NO TARES! NO PARTY!

 

Il blog dei Bicarbonati aderisce alla manifestazione anti Tares - promossa dalle forze di opposizione - che si terrà alla Sala Ubaldi di Fabriano, venerdì 6 dicembre alle ore 18. Si tratta di un'adesione civica, che rappresenta un passaggio fondamentale di tutela economica della città, di protezione di quel che resta delle piccole e piccolissime imprese, di difesa del portafogli dei fabrianesi, di ridimensionamento della burocrazia comunale e di ricostruzione del primato della politica rispetto all'ingerenza coloniale dei tecnici e dei dirigenti della pubblica amministrazione. Di questo impegno di aggregazione occorre dare atto all'opposizione consiliare che ha deciso di di sperimentare un'iniziativa corale di ascolto e di servizio alla città svincolata dalle bandiere e dai sistemi verticali di appartenenza. La Tares non è, infatti, un semplice tributo relativo alla gestione dei rifiuti e al finanziamento dei servizi indivisibili, ma costituisce una linea di faglia culturale e ideale tra il campo della libertà economica e del municipalismo democratico e quello hobbesiano degli interessi di mora, delle sanzioni e delle riscossioni forzate, rappresentato dalla Giunta e dal triumvirato che ne orienta i destini e ne sigla errori ed orrori politici. L'auspicio è che la manifestazione di venerdì sera non risenta della tentazione di farsi risucchiare da una disamina tecnica del tributo, da quel ginepraio di commi, vincoli e interpretazioni nei quali conoscenza ed esperienza della politica non sono messe al servizio della verità ma diventano un latinorum buono per confondere, troncare e sopire le istanze dei cittadini. Ed è per questo che "No Tares, No Party" - ovvero il rifiuto della tassa e delle motivazioni opportunistiche che la sostengono - si può sostantificare soltanto sulla base di 3 C, che rappresentano altrettante lettere scarlatte di condanna cucite addosso alla Giunta Sagramola: culo, cuore e cervello. Le 3 C incarnano una protesta fondata non sulla dialettica degli specialismi, delle norme e delle formule applicative del tributo ma su un mix furioso e mosso di viscere, di sentimento e di ragione. L'amministrazione di centrosinistra ha dichiarato guerra alla città e al conflitto unilaterale si risponde alzando il livello dello scontro politico. La Tares non è sicuramente una tassa giusta ed equa e non è neanche un balzello necessario nè, tanto meno, inevitabile. Per questo è fondamentale respingere il tentativo di chi governa di far passare le ragioni dei cittadini per una squallida questione di portafogli e i torti di chi amministra in un nobile impegno a favore dei servizi e del welfare. Le cose non stanno in questi termini e il tempo sarà sicuramente galantuomo nell'accertare chi sta dalla parte giusta e chi invece lavora per il Re di Prussia.