3 luglio 2013

Indesit: il nulla di fatto e la clessidra



La prima sessione del tavolo romano delle trattative su Indesit si è chiusa con un nulla di fatto. Le parti hanno confermato le proprie posizioni e ciò significa che la Indesit non solo non intende recedere dai suoi propositi di delocalizzazione, ma punta espressamente a umiliare i lavoratori e il sindacato. Il tavolo è stato aggiornato al 16 luglio, ossia fra due settimane. Giusto qualche giorno dopo lo sciopero generale di settore che vedrà Fabriano epicentro della mobilitazione e della protesta. Che si profilasse un nulla di fatto, in verità, lo si era capito già questa mattina quando il Governatore Spacca aveva fatto sapere, attraverso un post pubblicato su Facebook, di essere a Bruxelles. Segno che erano tutti preventivamente informati del fatto che oggi ci si sarebbe soltanto annusati e ritrovati in un terrificante dialogo tra sordi. Un primo giro fallimentare risolto a colpi di diplomazia perchè come sanno anche i più ingenui  quando la sostanza non offre spone e non delinea finestre negoziali concrete si ripiega tatticamente nella valorizzazione del metodo. E l'elogio del metodo, con ogni probabilità, diventerà la spiegazione rassicurante di questo primo confronto interlocutorio e la versione ufficiale con cui rimuovere dalla scena un fallimento che non è il caso di sbandierare troppo rumorosamente. Il problema è che aggiornare il tavolo al sedici luglio significa buttare nel secchione dell'indifferenziata due settimane preziose, con la certezza che, nel frattempo, non ci saranno fatti nuovi e di rilievo a modificare la scena. Si tratta quindi di un vuoto assai difficile da colmare a colpi di sciopero, di presidi e di blocco dei TIR diretti in Polonia. Anche perchè il tempo inesorabilmente scorre e riunire un tavolo ogni due settimane significa arrivare ad agosto senza neanche l'ombra di un accordo o di una disponibilità di massima. E agosto vuol dire vacanza del Governo, del Parlamento, dei Ministeri e dei tavoli ministeriali, oltre che una disattenzione di massa da parte dell'opinione pubblica. A quel punto la tensione sociale e sindacale non potrà che precipitare repentinamente e a settembre sarà un lavoro di tombolo riattivare uno spirito conflittuale e di lotta dopo la lunga e soporifera pausa agostana. Insomma la clessidra ha cominciato a far scendere la sua polvere sottile e purtroppo il tempo stavolta non è nemmeno galantuomo perchè il tic tac è tutto a favore dell'azienda che punta a sbaragliare la resistenza entro la fine di settembre. C'è quindi bisogno di un fatto eclatante che trovi concretezza da qui alla fine di luglio, qualcosa che abbia la forza di costringere le parti a tagliare i tempi della negoziazione e a mettere il tavolo di fronte a un fatto compiuto impossibile da rimuovere o da ignorare. Ed è su questo che potrebbe verificarsi anche una frizione deleteria tra la volontà di lotta del sindacato territoriale e il desiderio di chiudere la vertenza limitando i danni del sindacalismo nazionale. Molto dipenderà dai lavoratori, da come terranno desta la lotta e da come si porranno, individualmente e collettivamente, di fronte a una ipotesi di occupazione che a questo punto non sembra più così impossibile e remota.
    

29 commenti:

  1. Se Indesit non licenzia, non entra il fantomatico compratore. Che dovrebbe fà secondo voi?

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  2. Nessuno demonizza Indesit. Quanto meno non l'autore di questo blog. Il punto è esattamente quello che poni tu: al management è stato dato mandato a vendere e chi compra non vuole avere nulla a che fare con produzioni italiane. Come fabrianesi non credo si debba stendere un tappeto rosso alla delocalizzazione

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    1. Si, però se indeist non vende (e se vende vuol dire che le conviene) poi che farà? Il mercato è questo, se non si vendono più elettrodomestici in italia che può fare?
      Se gli utili si abbassano allora gli operai e gli impiegati potrebbero chiedere: ok riduciamoci gli stipendi, facciamo uno sforzo.
      Lo faranno?

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  3. E' semplicemente incredibile e grottesco allo stesso tempo. Sta succedendo il finimondo a Fabriano,su tutti i telegiornali di tutte le reti,si parla (purtroppo) della INDESIT,vogliono mandare a casa 1400 persone,l'indotto o quel che ne resta subirà un colpo ancora peggiore della casa madre,e il candidato eletto dai fabrianesi per il governo,nonchè socio di maggioranza della indesit ,nonchè proprietaria dello stabilimennto di Albacina cosa fà???
    Va su tutte le reti televisive per spiegare in prima persona cosa sta succedendo?NO.Va a parlare con il sindaco della SUA città per rassicurarlo o perlomeno dire come stanno le cose senza dare adito a pettegolezzi?? NO.visto che sono anni che percepisce lo stipendio da parlamentare senza fare praticamente nulla,cerca di riscattarsi mettendoci la faccia e, perlomeno cercare, di traghettare l'azienda fuori da questa situazione??NO.Cosa fà???nulla, assolutamente nulla,anzi,per non sbagliare non si fa neanche vedere ne sentire,forse è in sardegna??bo!!! Vittorio Merloni ha fatto un sacco di grandi e belle cose,MA TRE O QUATTRO GRANDISSIME CAZZATE DI SICURO LE HA FATTE,indovinate quali.

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    1. E le cazzate che hanno fatto i fabrianesi nel segreto (....) delle urne elettorali? Ma perchè prendersela sempre con gli altri e non fare MAI MAI MAI AUTOCRITICA???
      MPM chi l'ha mandata in parlamento due volte di seguito? Lo spirito Santo? e per farsi eleggere cosa ha promesso?
      Ma perchè nessuno dice come sono andate le cose negli ultimi 50 anni?
      Suvvià almeno un pò di onestà intellettuale !!!

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    2. indovinate alle politiche chi è che spingeva piu' di tutti a votare lor signori.....

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    3. Inizia con la S di sindaco?

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    4. fuochino....

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  4. BASTA A PARLARE DI MARIA PAOLA, BASTA!!! MA SE NON FOSSE STATA ELETTA, SE SI DIMETTESSE CAMBIEREBBE QUALCOSA DI QUESTA VICENDA? NO!! PIUTTOSTO DELLA SOLITA TIRITERA A DIR POCO STUCCHEVOLE AVRESTE DELE PROPOSTE SERIE IN CAMPO INDUSTRIALE? I LAVORATORI DELLA INDESIT ( E NON SOLO) VE NE SAREBBERO ESTREMAMENTE GRATI. CONTINUATE A PARLARVI ADDOSSO DEL NULLA E VE NE BEATE, PARLATE DI COSE SERIE, FATTI NON PUGNETTE!!!

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    1. Fate una cordata tra i lavoratori INDESIT, pareggiate l'offerta straniera e pigliatevi l'INDESIT.
      Siete capaci?

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    2. Caro anonimo delle 18.12 tu credi che proposte serie cambierebbero la scena? Non hai ancora capito che il Piano inamovibile è una clausola della vendita?

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    3. Beato te che ci credi anonimo delle 18.23 e te anonimo delle 18,15 ma che c...o de risposta è!!!

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    4. Come che cazzo di risposta e'? Ma scusa chiedete soluzioni e poi vi arrabbiate se qualcuno ve la da? Ma volete continuare a lavorare producendo sotto costo od in perdita? Volete mantenere il vostro stipendio e farci rimettere l'azienda? Tu se fossi in Merloni cosa faresti in questa situazione?

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  5. ma poi proposte serie andavano fatte 15-20 anni fa, quando +/- tutti erano impegnati a riempirsi la panza!
    adesso c'è poco da fare proposte serie in ambito industriale perché le decisioni sono state già prese da un bel pezzo...incazzatevi con chi vi pare (sacra famiglia, politici, capisciotti, dipendenti statali) ma la situazione attuale è questa!
    cassa integrazione e voci di fantomatici piani industriali sono semplici misure di ordine pubblico...

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    1. Esatto però non condivido la frase sui dipendenti pubblici quelli so tutti ladri

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    2. e ste casse integrazioni decennali senza prospettive, senza piani di rilancio etc...come le vedi?

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    3. Ladrocini legalizzati. Sono il bengodi per migliaia di persone. C'è chi si lamenta perché in altri paesi la disoccupazione si sente meno, ma in altri paesi se vieni licenziato da un giorno all altro ti rimbocchi le mani da solo e ti trovi un altro lavoro. Senza aiuti.

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  6. 15-20 anni fà...con il senno di poi si ragiona facilmente!!

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    1. Embe' se ragiona meglio quando la panza se svota e il culo se stringe vero?

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  7. il problema è che anche tra di voi capisciotti c'è chi quindici venti anni fa era impegnato a riempirsi la panza ed adesso fate i puristi e lanciate strali senza sapere di cosa state parlando

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    1. Mi sa che tu non sai di cosa parli. Emblematico e' stato il servizio sulla Indesit del tg 5 quando hanno intervistato l'operaio che candidamente ha ammesso: lavoravo alla Indesit, mi sono sposato e anche mia moglie e' venuta a lavorare alla Indesit.

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  8. premesso che fare insinuazioni su cosa pensava/mangiava/diceva un "anonimo" 15-20 anni fa mi sembra una cosa dotata di non molto senso, comunque...
    io capisco che qua il convegno sulla delocalizzazione è stato fatto il 7 giugno scorso, però nel resto del mondo se ne parla da circa 15-20 anni, anche in maniera molto critica, e i fatti odierni sembrano confermare che in fondo certe critiche non erano proprio campate in aria!
    poi scusate, ragionare col senno di poi è facile? non mi sembra visto che c'è gente che, nonostante il senno di poi, spera ancora in un piano industriale in un paese che non è più in grado di garantire condizioni, non dico ottimali ma neanche accettabili per il settore industriale!
    come scritto alle 19.21, potete incazzarvi con chi vi pare, compresi i capisciotti anonimi, ma se non arrivate a comprendere cose di cui, ripeto, si parla da 15-20 anni, il problema è solo vostro...

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    1. Ineccepibile, bravo anonimo delle 21:47. Ma Favriano è egocentrica. Prima tutti convinti di lavorare per Merloni (al 90% raccomandati) come se fosse le Poste, inamovibili a vita. Adesso tutti a piagne pe alimentà non lo scontro sindacale, ma la speranza della Cig e assistenze varie (una decina d'anni almeno a non fare 'na mazza, stipendiati al 60% spesso a fare secondi lavori e gli affari propri). L'attesa del piano industriale è solo melina per sta a panza all'aria a danno del prossimo

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    2. Bellissimo il paragone tra poste e merlo'. Azzeccata ( per difetto) la percentuale di raccomandati assunti da merlo'. Il problema e' che questa gente non sa come trovare un altro lavoro perché non sa come cercarlo, perché prima bastava fa domanda da merlo' che tanto ce pensa Caio a datte na spintarella.

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    3. La fine della Dc e delle preferenze elettorali li ha rovinati. Per trovare un lavoro oggi bisogna saper fare qualcosa, questo è il punto...

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  9. Ma chi da Merlò non ci è entrato con il calcio in culo ? Chi da Merlò magari verrà mandato via nonostante sia produttivo ma non ha il calcio in culo per rimanere? E allora ditemi il 12 perchè io devo scioperare ? Per gli operai che alla fine non si sono mai spaccati la schiena piu di tanto ? per l'operai che alla fine ha la casa in campagna o l'appartamentino a Senigallia ? Per l'impiegata che è la moglie del dirigente o la sorella del quadro ? Per l'amico del prete che gli ha trovato posto grazie alla sua presenza nelle mense eucaristiche ? Ma cosa mi raccontate ? Se il piano fallisce l'azienda magicamente chiuderà in rosso...e poi a gennaio tutti a casa non 1400 ma 2000 ! Ps: vendessero a un colosso che vende magari anche telefoni e pc cosi magari gli operai li "recicliamo" nel service e nel ritiro e riconsegna... prodotti...

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    1. Giusto, giustissimo. I fabrianesi sono scesi in piazza quando ha chiuso None? Eppure quello era un grossissimo segnale?

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    2. ce li vedo parecchio a riciclasse come dici te nel "service", me vene da ride, da top manager a "fattorini"

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  10. i produttivi se sono tali l'azienda li tiene, non raccontiamo storie...l'azienda delocalizza perchè altrove c'è gente più attrezzata e la paga due soldi, qui hanno dovuto prendere i raccomandati di cui sopra...il colosso che vende telefoni e pc (ma dove?!?!?) non verrà qui a perdere tempo con questi che ragionano solo in termini di calci in culo...

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