23 luglio 2013

Il Municipio inutile nella crisi del territorio

In quest’ultimo mese è come se in città si fosse abbattuto uno tzunami. L’onda d’urto della vicenda Indesit ha travolto abitudini, forme di potere, famiglie dominanti, alleanze innaturali, meccanismi di privilegio e l’autopercezione di un antico, e rmai perduto, primato. In questo scenario di trasformazioni, generate da circostanze esterne e non certo da progressiva maturazione delle menti, è svanita l’idea stessa della rappresentanza politica, al punto che nel giro di poche settimane abbiamo smesso tutti di parlare di politica e di partiti locali. Le forze politiche, infatti, non hanno avuto voce in capitolo – ad onor del vero il Movimento 5 Stelle ha scalciato e provato a farsi sentire -, il Consiglio Comunale ha balbettato mozioni e posizioni segnate dalla preoccupazione di non turbare equilibri e di non far arrabbiare nessuno della santissima casata, la Giunta è stata surclassata dall’attivismo di Sagramola che ha cavalcato l’onda in totale solitudine come un c .iclista sullo Stelvio. E la dissoluzione dei partiti fabrianesi, lo svaporamento di una politica che rinuncia all'esercizio di un primato storico, culturale e costituzionale ha prodotto i suoi effetti anche nel rapporto tra cittadini e Comune e nella percezione del suo ruolo nella vita delle persone e delle famiglie. Per anni abbiamo digerito e rilanciato la retorica del Comune come garante politico della prossimità, del fare amico, delle scelte indirizzate a migliorare la vita quotidiana delle persone, dell’unico livello politico meritevole di passione e di consenso. La crisi industriale di questo ultimo mese ha frantumato pure questa certezza, ponendo i cittadini fabrianesi e l’opinione pubblica di fronte a una considerazione per certi versi estrema ma fondata: a che serve un Municipio baraccone che vive staccato dalla realtà e utilizza il paravento dei servizi per remunerare e giustificare una struttura abnorme? Per rispondere a questa domanda è sufficiente interrogarsi su quali e quante siano le circostanze in cui un cittadino entra in contatto diretto con l'apparato del Comune. L’altro giorno un amico di cervello puntuale e di memoria pignola mi ha raccontato che il suo ultimo contatto risale al 2009 per il rinnovo della carta d’identità. Insomma carte d’identità, bollettini di mense scolastiche care come ristoranti di prima classe per soddisfare costose fisime sulla sana e adeguata alimentazione degli infanti, vigilantes della monnezza che dispensano multe e cazziatoni ambientalisti, cambi continui del senso di marcia delle strade cittadine e scuole elementari a gestione comunale in cui l’imbiancatura delle pareti di fine anno avviene tramite autofinanziamento e lavoro volontario delle famiglie. E’ questo, esagerando un po’, l'ambito strettissimo dell’azione municipale che, non dimentichiamolo, impiega circa duecento persone per gestire una mole di servizi sporadicamente connessa alla vita reale delle persone. In questo senso è sufficiente fare un giro tra strade, vicoli e quartieri per rendersi conto, ad esempio, che la città versa in pietose condizioni estetiche e di pulizia e che, anche per questo, trasmette un senso di abbandono che sancisce quasi fisicamente la crisi di legami comunitari e di relazioni sociali. Ma, udite udite, c'è carenza di risorse da impiegare per lavori di manutenzione e di custodia dell'arredo urbano! La verità è che così com'è il nostro Municipio non ha nessuna utilità che giustifichi una struttura di queste dimensioni. A meno che il Sindaco non prenda la saggia decisione di fare come un tempo a Cuba quando c'era la zafra, ossia il taglio della canna da zucchero, con una larga schiera di cittadini mobilitati coattivamente nelle piantagioni. E forse vedere tante schiene, di inamovibili per editto di legge e di sindacato, piegate a pulire le strade sarebbe più efficace e gustoso dei molti tagli rivendicati dal Ragioniere di San Donato.

    

19 commenti:

  1. Le precedenti amministrazioni erano più o meno così. Magari qualche lampione in più in prossimità di chi garantiva il voto e qualche marciapiede. Di certo lo stato manutentivo era notevolmente migliore. Ma sai quando certi lavori non possono più essere garantiti da chi venne assunto per questo si crea scompiglio.

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  2. The best blog post ever!
    Rilancio che ultimamente, avendo avuto "a che fare" direttamente con la macchina in oggetto posso candidamente supporre che l'unico scopo che ne giustifichi l'esistenza sia quello di frenare, inibire, reprimere, contrastare, dissuadere ogni qualsivoglia forma di iniziativa che non sia rivolta al mero assistenzalismo, togliendo in tutti i modi la parola ed il pane a chi non si trova ancora in uno stato di povertà per farcelo giungere e poi mantenerlo in vita attaccato ad un respiratore.
    Il tutto sotto l'ombra della burocrazia e dei burocrati lautamente mantenuti da questo ignobile sistema.
    Mi vergocno sempre di più con i miei amici non fabrianesi ogni volta che ascolto i loro discorsi e li aiuto a promuovere eventi nelle loro città, in territori anche meno fertili, ma con amministrazioni che sanno valutare il potenziale del popolo, che non è solo una risorsa da spremere o mantenere, ma semplicemente la linfa che dovrebbe alimentare quell'adrenalina necessaria a tenere la schiena eretta sulla comoda poltrona di un consiglio, non un gettone di presenza.
    Detto questo buona TARES a tutti.
    ...e occhio a dove parcheggiate!

    GC

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  3. Fa sempre piacere constatare che lo sport preferito dal dottor Simonetti, l'attacco costante, sfacciatamente populista ed opportunista, nei confronti di tutto ciò che è 'PUBBLICO', riscuota sempre un (sia pur limitato) successo tra i frequentatori del blog.
    Vorrei campare tanto a lungo da poter vedere qualcuno di questi fancazzisti che vomitano veleno (che per me odora tanto d'invidia) messi fisicamente al posto di un sindaco, di un'amministratore, di un dirigente, di un funzionario pubblico ... in molti casi, ci potete giurare, farebbero cose assolutamente peggiori.
    Vi ricordate cosa dicevano i leghisti prima di andare al governo del Paese? E vi ricordate cos'hanno fatto molti di loro quando ci sono andati, soprattutto i più duri e puri?
    E' molto facile criticare dall'esterno, solo per distruggere:
    molto meno facile (e sicuramente non alla portata di chiunque) è invece correggere (con critiche equilibrate, non populiste e basate su fatti e non su chiacchiere, supposizioni o dicerie popolari) il pubblico, per migliorarlo a vantaggio di tutti.
    Au revoir!

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    1. Io invece vorrei vedere questi dipendenti pubblici che si credono lavoratori indefessi ed invece sono dei gran fancazzisti messi in un azienda privata. Probabilmente verrebbero presi a calci nel culo dopo 20 giorni

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    2. ahahahah
      peccato non si possa mettere il "mi piace" :)
      Stavo per scriverlo io

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    3. Giudicare senza conoscere è l'attività preferita dei deficenti ...

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    4. Credere di conoscere e sentirsi sto c...o è l'attività degli idioti.

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    5. E fanno veramente notevoli danni alla collettività.

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  4. Populisti fancazzisti bella molto originale puzza di Piddino dedito al sacrificio per la popolazione. Forse dimentica una cosa fondamentale che stare in prima fila è una libera scelta e che il criticare da chi è fuori dai giochi è il minimo che possa fare. E vi và bene così finchè non tirate troppo la corda. Se scegliete di essere protagonisti presuppone che abbiate le idee chiare per portare valore aggiunto e non solo scuse e alibi tecnici per esonerarvi dal non risolvere le questioni. Perchè se Vi costa così tanto sacrificio sentirvi criticati e quindi legittimati dal snobbare chiunque muova obiezioni potete sempre dimettervi. Sicuramente non si avvertirebbe la differenza. Chi si immola quale salvatore della patria ha ammiratori e contestatori è sempre stato così. Non va bene ? Cambiate casacca e cercate una dittatura. Così perlomeno l'unica cosa a contraddistinguervi sarebbe la coerenza. E magari potresti spiegare cosa ci sia di opportunista scrivere su di un blog rispetto ad avere incarichi istituzionali dove gli appetiti non sono pochi.

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    1. Tutto perfetto, ma questi quando si dimettono? Ci vogliono le palle per farlo. Questi le palle nemmeno sanno cosa sono.

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    2. Perchè tu sì, lo sai cosa sono ...

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  5. sicuramente sarò strano io, ma veramente non capisco!
    credo che fornire proposte/idee/visioni alternative sia sempre costruttivo, anche quando viene fatto criticando.
    al contrario rispondere ad ogni forma di dissenso con i soliti attacchi vs populisti/fancazzisti, statali parassiti, gente che non ha mai lavorato etc... quello si che è distruttivo! come lo crei un fronte unito e solidale con atteggiamenti del genere? in un periodo come questo non mi sembra un atteggiamento molto lungimirante!
    le critiche alla politica locale poi mi sembrano più che pertinenti!
    in stretta continuità col passato, qua si continua con questa piatta gestione dell'esistente, mentre la situazione attuale necessita di un ampio e serio dibattito (e relative iniziative) volto a ripensare e riorganizzare il territorio in prospettiva futura!
    non che le varie vertenze non vadano seguite (ci mancherebbe!), così come ci deve essere attenzione per i conti e il bilancio...però credo che la drammaticità dei giorni nostri imponga anche dell'altro!
    in campagna elettorale un po' tutti i candidati si sono riempiti la bocca con la storia del rilancio turistico...be'? allora? che vogliamo fare?
    il centro storico lo vogliamo recuperare (viabilità, giano etc...)? o ci accontentiamo delle amate rotatorie e di 30 parcheggi rimossi negli orari diurni "per favorire i turisti e chi ama spostarsi a piedi" (cit: il resto del carlino!)?
    e il resto del territorio? tra ritrovamenti di epoca romana lasciati ad un sostanziale abbandono e quadrilateri fermi...nessuno ha da dire qualcosa? qualche idea?
    sono esempi, ce ne sarebbero tanti altri da fare, e non c'è dubbio che affrontare tutto insieme non sia semplice...ma è la situazione ad imporlo, non i presunti rodimenti di una serie di capisciotti!
    tra l'altro molti dei casini in cui ci troviamo oggi erano ampiamente prevedibili (e previsti, magari non da tutti ma da qualcuno si!) e voglio proprio sperare che almeno i candidati alle ultime elezioni fossero coscienti di questo, anche se tutto questo immobilismo fa proprio pensar male...

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    1. Pienamente d'accordo e aggiungo che appunto mi indigna leggere continui attacchi ai commenti, corredati di insulti, perchè delle volte sono piuttosto severi. Invece di riflettere sulla motivazione del malessere se la prendono con chi si limita a scrivere quattro cose. Forse lo sfogo più innocuo. E dall'alto del loro sapere si limitano a dire che gli altri sono tutti stronzi e non capiscono, che un conto è fare e un conto è criticare. Scontato, ma probabilmente chi di questa crisi non ne ha minimamente subito gli effetti gli rimane difficile capire.

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    2. E siccome a loro che lavorano nel publico rimane difficile capire la nostra situazione, e siccome noialtri invidiamo tantissimo il fatto che loro sono tranquilli e noi no, allora pigliamocela sempre con loro 'a prescindere' ... quanto sèmo vigliacchi ragà ...

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  6. Caro amico, tu hai ragione!
    Ma l'autore del blog non fa altro che lavorare alacremente e scientificamente per metterci gli uni contro gli altri ... e questi sono i risultati!

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    1. Un classico prendersela con il termometro quando hai la febbre.

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    2. Caro anonimo, sinceramente attribuirmi una volontà divisiva di questa portata vuol dire coltivare ossessioni più guardare alla realtà. E' la crisi a complicare i rapporti non chi prova a raccontarla senza fare copia e incolla con le veline del potere

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    3. Simone' chi ti critica a prescindere , ti critica perché cògli nel segno !!! Continua così !!!

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    4. Su questo, altrettanto sinceramente, ti do ragione.
      Ma credo che raccontare la realtà senza dare sempre addosso a qualcuno aiuterebbe tutti noi a capire meglio i problemi. Non credi anche tu?

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