7 giugno 2013

Camusso, esuberi e mastrioske


I piccioni viaggiatori dell'informazione locale hanno ufficializzato che dal quartier generale Indesit non ha spiccato il volo la Nottola di Minerva, con la sua intelligenza crepuscolare, ma 25 lettere di licenziamento per altrettanti dirigenti coinvolti nella Tonnara di Viale Aristide Merloni. Non si tratta, ovviamente, di un segnale di relativissima e opinabile equità – ossia colpire prima in alto e poi scendere verso la base della piramide degli esuberi – ma semplicemente di un primo rumore di sciabole, giusto per allenarsi un po', cominciando con un  po' di sangue a basso rischio di solidarietà, perché per un dirigente licenziato non smuove neanche la coda il cane. In parallelo l’azienda ha fatto sapere che non verrà licenziato nessuno dei lavoratori coinvolti nell'operazione Tana Libera Tutti. In realtà l’altro ieri si è parlato espressamente di esuberi e a Fabriano, come altrove, l'esubero è sovrappiù umano da eliminare da linee di produzione e uffici. E visto che il Piano prefigura un cambiamento strategico e non congiunturale, la condizione di esubero non è qualcosa di transitorio ma di definitivo e strutturale. E’ quindi da metalmezzadri idealisti immaginare che quelle risorse umane possano, in qualche modo, essere riassorbite nel ciclo produttivo qualora dovesse mai concludersi la tempesta perfetta di questa crisi. Il che fa pensare che l’azienda abbia le idee molto chiare: puntare dritta dritta alla cassa integrazione straordinaria - che viene erogata nei casi di ristrutturazione, riorganizzazione e riconversione aziendale - in modo da garantirsi una fuga senza conflitto sociale. Concretamente, infatti, la CIGS vuol dire due anni di ammortizzatori sociali prorogabili due volte per dodici mesi, ossia un sistema di decompressione che taglia le unghie alla lotta operaia, consegnando alla comunità un panorama lunare di sopravvivenza senza lavoro e senza futuro a medio-lungo termine, con annessa distruzione di abilità professionali e spirito d’iniziativa. Ovviamente piuttosto che niente è sempre meglio piuttosto, ma il timore è che il sindacato, per difetto di motivazione e di capacità contrattuale, vada direttamente a siglare intese con l’azienda sulla linea degli ammortizzatori sociali, senza battersi a difesa del lavoro e della dimensione produttiva. Qualche giorno fa un lettore del blog ha postato un commento che mi ha molto colpito: il sindacato non difende più il lavoro ma spesso si limita ad andare in fabbrica a spiegare come funzionano la cassa integrazione e l’accesso alle procedure di mobilità, come se fosse un consulente del lavoro e non un'organizzazione di rappresentanza. Gli ammortizzatori sociali, che nascono come extrema ratio una volta esaurite tutte le possibilità di negoziazione, sono purtroppo diventati l’alfa e l’omega dell’azione sindacale e lo spartiacque con cui si misurano il successo e la sconfitta dei lavoratori. Una visione ristretta e miope che speriamo non si replichi anche con Indesit. Certamente il fatto che il 18 giugno sarà qui il Segretario Generale della CGIL Susanna Camusso, per certi versi rincuora perché significa che la principale confederazione intende farsi carico di una contrattazione emblematica a tutela del tutela del lavoro, in un territorio che il lavoro lo sta perdendo giorno dopo giorno prima in forma di stillicidio e poi col rumore di una valanga. Ma certo è che quella dichiarazione aziendale sul fatto che nessuno verrà licenziato somiglia sinistramente a una matrioska: in apparenza rincuorante e rassicurante se non fosse che al suo interno contiene una matrioska più piccola che rimanda esplicitamente agli ammortizzatori sociali come unica soluzione possibile e come decisione irreversibile di distruzione del lavoro. Speriamo davvero che ci sia chi dice no.
    

12 commenti:

  1. Gian Pietro: sulla questione Indesit sei un fiume in piena e ... sto seguendo il .. suo corso.
    Ti seguo.
    Avanti così: cazza la randa, attenti alla strambata......

    Maurizio C.

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    1. Mai avuto a che fare con la Indesit ma questa è la città dove mi piace vivere e dove stanno crescendo i miei figli. Sono un fiume in piena perchè difendo anche la mia vita. Spero siano tanti i fabrianesi convinti che la pensano così

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    2. siamo tutti incazzati come le bestie fatti un giro a Fabriano, la Camusso spianerà la strada agli ammortizzatori sociali, l'unica è rendere legalmente responsabili i Merloni come ha detto Serenella Fucksia: "Mi chiedo se sia il caso di introdurre il reato di danno alla comunità, vincolando eventualmente, nel rispetto dei diritti imprenditoriali a una qualche ponderata forma di ridistribuzione del bene". (venerdì 7 giugno 2013 pag.2 CorriereAdriatico) Basta con i cazzari basta con le prese per il culo USA UK Turchia vanno forte per la Indesit che investirà 65milioni di euro in Turchia e occuperà sempre in Turchia 5000persone questo vuol dire chiudere in Italia per rafforzare lo stabilimento in Turchia e Polonia. Il minimo sarebbe che stabilimenti e macchinari rimangano a Fabriano per garantire la sussistenza economica della città. Vogliono andare che vadano nono gli piaciamo che vadano via ma 60 anni di sudore e sangue li debbono pagare. Mai come oggi questa è la nostra canzone la canzone dei fabrianesi http://youtu.be/fWReufm_a2c

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  2. da qui al 18, troppa acqua passerà sotto il ponte dell'Aèra...non verrà mica solo per vedere il palio???

    sta faccenda, mi pare molto democristiana...si rimanda il problema a quando sarà troppo tardi per fermare qualsiasi cosa; secondo me, invece il momento dei chiarimenti e della definizione, dev'essere ora, subito!!!
    ____________________
    G.R.

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  3. Fabriano va ridimensionata! 33 mila abitanti so troppi, ormai si andrà verso una Fabriano di 20\23 mila abitanti

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  4. Lo penso anche io....con relativo azzeramento del mercato immobiliare. Dobbiamo anche dire che i patrimoni dei fabrianesi si stanno deprezzando spaventosamente.

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  5. il mercato immobiliare è già azzerato!
    chissà cosa ne pensa Sorci, dopo aver fatto con le mani e coi piedi per avviare il borgo3....già ora ci sono un sacco di abitazioni invendute...il peggio arriverà quando ci saranno da fare gli interventi di manutenzione straordinaria...
    invece di 600 (o 800...non ricordo) appartamenti, non erano meglio 200 villette bifamiliari??? (ma questo è tutto un altro discorso...)
    ___________
    G.R.

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    1. ho visto appartamenti in centro a 80.000euro ancora troppo il prezzo giusto finita la delocalizzazione di Indesit e Thermo sarà 15.000euro, dalla terra ci hanno sollevato nella terra ci ributteranno e ci hanno comprato anche le scarpe perché gli operai andavano in fabbrica scalzi, però del fatto che aristide ha fatto chiudere la fiorentini perché la fiorentini dava i premi produzione nessuno lo sa, del fatto che gli operai senza scarpe gli hanno dato settimane notti domeniche che hanno detto sempre si e mai no questo non se lo ricorda nessuno, del fatto che questa città è stata dormitorio per 60 anni non se lo ricorda nessuno, che non venivano date licenze che a mezzanotte c'era il coprifuoco, che nemmeno la biblioteca è stata mai ampliata per anni perché i libri erano pericolosi, a parte le porte distrutte della città a parte l'urbanizzazione folle con aziende dentro la città, a parte tutto, adesso ?

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  6. La Indesit emigra in Turchia investirà 65milioni di euro e assumerà 5000persone perché vanno forte i mercati USA UK e Turchia a Fabriano/Comunanza/Caserta invece licenzierà e alla fine chiuderà intanto prende la cassa integrazione per gli operai. Per la cassa integrazione il nuovo AD Milani dice che l'europa è un mercato che non tira e che gli operai gli costano il 10% in più e sono per questo in crisi. La famiglia Merloni ha vissuto studiato viaggiato incamerato ricchezze che nemmeno loro riescono a quantificare con il lavoro di tanti operai per primi i fabrianesi e adesso Andrea Merloni esce nomina il nuovo AD Milani e come ponzio pilato se ne lava le mani quasi a non voler essere ricordato come il mandante della distruzione della cittadina di Fabriano. E poi la M-Tre di Paolo Merloni vuole strizzare anche le risorse naturali con il parco eolico. Insomma la terza generazione merloniana usa questa terra e le sue persone come se fossero pupi siciliani a cui poter dare anche fuoco.

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  7. Cari amici ma è lapalissiano
    Punto primo il mercato premia sempre chi distrugge il lavoro in italia al solo fine di accrescere i propri guadagni (seguite il titolo)
    Punto due si stanno adoperando per vendere l’azienda assolvendo al compito dettato dal futuro acquirente, adducendo tutte le responsabilità alla crisi , e rimettendo tutti i costi in carico alla collettività,
    Quantomeno Andrea ci risparmi le sue massime del 5-06 (il politico non deve fare l’imprenditore e, viceversa l’imprenditore non sia un politico ) ma vi rendete conto che considerazione hanno dei loro cosiddetti compaesani ,forse non ha memoria del cognome che porta e di quante cariche politiche sono stati investiti i suoi familiari e i suoi parenti e di quanti privilegi hanno goduto
    E la sorella Senatrice qui tocchiamo il fondo, leggete il resoconto stenografico dell’assemblea del Senato decima seduta del 9 -04 2013( suicidio a Civitanova ) ( e gli applausi ricevuti )
    Non c’è ambizione più grande per un ricco industriale che quella di diventare un potente politico, asservendo alla loro ricchezza coloro che la politica la fanno con sacrificio,
    tuttavia abbiamo anche altri esempi eccellenti vedi il senatore Casoli e tutti gli adepti dei diversi schieramenti.
    Se la godano ora perché per loro non ci sarà indulgenza !

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  8. Per Fabriano ci vuole solo un miracolo, quindi comunico che la Santa Bernardette (quella che ha parlato con la Madonna a Lourdes) sarà presente la prossima settimana nella nostra città, guarda caso prima della Camusso, vogliamo chiedere a lei di risolvere tutti i nostri problemi?

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  9. Il problema é il sistema Italia siamo un branco di caproni se capiamo questo

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