c’è quello alla tutela dei propri crediti, specie quando questi sono di natura ipotecaria. Certo, rimane sempre scolpita nel nostro inconscio di persone normali, la frase di Bertolt Brecht sul cosa sia rapinare una banca a paragone del fondarla, ma con l’inconscio e con le viscere si fa poca strada e non si modifica la realtà. Il caso Ardo, con la sentenza del Tribunale di Ancona che ha accolto il ricorso di un gruppo di banche annullando la vendita alla JP Industries, ha riproposto con forza la questione del potere delle banche, perché lavoratori, sindacati e politici – a partire da alcuni parlamentari marchigiani come l’on. Emanuele Lodolini del PD – hanno commentato l’ordinanza del Tribunale senza entrare troppo nel merito ma soffermandosi prevalentemente sul “mandante”. In pratica è passato un preciso messaggio e cioè che il problema non era la violazione della norma relativa al computo dell’ormai celebre badwill, ma una sorta di illegittimità intrinseca dell’impugnazione, derivante dal fatto che a ricorrere al Tribunale fossero, appunto, le famigerate e diaboliche banche. Il problema posto da sindacati e politici è, quindi, quello della natura del ricorrente. Laicamente la cosa non esalta e non scandalizza, ma siccome viviamo ancora in uno stato di diritto – ossia bene o male governato da codici – è bene che eventuali eccezioni sulla natura del ricorrente trovino uno sbocco legislativo, oltre che declinazioni di facile consumo mediatico. E da questo punto di vista, Lodolini e gli altri parlamentari che denunciano lo strapotere delle banche capaci di convincere fino all'ultimo dei giudici, potrebbero farsi promotori di una proposta di legge che - in determinate circostanze, come ad esempio nel caso della vendita di grandi aziende in amministrazione controllata – riconosca e stabilisca uno statuto di inferiorità delle banche e, quindi, il primato delle ragioni di natura sociale e occupazionale su quelle di ordine creditorio. Questo tipo di iniziativa – che risulterebbe probabilmente pure a rischio di costituzionalità – avrebbe, quanto meno, il merito di dare concretezza politica a proteste simboliche che, di per sé, non cambiano di una virgola la realtà e che non incidono sui problemi occupazionali e di prospettiva economica su cui il “sistema Fabriano” è ormai quotidianamente chiamato a misurarsi.
    

39 commenti:

  1. Assordante il silenzio di Spacca

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    1. Mo arriva una cordata di vegani che salverà tutti.Ah,no,ancora non siamo in clima elettorale...

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    2. E che te aspettavi?

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    3. Almeno un mea culpa, ma mi devo essere dimenticato di che pasta è fatto l'unto da Merloni.

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  2. Ma di quale rischio costituzionale parliamo?Nei confronti di quale costituzione?Quella che allegramente sta svilendo,giorno dopo giorno,umiliandolo fino a renderlo privo di significato,il suo primo articolo?

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  3. il lavoro purtroppo lo creano il mercato e le politiche industriali....ed entrambi ci penalizzano...la Costituzione non basta

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  4. Facendo un piccolissimo accenno alla funzione delle Banche a livello internazionale ritengo che oramai questa crisi sia evidente che la si possa imputare alle stesse e che pochi, ma che contano, sono in grado di tenere sotto scacco intere Nazioni e Governi. E’ logico che in un momento di depressione la funzione delle Banche sia di rilanciare lo sviluppo ed è anche normale che le stesse perseguano profitti. Ma considerando il caso Ardo emerge appunto questa contraddizione. Da un lato hanno diritto di pretendere la perdita. Ma dall’altro sono state colpevoli di continuare a pompare ossigeno ad un cadavere. Perlomeno per una decina di anni, tanti quanti in realtà i bilanci della Ardo hanno cominciato a scricchiolare. Ora in uno scenario depressivo và da sé che per sviluppo si intenda il finanziare ciò che possa, tramite un accurato Business Plan, dare la possibilità previsionale a lungo termine di finanziare un qualcosa che dia spazio a un buon ottimismo sulla fattibilità del percorso da perseguire. E siccome il mercato è continuamente monitorato e studiato, per gli addetti ai lavori non sarebbe difficile poter individuare quali settori siano più orientati verso il futuro e chi invece abbia la grossa possibilità di fare la fine di una stella cadente. In virtù di queste considerazioni penso che non ci sia la ben che minima volontà del cambio di marcia e che in parte faccia comodo e sia voluto che il tutto venga affrontato con le vecchie logiche . In altre parole è vero che le Banche hanno avuto perdite ma è altrettanto vero che se aprissero i rubinetti per iniziative serie e concrete dando uno sguardo non solo ai numeri ma alle possibilità di sviluppo non giocheremmo questa partita di rimbalzo della palla. Quindi come al solito nessun colpevole ma molte vittime ed anche qualche vincitore.

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    1. vorrei sottolineare questo passaggio:
      "riempiono di denari i più indebitati e esposti, non certo per condivisione di sviluppo ma per non mettere a bilancio sofferenze e incagli che creerebbero problemi con la vigilanza della Banca d’Italia"

      qui, sta il succo del "perchè"...forse è passato un po' inosservato...
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      G.R.

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    2. Caro G.R. il problema è che il più grande conflitto di interessi è nella Banca D'Italia partecipata dalle stesse Banche. Ecco perchè quando devono fare cassa fregando i risparmiatori nessuno dice niente. Tutti si accorgono a cose fatte ed è sempre la solita storia. Quante ne dobbiamo vedere ancora. Parmalat, MPS, e molto altro.

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    3. Banca delle Marche, sulla quale tutti tacciono.

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    4. Lo spot era con un lupo l'altro giorno in radio ho ascoltato una trasmissione di Radio24 in cui a Milano si commentava tale spot e si diceva " era da immaginarselo affidare i soldi a un cane" .

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  5. Ma oggi nessuno ha letto il Resto del Carlino?

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    1. No a Fabriano hanno la buona abitudine di non leggere.

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    2. Male, malissimo !!!

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    3. Basta vedere i commenti per capire che ci so limita a guardare le fotografie quando si legge il giornale

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    4. Oggi comunque la bruttezza della foto invitava a leggere gli articoli

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  6. E' finita la cassa integrazione finisce la Ardo finisce la Indesit chi ci rimane ? I salami di Fabriano

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  7. la realtà è che le banche fanno il bello e cattivo tempo su tutto.....perchè hanno dato tutti quei soldi a merloni che nel frattempo accumulava debiti su debiti .....nessuno controllava i libri contabili?.....l'unico acquirente era PORCARELLI.....ma si, prendiamocela con i commissari che hanno venduto all'unico acquirente.....quindi qualcuno mi spieghi cosa dovevano fare i commissari .....a chi dovevano vendere ai cinesi? agli iraniani? Nessuno di loro avevano fatto offerte....ma per favore o ancora crediamo alle favole elettorali quando all'improvviso si materializzavano compratori ovunque ?????

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    1. La storia dei cinesi comunque e' stata la più grande barzelletta che i politici ci hanno propugnato negli ultimi 20 anni, ed è passata incredibilmente in silenzio

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    2. ma i debiti della Antonio Merloni non hanno fatto fallire la Carifac?

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    3. comunque è una barzelletta che non faceva ridere...
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      G.R.

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  8. ma se l'unico acquirente non aveva i soldi e probabilmente neanche un piano industriale, quale sarebbe stata la convenienza nello svendere a 1/5 del valore?
    svendita tra l'altro che violava la norma del computo del mitico badwill, e non voglio credere che nessuno non se ne fosse accorto o non lo sapesse...
    io non capisco molto di queste cose per cui chiedo per capire, perché la svendita è stata fatta comunque, anche se in maniera palesemente irregolare?

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    1. ma que voi capì lassa perde, gnaro, che ormai è andata!

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    2. Cattivissimo Me26 settembre, 2013

      La vendita e' stata fatta perché le promesse elettorali bisognava pur infarcirle di qualcosa e bene o male 1400 voti circa (700*2) fanno sempre comodo, ed a voler essere cattivi, su 700 cristiani qualche nuova tessera sindacale sarà' pur venuta fuori. Lo so , son stato cattivo.

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    3. amico cattivo 1400 voti fanno sempre comodo ma rimetterci 40 milioni di euri mi sembra esagerato, non so se mi hai convinto.
      amico gnaro non posso lassà perde perché sono un capisciotto e siccome questa non è la mia materia non posso impartire lezioni ma mi piacerebbe riceverne...

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    4. Cattivissimo me26 settembre, 2013

      Sarò sempre più cattivo, ma se questa fosse una qualche forma di vendita simulata? Sempre più cattivo...

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    5. Le tessere i sindacati le hanno perse

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    6. sono curioso di capire il meccanismo della vendita simulata...
      ____________
      G.R.

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    7. caro amico sempre più cattivo, non so quanto ci stiamo addentrando nei meandri della fantascienza, ma paradossalmente un'idea assurda come quella di una finta vendita mi sembra più logica di una vera svendita!
      mi spiego con un esempio: ultimamente sto un po' squattrinato (la crisi!), così ho deciso di squagliarmi la vecchia playstation e avevo idea di venderla a 100 euri...purtroppo non ha un bell'aspetto, è tutta graffiata e ho coperto i graffi con svariati adesivi, cosa che la rende molto vintage ma evidentemente non attira acquirenti!
      però i 100 euri li vale...è tutta impecettata ma funziona, c'ha pure la modifica, per cui, amico cattivo, tra venderla a te che mi offri 20 euri o tenermela, io me la tengo! senza rancore, niente di personale, ma io mi chiamo A. Nonimo, mica B. Abbonatale!
      a questo punto il buon GR si chiede come funziona una vendita simulata...bella domanda, me lo chiedo pure io e mi chiedo anche: se tra sciamannati qualsiasi (non t offendere, te lo dico in amicizia) una sentenza come quella ardo fa venire dubbi, sospetti, al punto da fare ipotesi così assurde, ci sarà un qualche addetto ai lavori interessato ad approfondire cause e responsabilità inerenti un accordo ufficialmente (c'è una sentenza) dichiarato loffio?

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    8. caro mio (e chi s'offende??? ), un'altra domanda sorge spontanea (come avrebbe detto Antonio Lubrano): perchè, se tra sciamannati perditempo viene il dubbio che "qualquadra non cosi", perchè nessun addetto ai lavori ha mai avanzato lo stesso dubbio?
      Comunque, davvero io fatico a capire il meccanismo con cui si perfezionerebbe questa ...diciamo "vendita creativa"..
      _____________
      G.R.

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    9. innanzi tutto pardon GR, lo "sciamannato" era per l'amico cattivo (e il sottoscritto naturalmente) ma in effetti non ho ben specificato! comunque mi fa piacere che intervieni perché qua sono tutti espertissimi su mercati globali, sistema bancario, meccanismi delle cig, ma nessuno che fuga i dubbi sulle domande stupide ed elementari...almeno tu!
      tuttavia qua i dubbi permangono e la situazione paradossale che riscontro è che un'ipotesi creativa e fantasiosa finisce per rivelarsi misteriosa quanto la realtà effettiva...
      come e perché uno dovrebbe "(non-)vendere"?
      e perché (il come ce lo dice la sentenza) uno dovrebbe vendere a 1/5 del valore?
      tra l'altro questa cosa, oltre che essere da polli, non è neanche in linea con la legge (visto che una sentenza del tribunale la sanziona)...risulta pure misterioso comprendere perché tra tutte le figure che hanno partecipato (a vario titolo) all'accordo, nessuno si è ricordato di come funziona la storia del badwill! io di questa cosa ne vengo a conoscenza in questi giorni, ma che pure tra contraenti, commissari, banche, politici, sindacati, nessuno avesse considerato questo piccolo particolare mi sembra un dettaglio veramente misterioso!
      sul perché gli addetti ai lavori non avanzino gli stessi dubbi, anche qua non saprei...forse aspettano che si compiano tutti i vari gradi di giudizio di questa sentenza, certe cose hanno i loro tempi, adesso c'è il ricorso dei commissari e via via ci saranno i vari gradi di giudizio fino alla sentenza definitiva, credo eh...
      certo che a prescindere da tutti i processi alle intenzioni, hanno fatto un bel casino...

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    10. Cattivissimo me27 settembre, 2013

      Mettiamo che Aldo Maccheroni sia un po' inguaito con i debitori e che c'è il rischio serio che gli confischino il suo nel BMW 850 mettendolo sul mercato dove chiunque può comprarlo. Aldo Maccheroni e' molto legato al suo BMW perché glielo ha regalato il nonno. Allora chiama in suo aiuto James Porchetta, suo meccanico di fiducia a cui vende a prezzo simbolico il suo BMW in modo tale che i creditori non abbiano a sequestrarglielo. Il BMW sta anche diventando auto storica e sarà ben presto registrata nel registro Carrozze Industriali Generiche (CIG) così il Porchetta pagherà' pochissimo di bollo ed assicurazione. Lo stesso Porchetta lucida e ripulisce il vecchio BMW, ma è il Maccheroni che la sera ci va in giro e decide chi farci salire. Tutto sembra filare liscio, finché...

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    11. caro anonimo delle 20:17, mi sono dato dello sciamannato anch'io ;-)

      ok, il sig. Aldo, vende la bmw (io, avrei usato l'Alfetta nell'esempio... ); l'interesse a venderla a poco, c'è, perchè il suo meccanico, così facendo, deve esporsi poco...e questo, quadrerebbe.
      Quello che mi resta oscuro, è capire cosa se ne fa di una BMW iscritta al CIG, quando in le auto euro 0 non possono circolare in città (infatti in città non c'è quasi più circolazione...le auto vengono tutte delocalizzate e gli autisti vanno in giro a piedi)?
      Gli addetti ai lavori, soprattutto i triumviri, dovrebbero essere "terzi" estranei, non possono e non dovrebbero fare gli interessi del proprietario della macchina quanto quelli dei creditori, dipendenti in testa; inoltre dovrebbero essere tecnici estremamente competenti della materia e risulta difficile credere che non sapessero o non capissero che la BMW valeva 5 volte tanto; potrebbero aver chiuso un occhio pensando al povero autista della BMW che con la macchina ferma avrebbe perso il lavoro...ma qui, si va sulla fantascienza, più che sull'assurdo.
      Comunque, se tutto fosse filato liscio, il meccanico, sarebbe stato solo un prestanome....però, il meccanico, s'è fatto una certa reputazione e, soprattutto un bel capitale; perchè rischiare di sputtanarsi per fare un favore al suo cliente?...la sola riconoscenza, seppure per favori "pesanti", mi sembra un pelino fuori luogo...a meno che, non c'entri la politica, che, si sa, giustifica anche le cose più assurde.
      ___________________
      G.R.

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  9. Non c'è lavoro, non si trova lavoro a Fabriano, qualche cazzata si tipo devi spendere più soldi di quelli che ci guadagni, meglio stare fermi, ma il lavoro quello dove lavori e prendi il tuo maledetto stipendio, il lavoro quello fatto con le mani il lavoro quello fatto di vendite, il lavoro quello L non c'è, poi l'amministrazione comunale per carità non ha il compito di trovare lavoro, deve fare rotatorie manco per sogno una pista ciclabile e manco per sogno una società partecipata per l'assunzione di invalidi civili tanto meno per i disoccupati, l'amministrazione comunale si occupa di tares di fantomatici istituti per anziani, far passare appalti cene fra amici, però pensare alla città che muore e i cittadini che muoiono senza lavoro? Non è assolutamente una responsabilità della amministrazione comunale che ce frega noi siamo chiusi qui nessuno può entrare siamo nel nostro bunker ci paga lo stato poi dei disastri degli altri che ce frega che ce frega, morissero tutti siamo nel bunker! ci si muove solo per bacini di voti Ardo e Indesit gli altri devono andare a ruota. L'uffico per l'impiego inutile, inesistente, basterebbe la metà del personale impiegato non c'è lavoro non c'è bisogno di personale....così iniziate a precipitare nella vita dei disoccupati poi vedrete che bella vita quando toccherà a voi tanto toccherà pure a voi, voi che non avete mai fatto un emerito cazzo, che non vi siete sentiti mancare sulle macchine voi della pausa caffè e noi delle tre pisciate in otto ore, voi che il sudore sulla vostra pelle lo vedete solo al mare, ecco toccherà anche a voi sentirvi esuli in casa. Avete impoverito la massa quella che vi nutriva, che nutriva il vostro non fare un cazzo, chiusi nelle stanze di provincia e comune e regione, asl e inps, uffci delle entrate, equitalia con l'aria condizionata a palla, tutti enti inutili inutili siete inutili e campate sui nostri pochi giorno di lavoro, ora che non lavoriamo più morrete pure voi, lo vedete no si chiude, chiude il tribunale, chiude l'ufficio delle entrate, e via di seguito perché non esiste solo il privato se il privato non c'è più il pubblico chi lo mantiene? Quindi oggi soffro io ma domani tocca a voi!

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  10. Caro anonimo delle 13.52 condivido tutto quello che hai detto,muoia Sansone con tutti i Filistei.
    Mal comune mezzo gaudio !
    Se c'e' da crepare e'giusto che crepiamo tutti.
    Purtroppo le truppe scelte rimarranno ai loro posti,i soliti raccomandati continueranno a fare quello che stanno facendo cioe' niente,tutti i giorni si compiaceranno di loro stessi perché la malasorte ha colpito i soliti.

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  11. Meglio non parlare del consiglio comunale,non sono riusciti a creare un posto di lavoro in tutti questi anni di crisi,mai un concorso,mai un corso di aggiornamento,niente di niente quattro burocrati che scaldano le sedie,che ben rappresentano la tipologia delle persone nominate sopra.
    Andate in un qualsiasi ufficio comunale della nostra citta' vi renderete subito conto con chi avete a che fare,insieme all'incompetenza troverete arroganza e spocchiosita' e la baldanza di chi sa che comunque vada ,qualunque cosa facciano ,nessuno li puo'mandare a casa.

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