29 maggio 2012

Intervista fresca fresca a Urbano Urbani

Ho inviato dieci domande a Urbani. Come già avevo fatto con Sagramola. E Urbani ha risposto. I contenuti li trovate di seguito e da essi ognuno può trarre indicazioni e conclusioni strettamente personali. Quel che mi ha colpito è il tono: secco, essenziale, senza fronzoli. Come se dalla sconfitta il candidato del Pdl avesse maturato una nuova visione delle cose e un linguaggio duro che si fa quasi fatica ad associare all'immagine personale su cui ha lavorato, indefessamente, per cinque anni. Urbani 2.0 si potrebbe dire, seguendo una vulgata che ama abusare di terminologie tecnologiche. Quali effetti produrrà questo cambio d'approccio è presto per dirlo ma l'impressione è che sia tornato allo spirito degli inizi, mettendo in guardaroba la tiara papale per indossare nuovamente la mimetica. Soldato Urbani: presente!

Inizio con la stessa domanda che ho rivolto a Sagramola: tre cose che ti piacciono del nuovo Sindaco e tre che ti stanno cordialmente sullo stomaco.
Di Giancarlo mi piace che è una persona generosa, che ha un buon rapporto con i giovani e da sempre conosce la macchina amministrativa. Non mi piace che sia il Sindaco del modello Marche e che consideri come attacchi personali il dovere di controllo esercitato dall’opposizione.

All'opposizione c'è il raggruppamento civico di Ottaviani, il Cinque Stelle, una spruzzata di sinistra radicale, tu con la tua lista civica e D'Innocenzo da solo a rappresentare il Pdl. Il centro destra è tecnicamente finito?

Al ballottaggio è andato un candidato del modello Marche contro uno del centrodestra, che ha ricevuto  il 45% dei consensi dell’elettorato. Il centrodestra è più vivo che mai. Peccato che gli altri raggruppamenti abbiano perso l’occasione di scegliere a chi fare opposizione.

Al ballottaggio hai raddoppiato la percentuale dei voti dopo cinque anni di moderazione e un primo turno a profilo basso. Non ti è sorto il dubbio che la radicalizzazione politica mobiliti più dello spirito costruttivo?
Elettoralmente radicalizzare lo scontro paga, ed è anche più facile fare campagna elettorale alzando i toni. Se ami la città in cui vivi e lavori, tuttavia, non puoi prenderla in ostaggio per il tuo tornaconto in un momento di crisi come l’attuale. Abbiamo sentito il dovere di fare delle proposte, di indicare soluzioni. Il Consiglio Comunale, specie con le giunte Sorci, è stato molto svilito delle sue funzioni. Per questo abbiamo proposto di dare il Presidente del Consiglio alla minoranza, per riportare la politica a una partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni che li riguardano.

E’ passato un messaggio: che l’Udc assieme a te era il rinnovamento e con Sagramola il regime. Non pensi sia un approccio che ha lasciato perplessi molti elettori?
La risposta è implicita nella domanda. Dopo 18 anni di malgoverno del centrosinistra l’UDC con il PDL  avrebbe scelto l’alternanza e il rinnovamento. Con il PD hanno scelto le poltrone.

Biondi ha rassegnato le dimissioni da vicesegretario del Pdl. E’ l’otto settembre del Popolo delle Libertà o l’inizio del suo rinnovamento? 
Biondi segue coerentemente un suo percorso politico. Il PDL è  fortemente impegnato in una opera di rinnovamento, sia a livello locale che nazionale.

Sono in molti a scommettere che la nuova giunta non durerà più di due anni. Nel caso Sagramola non ce la facesse ti candideresti di nuovo a Sindaco?
Personalmente favorirò un forte ricambio della classe politica locale, mettendo la mia esperienza a disposizione dei giovani che vogliono impegnarsi a partecipare alla costruzione della Fabriano futura

Con Tini hai fatto battaglie comuni sul Bilancio. Lo consideri un traditore o un amico che ritornerà?
Una cosa è la politica, altra cosa è l’amicizia che non può essere intaccata nemmeno da scelte di schieramento così diverse dalle mie.

Se fossi al posto di Sagramola con la sua coalizione chi metteresti in giunta? Chi al Bilancio, chi ai Lavori Pubblici e chi alle Attività produttive? Chi alla Presidenza del Consiglio Comunale?
La mia giunta non era stata preconfezionata. Come avevo detto essa sarebbe nata dopo gli incontri con le altre forze politiche, sulla base di professionalità e competenze. Un nome però voglio farlo: Giovanna Leli, assessore alle frazioni e territorio perché donna, giovane e capace.

Ho proposto a Sagramola di indicarti come nuovo Presidente del Consiglio Comunale. Sarebbe fantapolitica o il segnale di una nuova stagione?
Ti ringrazio per avermi proposto. Tuttavia non è una questione legata ai personalismi ma a una diversa visione della partecipazione democratica alla politica. In ogni caso non sono disponibile ad accettare tale incarico; meglio un giovane.
    

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