15 ottobre 2013

La povertà a punti che diventa supermercato


 

La povertà a punti. Come una patente di guida. E’ questo il senso “culturale” del supermercato dei poveri con prodotti alimentari in scadenza che aprirà a Fabriano il 7 di novembre e di cui l’assessore Saitta ha illustrato alla stampa funzionamento, modalità gestionali e di accesso. La città disporrà di una struttura che non sarà, ovviamente, ad accesso universale ma si popolerà attraverso un’azione di filtraggio preventivo, dall’alto, e che si declinerà nel rilascio di una tessera ricaricabile a punti, una sorta di “certificato di povertà” emesso direttamente dal Comune, ricorrendo ai parametri classici e spesso fuorvianti della dichiarazione Isee e del numero dei componenti della famiglia. In pratica avremo una logica di accesso al supermercato dei poveri che ricalcherà, seppur in ambiti diversi, quella utilizzata nella formazione delle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari, con il risultato che la segmentazione degli utenti ammessi sarà assai poco focalizzata sulle esigenze dei fabrianesi impoveriti e molto spostata a vantaggio di quanti muovono con abilità le leve del sussidio e dell’assistenzialismo pubblico. Ma quel che suscita motivate riflessioni di merito è, appunto, la “gestione di Stato” della povertà, strutturata abbinando coordinamento municipale e gestione cooperativa. Innanzitutto perché l’assessore Saitta, a parte un cenno fugace al fatto che il comune si farà carico dell’affitto, non ha offerto indicazioni concrete sui costi della struttura, su quali valori di remunerazione verranno garantiti alla cooperativa incaricata della gestione e sul perché non si ricorra ad immobili di proprietà pubblica, piuttosto che elargire un affitto il cui controvalore potrebbe essere destinato al potenziamento del servizio piuttosto che alla formazione di piccoli ma interessanti business collaterali. Inoltre si pone anche una delicata questione di privacy, perché la gestione delle domande di accesso e di distribuzione delle tessere da parte del Comune agirebbe come un potente deterrente su gran parte dei fabrianesi, costretti a mettere a disposizione di una struttura in cui lavorano moltissimi concittadini, la propria situazione di disagio e di povertà, con effetti dirompenti in termini di autopercezione e di ruolo all’interno di un sistema di relazioni storicamente condizionato dalla ricchezza e da forme prepotenti di simbolismo ostentativo. Anche su questo versante, quindi, risulterebbe premiato l’accesso al “supermercato dei poveri” di quei soggetti che vivono in un sistema di relazioni meno profonde e meno strutturate con la nostra città. Tra l’altro, non si capisce perché non si siano replicati modelli efficaci realizzati altrove, come ad esempio il supermercato dei poveri di Modena, dove il diritto di accesso è vincolato alla disponibilità a lavorare gratuitamente, per almeno una volta a settimana, nella medesima struttura in cui si fa la spesa. In questo modo si darebbe all’operazione di accesso un’impronta più dignitosa creando, attraverso la disponibilità al lavoro, una gestione incentrata sul volontariato e senza riflessi di business di alcun genere e natura. La grande sfida delle nuove povertà e della gestione del disagio si gioca su due matrici: o riscoprendo la logica dignitosa del mutuo soccorso o cadendo nell’eterna tentazione del pietismo gestito dall’alto e di una povertà di Stato che diventa sempre occasione di remunerazione e di business.
    

29 commenti:

  1. Quanto poi la povertà di chi rientra poi viene trasformata in disagio mettendoli al pari di chi disagio lo ha ma non rientra nella povertà. Poi parliamo di che povertà ? Se già non pago la mensa, i trasporti pubblici ho la casa popolare...alla fine mi ritrovo messo meglio di chi non ha questi vantaggi e si scapicolla per arrivare a fine mese ? Ma sembra troppo difficile per un comune come il nostro applicare il quoziente familiare ? Sembra cosi difficile valutare una situazione globale invece che il banale isee ? Tutta roba trita e ritrita e mai una valutazione sulla vera difficoltà. Diamo di nuovo tessere quando poi posso dare dei soldi a chi la ha per fare spesa? E poi da dove arrivano i cibi ? Io che già cerco di acquistare il quasi scaduto in offerta nei supermercati locali poi lo troverò ancora ? Possibile che si faccia sempre la lotta tra poveri ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Possibile che ci guadagnano sempre gli Extracomunitari Paraculi!

      Elimina
  2. Sono molto d'accordo. Da un lato esiste concretamente un dubbio morale e dall'altro un dubbio pratico/economico. Possibile mai che no si riesca neanche a copiare già l'esistente ? Malafede o incapacità ? Avvantaggiare chi percepisce l'affitto e il supermercato che si libera dei prodotti oppure il ragionamento che non riesce ad andare oltre di un centimetro dal naso ?

    RispondiElimina
  3. tutto a beneficio di chi approfitta del nostro stato sociale e magari hanno ville in Albania o India o chiedono i soldi nei parcheggi o davanti ai supermetcati la mattina e poi al pomeriggio vanno in comune a chiedere sussidi, questa non è giustizia siciale è rincoglionimento istituzionale!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. che tristezza =( tutto giusto, mandano i soldi che guadagnano a casa che ci fanno i nababbi! Qua non spendono una mazza prendono gli aiuti da tutte le Parti! Comune Caritas ecc..! Per parla delle case popolari

      Elimina
    2. Il problema va spostato a monte. Se un provvedimento genera una certa platea di beneficiari non bisogna prendersela questi ma chi ha elaborato la decisione

      Elimina
    3. Incrociassero l'Isee con in sussidi che prendono, con i dati della Motorizzazione, ecc. questo sarebbe una bella cosa.

      Elimina
    4. incrociare dati???....ma sei impazzito???
      eh no, non vorrai mica che poi si scopra che l'amico di tizio è benestante!?!?!
      è inutile!!!
      il Testo Unico degli Enti Locali parla di Efficacia, Efficienza ed Economicità, riguardo alle azioni ed al buon funzionamento...ma qui, si fa sempre 0/3!!!
      _______________
      G.R.

      Elimina
  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  5. Ho eliminato un commento perché conteneva una parola esplicitamente razzista

    RispondiElimina
  6. il razzismo è altro non risiede in una parola

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anche la dabbeneggine

      Elimina
    2. Quando si parla di persone di colore in questo blog non sono ammessi aggettivi da piantagione

      Elimina
    3. si dice dabbenaggine[dab-be-nàg-gi-ne] s.f.
      • Caratteristica, comportamento di chi è ingenuo, credulone: approfittare della d. altrui

      Elimina
    4. Certa gente è razzista verso gli italiani

      Elimina
  7. Ancora una politica inutile....il risultato sarà sprecare soldi senza raggiungere l'obiettivo . Possibile che nessuno capisca che avendo alle spalle un certo tipo di cultura e di abitudini ci si vergogna a dichiarare il proprio stato di povertà?! Addirittura la tessera .....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L' importante e' uscire sul giornale

      Elimina
  8. L'iniziativa è ottima Simonetti sei il solito... le forme di accesso simili a tessera del fascio verranno stabilite dal comune e allora va bene l'importante è che vengano veramente identificate le reali esigenze. Non si deve permettere a nessuno di approfittarne.

    RispondiElimina
  9. Sai quanto godono in Comune a piasse i cazzi! Ma smettetela de difende sta gente! Guardate la dichiarazione dei redditi di Saitta e poi ne parliamo. So tutti Baciapile

    RispondiElimina
  10. Lo sappiamo tutti chi beneficerà di tutto ciò!
    Come al solito loro! Tra Case popolari (che vanno quasi tutte a loro) aiuti del comune, Caritas(cibo+vestiti), meditate Italiani meditate! Sabato ci stavano due signori italiani a dormire in stazione poveretti gli abbiamo offerto un panino e un bicchiere di vino, vedere questi prendersi tutto e poi vedere i miei concittadini dormire su una sedia della stazione, mi fa abbastanza incazzare ABBASTANZA.

    RispondiElimina
  11. Fare mangiare le cooperative, oggi come ieri...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E no c..o se ci rimangiano le cooperative sto giro faccio l'occupazione modello centro sociale.

      Elimina
  12. finchè per risolvere i problemi, ci si accontenta di "fare qualcosa", non si farà mai nulla di buono.
    Cosa ne vuol sapere, di povertà, uno che non ha mai avuto il problema del "mese troppo lungo"????
    Almeno il buonsenso di copiare, di prendere spunto da situazioni collaudate, efficaci, efficienti...e invece no!...affittiamo un locale, paghiamo una cooperativa...e diamo aiuto in base all'ISEE, che ormai l'hanno capito anche i sassi, che è un sistema inefficace per stabilire davvero la situazione economica di un nucleo familiare.
    Ecco...ci mancava questa...ormai, ne abbiamo abbastanza per fare l'album delle figur..acce della giunta comunale (volutamente minuscola); a tal proposito, mando un caloroso appello all'Avv. Galli perchè si dia da fare, altrimenti rimane in fondo alla classifica.
    ________________
    G.R.

    RispondiElimina
  13. che palle ma che volete che il sindaco emetta un'ordinanza contro l'accattonaggio? che il sindaco si accerti delle proprietà di chi chiede sussidi pure per l'aria che respira? che volete che il sindaco crei società pubbliche-private per dare lavoro? che volete che disoccupati, invalidi civili e operai in mobilità trovino lavoro? che volete dei corsi gratuiti che insegnino mestieri come cuoco, pizzaiolo, liutaio,falegname, elettricista, idraulico? che volete ma che volete la luna, ma accontentatevi no sempre a stare a lamentarsi e a chiedere, ogni cosa che fa l'amministrazione comunale non va bene ci vedete sempre del torbido sotto, basta avete rotto, non vi daranno più niente daranno solo ai migranti, loro si che se lo meritano.....

    RispondiElimina
  14. Prova a chiedere in Comune a quanto ammonteranno i costi di gestione!

    RispondiElimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone