29 ottobre 2013

Parla la maggioranza, tace Giancarlone e Don Abbondio Risorge


 

Come da promessa odierna la maggioranza di centrosinistra ha reso note le motivazioni politiche del temporaneo salvataggio concesso all'assessore Paglialunga. E lo ha fatto, nel primo pomeriggio, affidandosi a un comunicato stampa polivalente e polimorfo capace di incarnare, nel contempo, un capolavoro assoluto di microlingua politichese - decodificabile solo tramite ricorso alla Stele di Rosetta -, un manifesto scintillante di ipocrisia politica e un modello emblematico ed esaustivo del falso ideologico applicato all'uso della lingua italiana:"La maggioranza che sostiene l'amministrazione comunale, riunita in seduta comune la sera del 28 ottobre 2013 nell'esprimere solidarietà umana e personale a Mario Paglialunga, rinnova la fiducia alla Giunta presieduta dal Sindaco Giancarlo Sagramola e chiede che ogni decisione in merito alla sentenza che ha visto la condanna dell'Assessore Paglialunga venga subordinata alla conoscenza delle motivazioni della sentenza stessa anche, in considerazione del fatto che ogni cittadino si presume innocente fino alla condanna definitiva al terzo grado di giudizio. Il Sindaco Giancarlo Sagramola ha condiviso e preso atto della decisione". Di fronte a queste parole, vuote come un appartamento sfitto e imbarazzate come un intestino dopo uno stravizio di zuppa inglese, è difficile avventurarsi in una esegesi politica, senza correre il rischio di cadere nella repulsione intellettuale. Eppure è evidente come anche attraverso il valore intrinseco di questo comunicato stampa sia possibile misurare l'infimo livello energetico e proteico di questo centrosinistra sinistra fabrianese ormai costretto a sopravvivere togliendo peso e scandalo alla sue magagne. Innnzitutto va considerato che, da circa venti anni, si è affermato un sistema di governo degli enti locali incentrato sulla figura dei sindaci borgomastri, chiamati dalla norma e dal furore popolare e maggioritario a esprimere un primato politico e decisionale rispetto alla maggioranza che li sostiene. Nel comunicato stampa si assiste, invece, a un vero e proprio rovesciamento di senso della norma: il Sindaco, vaso di coccio tra i vasi di ferro, tace e si autorelega ai margini e in sua vece parla, con lo spirito di un coro greco ma senza il bridivo di una tragedia, quel soggetto generico collettivo, non raffigurabile e ricondicibile a un volto, che è la maggioranza. Una maggioranza che esprime solidarietà umana e personale all'assessore Paglialunga, ma si guarda bene dall'estendere il moto affettivo anche a una solidarietà di taglio e cucito politico. Il che significa che, di fatto, la maggioranza ha sfiduciato Paglialunga ma non ha avuto il coraggio politico ovvero le palle, come direbbe Francesco Totti, per disarcionarlo e consegnarlo all'oblio. Un assessore, infatti, o gode di fiducia vera e integrale o non ne gode affatto, perchè da questo momento a ogni sua azione corrisponderà una decisione a metà e un apporto dimezzato alle attività dell'amministrazione comunale. Infatti la maggioranza ha trovato la quadra soltanto rinnovando la fiducia politica alla Giunta. Ma considerata in solido, come entità in grado di inglobare e nascondere il destino cinico e baro della pecora nera Paglialunga. Ma il vero e proprio capolavoro manzoniano, quasi una citazione perfetta del retaggio donabbondista, giunge quando la maggioranza si trova a dover arzigogolare un qualche straccio di motivazione e di giustificazione politica. In pratica il Pd & company rimandano a eventuali decisioni capestro  solo dopo che risultino chiare e distinte le motivazioni della sentenza, come fossimo innanzi al delitto di Cogne e non a una fattispecie amministrativa minore ma tecnicamente chiara come può essere chiara la colpa di chi tampona l'automopbile che di colpo inchioda. E, dulcis in fundo, arriva il dessert che non ti aspetti in forma di berlusconismo d'accatto e di garantismo a corrente alternata perchè il centrosinistra scopre che se non ti chiami Berlusconi e se non sei troppo impelagato in militanze a destra, sei innocente fino al terzo grado di giudizio. Questo è il livello umano, politico e intellettuale di chi governa questa sventurata città. E altro non aggiungo se non il ricordo meraviglioso ed eterno del dialogo tra Don Abbondio e il Cardinale Borromeo sul coraggio. Già, il coraggio: quello che se uno non ce l'ha non se lo può dare.

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34 commenti:

  1. Gian, io costringerei tutti i cittadini FaVrianesi, dalle scuole dell'obbligo in sù, a leggere questo blog!...è un antidoto alla disinformazione!
    grazie.

    quanto al comunicato, prenderei nota di nome e cognome di tutti i membri della "maggioranza", per ringraziarli nel caso di una successiva assoluzione piena del povero assessore alla fantasia, o per citarli per danno d'immagine e morale in caso opposto.
    ______________
    G.R.

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    1. Gian sono fantastici.
      .ogni volta che li guardi li ritrovi von le dita sporche di marmellata...

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  2. Bè avrebbero potuto trovare quantomeno altre parole. Un autogoal clamoroso

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    1. migliori di queste???...è un capolavoro di "politichese-fumoso-salva-capra-e-cavoli"...meglio di così, potevano essere solo le dimissioni
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      G.R.

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    2. Infatti autogoal. Del resto mi sembrano piuttosto bravi. Sulla Mazzini il silenzio stampa e sull'organizzazione del Capodanno hanno cambiato le richieste in "parliamone" togliendo le cifre.

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    3. Bellissima anche la messa in scena delle finte dimissioni del pennellone Paglialunga!! Complimenti.

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    4. avrà tremato, il "pennellone", all'idea che magari all'ultimo, avrebbero potuto accettargliele???
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      G.R.

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  3. CHE FIGURA DI M...A !!!

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  4. Ora si appella al garantismo, uno che quando era con l'IDV sparava un giorno si e l'altro pure contro Berlusconi. condivido quanto scritto sopra: che figura di merda.

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  5. Cittadini!!! Se c'è ancora qualcuno che tenga a questa malandata città, si adoperi alla diffusione del blog e di questi scandali!!!
    Grazie Giampiero!
    Cordialità

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  6. Magari azzeccando pure il nome... Gian Pietro! ;)

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  7. Non gliene famo passa una a Giancarlone nostro!

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    1. Hihihihihihihihihihihihihihihihi.................quanto mi gusta questo blog!Speriamo che qualcosa si muova in questa citta', ovviamente parlo di coscienza,perche' per il resto abbiamo usato fiumi di parole. CON STIMA!

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  8. ma una cosa fa ride: possibile che quelli dell'Idv non ciavea nisciuno da candidà al posto del digiunatore-albergatore? che va in lista e fa pure campagna elettorale. Poi perde e s'incazza...Che dici Giampiè?

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    1. Ma stai parlando di quelli dell'IDV, renditi conto.

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  9. Sai la denuncia a scoppio ritardato mi fa pensare a una ritorsione. Queste vittime a comodo sono possibili solo in un paese come il nostro.

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    1. Proviamo a collegare le cose..... perchè una persona in un primo momento accetta che qualcun'altro firmi al posto suo, fa campagna elettorale con foto di rito, rimane in silenzio per un anno e mezzo e poi esplode? O è un pazzo, ma non è questo il caso, oppure gli è stato promesso in cambio un aiuto, un favore, una possibilità di uscire dai guai. A giudicare da come è andata a finire penso proprio che qualcosa non sia stato mantenuto. L.C.

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    2. Che qualcosa di poco chiaro ci sia è evidente e, probabilmente, lo stesso Paglialunga è stato anch'egli vittima, ma essendo un uomo vaccinato e con molta esperienza politica, se avesse un minimo di senso civico ed etica politica si sarebbe dimesso in modo "irrevocabile", attesa che venisse fatta chiarezza. Ma, purtroppo, l'etica politica evidentemente non è nelle sue corde.

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    3. Ti sbagli Anonimo delle 19:37. La denuncia del digiunatore-albergatore-fallito dei Repubbli-cani, presso il commissariato, risale al 15 maggio 2012 ovvero due giorni dopo il risultato elettorale. Non è stato eletto (20 voti divisi in diverse sezioni), non è riuscito a ottenere l'assessorato e l'ha mandata in culo di braghe. Mi risulta abbia chiesto anche sui 10.000 euro di risarcimento. Se avete accesso andate anche a guardare una pagina che ho visto su fb: LISTA CANDIDATI ITALIA DEI VALORI FABRIANO.

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    4. ma vittima de che? pe' tirà su quattro voti in più so' annati raccattanno de tutto e poi...se so' incartati da soli...proprio dilettanti...

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    5. co' 20 voti un assessorato se lo sarebbe meritato! a qualcuno ne' bastati de meno ...RIDICOLI

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    6. In piena campagna elettorale il candidato pare che si sia proposto anche ad un altro partito ma quelli non hanno abboccato per cui è rimasto nella lista precedente .

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    7. Che belle le truppe cammellate di spennacchiotto che infangano il denunciante. Fate proprio pena.

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    8. il denunciante, sarà pure paraculo, interessato o disonesto, ma non è colpevole(almeno legalmente parlando); invece Paglialunga, nonostante quello che sostiene l'anonimo delle 21:02, s'è beccato la condanna; avrà pure esperienza e vaccini, ma s'è fatto fregare come un tordo.
      nemmeno io, sarei arrivato a fidarmi di una persona che si trova con l'acqua alla gola.
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      G.R.

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  10. I partiti dovrebbero fare una cosa semplice... smettere di fare liste pullman in cui il primo che sale si siede fino a esaurimento posti

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  11. Se si dimette con cosa si guadagna da vivere. Ricordatevi che stiamo parlando di uno che non ha mai lavorato in vita sua.

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    1. può fare la domanda per la mini ASPI...oppure può provare a fare domanda da portavoce
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      G.R.

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  12. Se fosse come dice l'anonimo delle 21,49 la denuncia e' andata avanti perché non gli hanno dato i 10000€? E anche questo voleva fare l'assessore ?

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    1. Ma che scrivi? Accendi il cervello la mattina, non lo lasciare sul comodino

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    2. All'anonimo delle 06.26. Forse perchè hai acceso il cervello troppo presto ancora non si era connesso. Dove ho scritto che ha fatto la querela perchè non gli dava i presunti 10.000 euro? La richiesta degli sghei, che non è obbligatoria, si fa in sede civile dopo aver vinto la causa in sede penale e comunque dopo aver vinto l'appello. Però sui giornali c'è scritto che, ora , dopo la condanna, il querelante intende procede con la richiesta di risarcimento in sede civile. Quindi, oggi, non l'hanno scorso.

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  13. Ragazzi non diciamo cazzate. Stiamo parlando di una firma. Punto. Il resto sono solo congetture che avvelenano la discussione

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    1. L'intervento dell'anonimo del 30 ottobre 2013 08:57, sulle "truppe cammellate di spennacchiotto che infangano il denunciante", mi piace.
      Ma più che "truppe cammellate che infangano il querelante", io ho letto solo un cammello che difende il querelato e un branco di ignoranti che difende il querelante. Uno del branco addirittura parla di "infangare il querelante": stia tranquillo, se fosse vero che le truppe cammellate "stanno infangando il querelante", per fare un po' di soldi, lo stesso querelante presenterà altre decine e decine di querele. Sai, 10.000 di qua, 10.000 di la, forse riesce a risolvere i suoi problemi.

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  14. Mi permetto di segnalare che un candidato a sindaco aveva presentato nel suo programma una giunta senza partiti e sindaco e assessori senza stipendio.ha perso

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