29 giugno 2013

Tecnowind: patacche e pepite

E' proprio vero che ogni giorno ha la sua croce. Dopo la serrata parziale proclamata ieri da Indesit, oggi torna prepotentemente sulla scena l'affaire Tecnowind. Un caso ritenuto mezzo risolto un paio di settimane fa quando Sindaco e Assessore alle attività produttive convinsero le banche a riattivare le linee di credito a breve, necessarie per smobilizzare il fatturato e far circolare liquidità in azienda. L'operazione venne strombazzata ai quattro venti come testimonianza concreta dei poteri magici della politica e abbiamo ancora davanti agli occhi l'immagine deamicisiana e strappalacrime del primo cittadino che scende tra i lavoratori ad annunciare il lieto fine. Purtroppo la situazione di Tecnowind era assai più drammatica di quel che lasciavano intendere i barbatrucchi e le corone d'alloro e, proprio in queste ore, si scopre che l'azienda non ha ancora presentato al Tribunale la documentazione necessaria per l'accesso al concordato preventivo e per attivare lo sblocco della liquidità. I trionfatori di due settimane fa stamattina dichiarano di essere stupiti e di non riuscire a comprendere le ragioni di questo ritardo. In verità il problema del ritardo si comprende benissimo perchè a mancare non è la fotocopia di un atto o una marca da bollo ma il Piano industriale, ossia il documento di indirizzo strategico sulla cui base procedere al concordato preventivo e all'eventuale sblocco della liquidità. Perchè i debiti verso i fornitori non si possono congelare per sport, così come è improbabile che le banche sblocchino la liquidità soltanto perchè ammaliate dalla barba di Sagramola. Ma perchè non c'è un piano Industriale? Il motivo è semplice: il Fondo proprietario della Tecnowind è in liquidazione. E una proprietà in liquidazione è difficile che possa presentare un Piano Industriale. E la valutazione del Piano Industriale non è un corollario o un'attività di complemento ma un'azione propedeutica all'accettazione stessa del concordato preventivo da parte del Tribunale. Questo significa che la situazione ritorna esattamente al punto in cui era due settimane fa: per produrre servono materie prime, per comperare le materie prime occorre liquidità, anche se derivante da crediti smobilizzati. Ragion per cui se vuoi produrre devi pagare le materie prime in contanti perchè nessuno "regala credito" ad aziende in gravi difficoltà, e quindi sei hai soldi le compri altrimenti nisba e ti accontenti di una produzione a singhiozzo. Ma se produci a singhiozzo perdi mercato, perchè i clienti hanno bisogno di continuità negli approvvigionamenti e non di forniture una tantum. La prossima volta quindi sarebbe il caso che i politici, prima di vestirsi da re taumaturghi, acquisiscano qualche informazione in più, evitando di vendere patacche per pepite d'oro.
    

36 commenti:

  1. Synergo è in liquidazione ? È possibile avere delle fonti ? Grazie

    RispondiElimina
  2. Ad oggi, visura camerale, Synergo Sgr Spa non risulta in procedura di liquidazione.
    Magari il Registro delle Imprese non è aggiornato in tempo reale e, si sa, i rumors viaggiano più veloci della burocrazia.
    Vedremo nelle prossime settimane se le tue fonti sono buone.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie stefano !!!

      Elimina
    2. Mi auguro che le mie fonti siano le peggiori in circolazione...me lo auguro

      Elimina
  3. Simone' ma se io ho un conto in una banca che concede credito ad un azienda che ha 8 milioni di buco, il conto presso questa banca lo chiudo.
    Ma questi come l'hanno fatto il buco da 8 milioni? Se lo sono chiesti i salvatori della patria?

    RispondiElimina
  4. Che ha combinato souris sorce topo?

    RispondiElimina
  5. Sorci non ha combinato niente...lasciamolo tranquillo....

    RispondiElimina
  6. Il 14 giugno, alla notizia del buon esito dell'intervento del Sindaco sulle banche, non sono intervenuto per non guastare la festa. Ora mi sento di dire: Ma siete sicuri che era tutto a posto? L'azione di mediazione del Sindaco Sagramola sulle banche è importante e meritevole di elogi ma il problema non sono le banche. Il 14 giugno ho scritto che l'allarme sulla Tecnowind era già noto da alcuni mesi ma se ne è iniziato a parlare solo il 13 giugno e la questione è seria. Ho scritto anche che a settembre e novembre avremo altre due grossi problemi ma .... tutto a suo tempo, uno alla volta .....
    Gianpietro, ti ricordi quello che ti ho detto questa mattina al mercato. Sembra che il problema di settembre/novembre sia stato anticipato se hai ascoltato il TG3 di oggi. Ripeto, il problema Tecnowind non sono le banche ma i creditori (fornitori), il fondo proprietario che si era tirato fuori già da alcuni mesi, la ricapitalizzazione che non interessa a nessuno e soprattutto il giudice fallimentare che aspetta i dati per il concordato in bianco ma anche un piano industriale di risanamento e rilancio che NON ESISTE.
    Condivido al 101% (come l'aumento degli acconti delle tasse) questo tuo articolo.
    Maurizio C.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo con questa analisi

      Elimina
    2. dany io nn concordo invece ,,,troppa fretta x esprimersi cosi' ... x partito preso o cè carta canta ???

      Elimina
    3. Non c'è carta ma è logico

      Elimina
    4. Ilaria, è proprio perchè non c'è la "carta che canta", ovvero quella che vorrebbe il giudice fallimentare e le banche per liberare risorse, iniettare ulteriori liquidità per il risanamento e rilancio, che ci porta a dire che il malato è grave. Spero e mi auguro non sia così.
      La vera "carta che canta" sarebbero i SOLDI ovvero una ricapitalizzazione da parte della proprietà ma, come dice Simonetti, la proprietà è in liquidazione e non ci metterà 1 euro. C'è solo da sperare in un'acquisizione da parte di brokerage business.
      Maurizio C.

      Elimina
    5. CARO MAURIZIO ..A VOLTE CARTA E CHIACCHERE INGANNANO ...!! LA PROPIETA' NN è ANKORA IN LIQUIDAZIONE ..Cè UN CONCORDATO SI ..MA NESSUN VERDETTO ..I VOSTRI 007 NN SONO INFORMATI AL MEGLIO ...IL TRIBUNALE SI ..!!

      Elimina
    6. Maurizio ma la visura camerale smentisce che Synergo sia in liquidazione e la TW idem non lo è perché il tribunale ancora non si è pronunciato, restano in piedi le altre questioni

      Elimina
    7. Corte quali sono gli altri due problemi che emergeranno in autunno? Non l' ho sentito il tg 3 oggi che c'erano le moto

      Elimina
    8. Il tg3 ha parlato dei 199 esuberi all'elica. Lo sapevamo già da qualche mese ma si pensava il problema venisse fuori in autunno invece è stato anticipato forse anche per iniziare ad aprire i tavoli delle trattative.

      Elimina
    9. La questione non è se la Synergo sgr private equity sia in liquidazione o no. Il problema è che la Synergo non vuole saperne di ricapitalizzazione e sembra si sia tirata fuori da eventuali tentativi di salvataggio.
      M.C.

      Elimina
  7. la logica è logica ...gli atti sono altri ..!! nn difendo nessuno in questo momento ..ma se permetti !!

    RispondiElimina
  8. C'è solo una domanda a cui si deve dare risposta perchè è lo snodo fondamenae: dov'è il Piano Industriale? La carta purtroppo canta anche quando non c'è....Lo dico di nuovo: spero di aver sbagliato tutto...anzi prego di aver sbagliato tutto.....

    RispondiElimina
  9. Io non credo proprio a niente

    RispondiElimina
  10. Dove avete preso queste fonti non lo so ,ma questa non è la verita' certa, e prima di cantare bisogna prima scriverla la canzone , e qui c'è solo voglia di polemizzare

    RispondiElimina
  11. ehi tu del Blog vedi di dire poche stronzate con questa palla di cristallo

    RispondiElimina
  12. Amico dicci chi sei e perche' parli in modo così sicuro su una situazione così drammatica

    RispondiElimina
  13. nn strumentalizzate su cose gravi come queste x fare attacchi magari provocatori alle istituzioni ..qui ci sono 350 persone che leggono queste cose ...e fa' male ...!!! se nn ci sono certezze x favore esprimetevi con meno sicurezza !! grazie MIURA ... E SPERO VIVAMENTE CHE LE FONTI NN SIANO ATTENDIBILI ..!!

    RispondiElimina
  14. Una sgr (società di gestione del risparmio) investe tramite fondi d'investimento che ha in gestione, non direttamente. In questo caso è possibile che il fondo sia stato messo in liquidazione per i motivi previsti dal regolamento del fondo.

    RispondiElimina
  15. Io ho posto un problema. E il probema cara Ilaria non è che ci sono 350 persone che leggono queste cose ma che c'è un'azienda in gravi difficoltà. Se poi si preferisce prendersela con chi certe cose le dice invece liberirrimi di farlo. Questo blog, diversamente da quel che scrive il Sindaco Sagramola su Facebook, non è scritto e popolato da "capisciotti", ma da semplici cittadini fabrianesi che invece di nascondere la polvere sotto il tappeto si fanno domande. E quando si ricerca la verità magari si sbaglia, magari si si fa polemica, magari tutto. Di certo il silenzio non è mai innocente e questa città sul silenzio ci ha prosperato e ci sta crepando.Quindi per favore evitiamo di trovare il capro espiatorio in chi racconta le cose perchè di falsi e omertosi è pieno il mondo

    RispondiElimina
  16. I capisciotti so quelli che hanno votato Sagramola che finora non ha fatto una beata minchia sulle questioni inerenti l'occupazione

    RispondiElimina
  17. Non voglio sembrare anch'io un "capisciotto" ma, conosco il diritto commerciale e la legge fallimentare, conosco quel poco che serve sulle crisi industriali e sui salvataggi. Premesso che il compito di un Sindaco è quello di garantire i servizi e la coesione sociale, ma non quella di creare 5.000/6.000 posti di lavoro; premesso che, come ho scritto nel mio primo intervento, il buon esito dell'intervento del Sindaco e della sua mediazione sulle banche nella vicenda Tecnowind è importante e meritevole di elogi, vorrei precisare e ribadire:
    1) risolto il problema dell’impegno delle banche ad un’ulteriore iniezione di liquidità per il proseguimento dell’attività produttiva, è urgente:
    2) risolvere subito il problema dei creditori ovvero dei fornitori che non consegnano merci, semilavorati e materie prime;
    3) risolvere il problema del concordato che per essere concesso deve avere alcuni requisiti: innanzitutto il giudice aspetta la documentazione che non arriva e, se concesso, occorre l’accettazione da parte della maggioranza dei fornitori e creditori stessi;
    4) Ricapitalizzazione: visto che il proprietario (Synergo SGR private equità) non è intenzionato a ricapitalizzare, è urgente trovare un acquirente che rilevi l’azienda;
    5) Affinchè le banche iniettino liquidità occorre un piano industriale di risanamento e rilancio che convinca le banche a concedere ulteriori linee di credito o fidi.
    MA BISOGNA FARE PRESTO altrimenti si perdono clienti che significa portafoglio ordini che significa continuità produttiva.
    Nella interrogazione parlamentare è scritto che TW produce anche per Indesit, che ha un portafoglio ordini da evadere di circa 8 milioni di euro, "ma a cui non è possibile far fronte, per oggettive difficoltà non avendo più materiali per produrre e liquidi per acquistare. L'azienda ... corre il rischio di essere affondata da azioni speculative passate .....”.
    Inoltre c’è scritto: “l'azienda è senza la guida di un amministratore delegato, da quando, un anno fa circa, al fondo d'investimento proprietario (Biesse) è subentrato il fondo Synergo;
    che “Synergo dopo poco tempo ha annunciato le sue intenzioni rispetto alla Tecnowind, ovvero nessuna ricapitalizzazione e disponibilità a rimettere le quote di proprietà;
    che nel corso di questi mesi, da inizio 2013 ad oggi, sono stati fatti diversi nomi di possibili, probabili compratori, ci sono state delegazioni in visita, non solo in Italia, ma anche nei siti produttivi rumeni e cinesi, ma nessuno di questi poi ha formalizzato un'offerta d'acquisto .... ".
    In questa interrogazione c'è quanto da me riassunto sopra e lo ripeto: è necessario trovare un investitore che ricapitalizzi l'azienda, sperare nella concessione del concordato e nell'accettazione dei creditori, presentare un piano industriale credibile. Le banche faranno la loro parte se ci sarà tutto questo ed è quello che speriamo tutti perché, oltre ai 345 dipendenti (ho anche molti amici), c’è l’indotto che è ben superiore.
    Questo è un blog, il blogger scrive quello che pensa, quello che sa e, se si vuole aprire un dibattito, una discussione, un confronto, ognuno è libero di farlo, senza offendere nascondendosi dietro l'anonimato, fare proposte.
    Certo è che non risolviamo i problemi delle famiglie: a quelli ci deve pensare "I CAPISCIOTTI" che governano che non hanno nessuna idea di come uscire da questo tunnel alla fine del quale solo MONTI ancora vede il lumino .... cimiteriale.
    Maurizio C.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Comunque sia la verità è sempre una guerra politica e gli operai pagano le conseguenze: Che schifoooooooooooooooooo

      Elimina
  18. QUanto ne sai , ne sai piu' di noi cavolo sei proprio bravo ,te la suono e te la canti da solo : noi che stiamo al di dentro non sappiamo nulla e lui sa tutto ....come sei bravo ,complimenti

    RispondiElimina
  19. Ti conviene stare zitto

    RispondiElimina
  20. Siccome il Sindaco per via di questo intervento mi ha dato del capisciotto vi invito a leggere cosa dichiara oggi al corriere adriatico quello stesso Sindaco. Leggete e confrontate: "Ci siamo impegnati con grande determinazione fin dalle prime avvisaglie di difficoltà osserva il sindaco Giancarlo Sagramola - e sembrava che, una volta trovato l'accordo con gli istituti bancari, sarebbe stata emessa liquidità operativa a sufficienza. Invece, sono poi emerse altre questioni di carattere giuridico-amministrativo che la proprietà non aveva fatto conoscere in precedenza, per cui adesso è necessario che Tecnowind presenti un piano industriale e una certificazione che attesti che il lavoro dell'azienda garantisce i creditori. Insieme ai sindacati abbiamo ripetutamente sollecitato la proprietà, ma stiamo ancora aspettando. Servono soluzioni vere, perché Tecnowind ha molti ordinativi, ma sta lavorando a scartamento ridotto". In effetti, nei giorni scorsi alla stabilimento di Melano sono state attive metà delle linee produttive e così sarà verosimilmente pure oggi. "Sono molto preoccupato - aggiunge il primo cittadino - perché, in mancanza di chiarezza, tutto diventa più difficile. Non avevo illuso nessuno, beninteso, poiché ho sempre detto che l'accordo trovato poco più di due settimane fa con le banche costituiva solo un primo passo, sebbene importante, di un percorso che poi però si è fatto improvvisamente in salita, non certo per colpa nostra. Ora, tocca all'azienda fornire gli opportuni chiarimenti sul perché di questo stallo, dopo che avevamo anche sensibilizzato il Tribunale sulla possibilità del concordato".

    RispondiElimina
  21. é allora ,per fortuna il sindaco lo sentiamo tutti i giorni e un articoletto mezzo scarno di un giornale ci fa un baffo... tu continua a scopiazzare articoletti di qualche giornalista dalla penna facile , noi abbiamo le notizie in tempo reale , coglionr

    RispondiElimina
  22. aridatece i berluskones!!!!

    RispondiElimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone