2 luglio 2013

Indesit sempre più forte e sempre più sola



C'erano circa 1.500 persone alla fiaccolata di ieri sera e quello che doveva essere un evento a forte impronta religiosa è diventato una manifestazione di popolo tout court. Ed è la prima volta che la città si schiera, in modo netto e corale, dalla parte dei lavoratori in questo conflitto sociale che si focalizza su Indesit ma coinvolge tutto il sistema d'impresa e di lavoro locale. Forse, senza rendersene conto, ognuna delle persone che sfiaccolavano lungo il tragitto stava compiendo un chiaro rito psicologico: il parricidio, ovvero l'uccisione simbolica di una dinastia quasi medicea, che ha goduto di consenso unanime, che non ha conosciuto congiure dei Pazzi e che invece di allevare i Botticelli e i Poliziano -ossia la cultura - ha forgiato e foraggiato capetti, lecchini, cortigiani e spie, sapientemente orchestrati dall'odore e dal colore dei soldi. I nonbastisti, ovvero quelli che qualsiasi cosa si faccia si poteva fare d'altro e di meglio, invece di soffermarsi sul doloroso risveglio dei fabrianesi, hanno ironicamente contestato il tragitto, perché la manifestazione - a loro parere - si sarebbe dovuta concludere non a Melano ma a Bellaluce, dove risiede la Sacra Famiglia. Ma se fosse chiaramente emerso l'intento conflittuale si sarebbe fatto il contropelo a una città di sentimenti moderati e culturalmente introversa e paciosa, che avrebbe percepito la notte dei fuochi come una riedizione modernizzata della congiura contro i Chiavelli. Costruire il consenso significa invece far cambiare campo a forze inerti e contrarie e fare realisticamente i conti con la cultura, la mentalità e i retaggi di una popolazione. E la fiaccolata è diventata manifestazione di popolo proprio perché non ha urtato i sentimenti collettivi, con la Chiesa a fungere da garante e cerniera del passaggio di campo, in una città storicamente cattolica e da sempre rispettosa dei poteri costituiti. Adesso quel che conta è capire come questa "manifestazione inutile" possa impattare sulla vertenza. Secondo l'opinione di un altissimo uomo di potere, a cui ho strappato una confidenza, la fiaccolata farà molto male perché il Piano Indesit era stato concepito dando per scontati due fondamentali elementi di clima e cioè che i lavoratori avrebbero scelto la via della rassegnazione e del silenzio e che la città sarebbe rimasta sostanzialmente indifferente. Il primo tassello era saltato subito, con la durissima reazione dei lavoratori e del sindacato; il secondo si è frantumato ieri sera, grazie alla trasversalità politica e sociale dei partecipanti. Questo non vuol dire che l'azienda farà marcia indietro, ma di certo l'ampiezza e l'organicità del dissenso sanciscono l'isolamento della Indesit Company. Per queste ragioni la trattativa al tavolo nazionale sarà lunga e travagliata, dato che la politica reagisce non quando si pone un problema ma se sente che scricchiola il sistema di consenso che ne legittima l'esistenza. Insomma la fiaccolata non cambia le carte in tavola ma di certo ne complica il giro. E Indesit stamattina appare sempre più forte e sempre più sola.
    

21 commenti:

  1. Adesso ci sarà da ridere. Vedremo i trasformisti saltare il fosso ? Frasi del tipo io non potevo fare niente (vedi Viventi con ARDO), io l'avevo detto ... molti.

    RispondiElimina
  2. ieri sera ce ne erano parecchi. Ma è normale.in una città merloniana chiunque di distacchi dai merloni è un ex merloniano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. giuseppina tobaldi02 luglio, 2013

      sono stata presente perchè penso che bisogna stare vicino a chi sta male. Tuttavia rileggere la cronistoria della vicenda nell'ultimo anno e vedere tanto presenzialismo di chi ha oggettivamente sottovalutato il problema, mi ha fatto pensare a quelli che chiudono il cancello quando i buoi sono usciti. E affidarsi all'aiuto di Dio non basta. dopo questo presunto simbolico parricidio bisogna camminare da soli, tutti insieme ma senza di loro.

      Elimina
    2. Giuseppina tocchi una questione delicata. Effettivamente c'era molto trasformismo ieri sera ma se serve a salvare una situazione ben venga pure questo. Fabriano ha vissuto per decenni dentro un sistema ricco di consenso. Oggi che quel sistema finisce alla maggior parte dei fabrianesi è possibile additare un qualche trasformismo. Ma è un classico di ogni fase di transizione

      Elimina
    3. bisogna rinsaldare le maglie di un tessuto sociale impoverito (quasi atomizzato) dal monosistema sacro-familiare, e probabilmente è questo l'effetto più concreto che ci si può aspettare dalle manifestazioni...
      personalmente non credo negli dei e nelle religioni per cui sono molto scettico sulle democristianate che, appunto, sono anche ad alto rischio trasformismi...ma tant'è, il substrato culturale fabrianese è questo e se è vero che chi nasce tondo non può morire quadrato, allora va bene anche sfiaccolare sotto voce, senza disturbare troppo...comunque l'importante è esserci, insieme!
      solidarietà gente...

      Elimina
    4. se non ci stava di mezzo il vescovo col cavolo che ci andava tutta quella gente

      Elimina
  3. "altissimo uomo di potere" a Fabriano? L'ultimo è stato avvistato qui una ventina d'anni fa...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. si altissimo nel quadro delle decisioni possibili.... ;)

      Elimina
  4. i Merloni sono stati amati per 60 anni saranno odiati a Fabriano per secoli e del resto cosa poterebbero attendersi? è un sentimento che ancora non ha attecchito ma quando la panza è vota e i figli piangono.....comunque la codardia di A.M. M.P.M. A.M. e del CDA Indesit è strabiliante si nascondono nel riserbo o in cantina? salterà la vendita della Indesit? o se volete chiamarla, delocalizzazione? vedremo intento siete pronti a emigrare? ritorneremo a 20.000 25.000 abitanti o meno? e in quanto tempo? sentirete che mazzata quando anche la Thermo di F.M. chiuderà o delocalizzerà o venderà......questa volta andrà a finire male sento odore di casino nell'aria.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sa che hai il naso buono....

      Elimina
    2. 20 mila... 25 mila è troppo ottimistico ;)

      Elimina
    3. Per emigrare è tardi, fino ad adesso siete stati col culo parato, gli occhi erano da aprire subito dopo il caso aRDO, invece..."VOI CHE CHIUDE ANCHE L'INDESIT? MA TU SI MATTU !!!"

      Elimina
    4. si è vero sapevo degli esuberi dell'elica, davo per scontato che sarebbe venuto fuori un bordello con l'Ardo( anche un bambino di 5 anni lo capirebbbe che il valore era stato sottostimato) ma che l'Indesit faceva uno scherzo del genere no non l'avrei mai detto

      Elimina
    5. Ma scusa dove vivevate? Ma Elica ed Ardo cosa producevano? Caramelle o elettrodomestici? Elettrolux ha fatto il botto come Indesit 5 anni fa!!! Ma scusa, ha dismesso la Fiat e non deve dismettere Indesit? Perché Merlo' e' de Favria'? O perché : tanto famo elegge MPM al parlamento e lei non ce chiude?

      Elimina
  5. anche la quadrilatero che profuma di cattedral nel deserto che ne dici ce la volemo fa na bella fiaccolata co gl'umbri? na roba no sventramento che se non se conclude è na bruttura.......la strada non se finisce le fabbriche se chiude e chi c'armane qui?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Della quadrilatero non frega un beato a nessuno, perché non ce lavora gente de Favriano... Il fabrianese e' fatto così smuove il culo solo quando scotta il suo.

      Elimina
  6. grande prova x Fabriano e dintorni: mi piace pensare che sia il primo potentissimo segnale del risveglio dei sensi, delle coscienze,da troppo tempo sopiti sotto ad una spessa, anzi spessissima, coltre di auto-referanzialismo e sbandierato benessere. La prima carta è caduta e dietro di essa tutto il castello verrà giù, nelle coscienze di tutti quanti noi. E' stato fatto il passo verso il non-ritorno, niente sarà + come prima. E' dura ed ha un unico nome: CAMBIO DI MENTALITA'. Vi aspettiamo giovedì a Cerreto: Consiglio Comunale aperto sulla vertenza Indesit, con istituzioni, parti sociali e, soprattutto, gli operai Indesit e tanti cittadini.

    RispondiElimina
  7. Per come hanno gestito la questione esuberi in Indesit Milani andrebbe preso a calci nel c...o. Forse per un attimo si è sentito Marchionne.

    RispondiElimina
  8. In prima fila c'era anche il sindaco di Matelica ,proprio uno di quelli tanto nominati negli articoli di Miura.Quando appunto vengono citati capi e capetti ex ardo. Ancora una volta accanto al vescovo,sempre loro , non e' cambiato niente.Sempre pronti a scodinzolare vicino al potente di turno. Ma dove vogliamo andare con queste teste.Gli operai dovrebbero davvero comportarsi come dei rotteweiler sperando che finalmente arrivi qualcuno a lanciare la bistecca.

    RispondiElimina
  9. Poco lungimirante questo altissimo uomo di potere che ha creduto che non ci sarebbero state reazioni al piano Indesit,direi paradossale.Come altissimo uomo di potere lascia molto a desiderare, non bisognava essere degli indovini per conoscere la reazione che ci sarebbe stata.Inoltre questo fantomatico altissimo uomo di potere ,poteva anche avvisare l'azienda che ci sarebbero state delle reazioni.Ma poi a Fabriano gli altissimi uomini di potere saranno pure altissimi ma senza potere,visto che non hanno la capacita' per modificare gli eventi , basta vedere come e' andata a finire l'ardo.

    RispondiElimina
  10. Potere e lungimiranza non sono sinonimi caro amico. Anzi sono nemici per la pelle di solito. Sono d'accordissimo con te

    RispondiElimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone