12 maggio 2012

Urbamola alla Primavera Fabrianese

Domani c'è la Primavera Fabrianese, la manifestazione sportiva più amata in città. E' un momento di festa per i podisti assatanati e i mariti scoglionati, per le mogli che scoderizzano, i vecchi che stramazzano e i bambini che impazzano. Una giornata particolare e trasversalissima, a sette giorni puliti dal ballottaggio; un evento che farebbe sbavare - come una lumaca sotto sale, pronta per la sagra di Cancelli - anche il meno mondano dei papabili. Si mormora di una fugace sagramolata tra i corridori. Di Urbani, invece, non si hanno notizie certe, ma pare si aggiri per i viottoli di Nebbiano, con una canna di pesca a mosca in mano, sussurrando agli organizzatori come Nanni Moretti in Ecce Bombo: " Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino al gazebo degli arrivi, di profilo, in controluce. Voi mi fate "Urbà vieni qui con noi, dai" ed io "andate, andate, vi raggiungo dopo". Vengo, ci vediamo là. Mi porto anche un Gattucci telecamerato che, quanto meno, l'intervista da non perdere ci scappa di sicuro. Anzi no, non mi va, non vengo." In attesa di vedere quel che davvero accadrà, gli scommettitori impazzano e c'è pure chi azzarda previsioni al limite della decenza: manifesti elettorali al punto di ristoro del km 10, con razione energetica e salutista di fave e porchetta per spingere meglio nelle salite; Sagramola nudo a Capretta, addobato di tazebao mobile con su scritto "La gazzella quando si sveglia sa che deve correre perchè c'è il leone. Ma pure io devo correre perchè l'UDC non magna da vent'anni"; Al Puro si vocifera, addirittura, di un Urbano's point dove i podisti saranno costretti a respirare ossigeno direttamente dal bocchettone di una cappa con motore trifase. Ma c'è anche chi ipotizza una lite ai nastri di partenza tra Urbanetto e Giancarlone sul numero della pettorina: non riuscendo a trovare la quadra su chi debba indossare la numero uno e la due, pare si giungerà a un accordo dando a Sagramola la 12, a Urbani la 21 e scrivendo su entrambe "dopo la lunga corsa tutti a casa". Non si esclude una presenza, simbolica ma democratica, dei candidati esclusi: Emanuele Rossi per stimolare i podisti più stanchi al grido di "ora e sempre resistenza"; Ottaviani a incitare gli avviliti: dai forza, mancano solo 3.0 chilometri al traguardo; Arcioni a fianco del podista che chiede aiuto e gli rifila in faccia un bel "cazzi tuoi noi non ci apparentiamo"; e da ultimo Paoletti che tace perchè non se lo fila nessuno e annuncia gare di logorrea col patrocinio verbale di Pino Pariano. Poi, alla fine della giornata tutti assieme felici e contenti: catering di qualità e pasta in bianco per tutti. E gli elettori...una scheda in mano e rutto libero.
    

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